Pino Curatolo: opinioni, commenti,osservazioni e proposte dell'autore su politica, ambiente, energia, costume ...

 

 

 

Io

 

 

La scuola ... è finita!
2 giugno 2020

   

Tra pochi giorni per la maggior parte di scolari, studenti, insegnanti e ... genitori, la scuola sarà "finita"; tranne per le classi terminali che dovranno in qualche modo sostenere un "esame", anche quest'anno scolastico sarà "da archiviare" e forse lo sarà sotto l'acronimo "DAD", cioè didattica a distanza, con la quale sono stati vissuti gli ultimi mesi ...

Tutti promossi, tutti bravi, tutti contenti.

Contenti gli insegnanti che, per buona parte impreparati, sono stati catapultati dall'oggi al domani nella "DAD", senza aver mai studiato come si facesse, dimostrando -se ancora ce ne fosse stato bisogno- l'infinita buona volontà di farsi in quattro, tra le padelle di casa, i mariti in "smart working", i figli a disputarsi l'unico pc di famiglia, per aiutare i "loro ragazzi" a non restare abbandonati a se stessi, a continuare a studiare e ... non perdere l'anno.

Contenti gli alunni, non più costretti ai necessariamente rigidi orari scolastici, alle solite lezioni e interrogazioni, ma forse più a loro agio (apparentemente...) dinanzi ad uno schermo, piuttosto che dietro ad un banco ...

Contenti i genitori, prevalentemente ma non solo mamme, ma anche nonni e zii, che finalmente hanno smesso di stimolare, costringere i loro figli o nipoti a riprendere i libri in mano, stampare e compilare schede, interpretare esercizi opinabili, e supportare e surrogare gli insegnanti dietro uno schermo ...

Contenti i dirigenti e i politici per averla "sfangata" bene o male in qualche modo, spostando a tra qualche mese ben maggiori preoccupazioni circa le modalità di organizzazione del prossimo anno scolastico.

Felici i fornitori di software ed hadware che mai come in questo periodo hanno festeggiato l'incentivazione dei loro prodotti e che si stanno già leccando i baffi per i soldi che prossimamente incasseranno a fronte di massicci investimenti scolastici nel settore, senza neppure stare a guardar tanto ... il capello, a causa dell'urgenza e dell'improvvisazione con cui ogni scuola e scuoletta li inviterà a vendere, vendere di tutto ... "per rafforzare e consolidare la DAD"...

Una apoteosi ?

No, una tragedia.

Perchè in questi ultimi mesi "la scuola è finita" davvero, nel senso di distrutta, terremotata, bombardata, devastata!

Perchè "la scuola" non è la trasmissione di nozioni, la compilazione di schede, la ripetizione di esercizi non importa se su carta o su schermo, come è avvenuto in questi lunghi mesi di "DAD" !

Persino le mamme si sono accorte che "la scuola è un'altra cosa", e perfino che "gli insegnanti sono importanti" e non quelli, per quanto bravi, dietro ad uno schermo, ma quelli in carne, ossa e passione ... in mezzo ai banchi !

Nessuno però ha il coraggio di constatare e denunciare la "deformazione" psicologica e cognitiva che tale maniera "garibaldina" e improvvisata di fare DAD ha causato im moltissimi alunni, particolarmente in quelli più giovani, più insicuri, che hanno letto o riempito pagine su pagine, perchè "si doveva fare", "per non restare indietro", "per non deludere gli insegnanti", "per non scontentare i genitori", per ... qualsiasi cosa insomma, tranne che ... per il piacere di imparare, di scoprire ed appassionarsi del mondo, della sua storia, della sua bellezza e diversità...!

Perchè è questo il vero, fondamentale, imprescindibile fine della Scuola e il solo nobile e insostituibile compito di ogni insegnante: suscitare negli alunni emozioni, desiderio di scoprire e di apprendere, piacere di conoscere, da coltivare senza bisogno di obblighi o incentivi, per tutta la vita.

E questo può farlo solo un insegnante "vero", una persona vera che quotidianamente si propone e si confronta "di persona personalmente" con ciascun alunno, del quale conosce e coglie ogni esitazione o incertezza, ogni bisogno e desiderio, ogni guizzo e tesoro nascosto ...!

Invece ho potuto constatare alunni demotivati e stanchi più di quanto mai normalmente avvenuto alla fine di un anno scolastico "normale", alunni addirittura "disgustati" dallo studio e dai libri, che rifiutano di riaprirne uno questa estate, ma anche di leggere alcunchè, perchè sono stati troppo malamente "rimpinzati" di lezioni e compiti con nessuna mediazione e partecipazione emotiva, nonostante ogni pur apprezzabile e nobile sforzo.

E' ben diverso un pranzo che viene cucinato con cura e presentato con amore rispetto ad un vassoio preconfezionato, standard e plasticoso, che sei costretto ad ingerire "perchè si deve", "per non restare indietro", "per non deludere nessuno" dai genitori agli insegnanti, al ministro, ai giornalisti e ... alla gente...

Tutti insomma, fuorchè gli stessi alunni.

 

 

 

Adelante, cum juicio ...! (Promessi sposi, cap. XlI)
31 maggio 2020

 Io

Roma, 31 mag. (askanews) – “Il virus dal punto di vista clinico non esiste più”. Lo ha detto il professore Alberto Zangrillo, direttore di Terapia Intensiva al San Raffaele di Milano, intervenuto a “In mezz’ora in più” su Rai 3.

“Che il virus dal punto di vista clinica non esista più lo dice l’università Vita e Salute del San Raffaele, lo dice uno studio fatto dal virologo direttore dell’Istituto di virologia, professor Clementi, lo dice insieme alla Emory University di Atlanta, il professor Silvestri: i tamponi eseguiti negli ultimi dieci giorni hanno risultati con una carica virale dal punto di vista quantitativo infinitesimale rispetto ai tamponi eseguiti sui pazienti un mese fa”, ha spiegato Zangrillo.


 

L'affermazione di Zangrillo è fresca ... di giornata e già viene cavalcata dalla destra, per scagliarsi contro l'eccesso di prudenza "ingiustificato" del nostro governo e dalla sinistra, per dare addosso al dissonante Zangrillo rispetto al coro dei virologi più à la page ...!

Personalmente, se ho diritto ad avere una MIA opinione, penso che le affermazioni di Zangrillo si basano sull'asserzione che la carica virale rilevata dagli ultimi tamponi positivi sia molto bassa e, se questo corrisponde al vero, è un fatto.

Un altro fatto è ciò che è stato rilevato a Ferrara, dove è stata ipotizzata una particolare resistenza al covid19 da parte dei residenti affetti da anemia mediterranea https://notizie.tiscali.it/salute/articoli/ferrara-resistenza-naturale-contagio-coronavirus/ ipotesi suffragata anche da uno studio USA recente e, soprattutto, dall'evidenza che tale virus ha avuto una bassissima diffusione e virulenza nelle regioni mediterranee italiane, con particolare evidenza in Sardegna e Sicilia, dove tale anemia è secolarmente endemica e dove i casi di covid19 restano particolarmente rari.

Altro fatto è lo studio realizzato da Antonio Giordano, fondatore e direttore dell'Istituto per la ricerca sul cancro e la medicina molecolare di Filadelfia che ipotizza una sorta di "scudo genetico" che avrebbe protetto le popolazioni del sud Italia https://www.affaritaliani.it/medicina/coronavirus-perche-tanti-contagi-al-nord-scudo-genetico-ha-protetto-il-sud-675547.html

Altro fatto
ancora è lo studio USA pubblicato il 20 maggio scorso https://academic.oup.com/jid/advance-article/doi/10.1093/infdis/jiaa274/5841129?fbclid=IwAR20wC3PCGBz2SRGO_dFFVZUSjuve7KapBG0pyvGfzYuxoafaheCyIU7b-I#.XszJdEuP5fI.facebook che dimostrerebbe l'inattivazione del virus dopo soli 7 minuti di esposizione alla luce solare su superfice piana ...

Sulla base di tutti questi FATTI la dichiarazione di Zangrillo penso non debba essere considerata peregrina ma verosimile, il che NON SIGNIFICA che domani ci mettiamo ad abbracciarci tutti e a baciarci in bocca ... ma semplicemente che possiamo finalmente smettere di vivere rintanati a casa e riappropriarci delle nostre abitudini, tra le quali sarà comunque opportuno ancora per diversi mesi mantenere la distanza interpersonale di sicurezza e usare le mascherine ove tale distanza sia minima, continuare a lavarci e disinfettarci le mani ma senza il terrore di infettarci che sino ad ora abbiamo avuto.

Tutto ciò in attesa che queste constatazioni e ipotesi siano nei prossimi mesi confermate DAI FATTI , alla faccia di tutti i menagrami e di quanti eventualmente avessero "tifato" per la inarrestabilità di questa pandemia al fine di eventualmente lucrare sui vaccini che sono attualmente allo studio in decine di laboratori nel mondo.

Lo spero.

Emergenza scuola con covid19
27 marzo 2020

   

Dopo aver assistito interamente sia alla relazione della ministra alla Pubblica Istruzione Azzolina, sia agli interventi, non meno idealistici e quasi per nulla pragmatici dei senatori intervenuti, da insegnante elementare anziano con qualche esperienza e qualche specializzazione, anche in campo di formazione di altri colleghi, mi permetto di esprimere il mio punto di vista e, soprattutto, le mie proposte concrete, adeguate alla nostra situazione reale.

Se tutti i colleghi e tutti gli alunni avessero sufficiente preparazione informatica, se avessero tutti un collegamento internet efficiente, se avessero tutti a casa terminali atti a consentire contemporaneamente a tutti i componenti il loro nucleo familiare sia lo "smart working" di mamma e papà, sia le lezioni a distanza dei figli più piccoli nonchè lezioni e approfondimenti per quelli più grandi, allora, forse, qualcosa delle nobili intenzioni della ministra e dei colti senatori intervenuti si potrebbe tentare di fare, in maniera organica, per consentire a ciascun docente di continuare a seguire i propri alunni delle proprie classi.

Ma poichè con i "se" si può fare filosofia, ricerca, sperimentazione, tutto quello che vogliamo ma ... in "tempo di pace", e invece i "se" poco sopra indicati sono allo stato attuale solo splendide utopie e nobilissime buone intenzioni lontanissime dalla realtà di questo Paese ... é bene prendere atto che siamo in una situazione concreta molto paragonabile ad una situazione di "guerra", contro un nemico invisibile ma estremamente potente, tale da coinvolgere contemporaneamente l'intero nostro pianeta e quindi dobbiamo trovare soluzioni adatte, appunto, a tale "tempo di guerra".

In periodo di "pace" abbiamo tempo, adesso non ne abbiamo. Abbiamo risorse, adesso non ne abbiamo neppure per la semplice sopravvivenza. Abbiamo serenità per poter gestire la nostra vita personale e sociale, possibilità di diversificare migliaia di progetti scolastici uno diverso dall'altro, col sussidio di centinaia di libri di testo diversi, con personalizzazioni individuali per decine di migliaia di alunni con peculiarità e necessità diverse ...

"In tempo di guerra" oltre a battere il nemico dobbiamo salvare il salvabile, rinunciare al non utile, sacrificare il non indispensabile, anche se ciò va contro tutte le nostre normali consuetudini.

Desidererei ardentemente poter essere smentito, ma penso che le nostre scuole non potranno riaprirsi nè a maggio, nè a giugno e quindi, comunque, faremo bene a pensare ed agire per utilizzare al meglio questi mesi per tentare di salvare un anno scolastico ormai compromesso.
Del resto, se per magia tornassimo a scuola la prossima settimana, faremmo sempre in tempo a ri-cambiare tutto.

Piuttosto che utilizzare frettolosamente e malamente i fondi disponibili per superare, dall'oggi al domani, la selva di "se" di cui sopra, il "digital divide" palpabile e diffuso e inventare una scuola che a stento e con ben più cospicui finanziamenti e volontà politica potremo realizzare non prima di un paio di anni almeno, propongo, in questa emergenza, di utilizzare ciò che invece esiste già in tutte le case: la televisione e i canali RAI.

Dalle 8 alle 13 di ogni mattina un team di docenti di ogni ordine e grado, novelli Alberto Manzi selezionati dai direttori generali del ministero, su segnalazione rapida degli uffici scolastici regionali, svolgerebbe lezioni a distanza che raggiungerebbero TUTTI gli alunni.

Su RAI 1 ci sarebbe la scuola elementare, su RAI 2 la media inferiore, su RAI 3 le secondarie ad indirizzo umanistico (tipo licei classici, magistrali, ecc.), su RAI 4 le secondarie ad indirizzo tecnico scientifico, su RAI SCUOLA ed eventuali altri canali della TV di Stato altre secondarie con altri indirizzi.

Per limitarmi alla mia competenza dettaglierò solo il settore della scuola primaria, al quale, per analogia, potranno essere da altri organizzati i successivi ordini di scuola.

Ogni giorno la prima ora (dalle 8 alle 9) è dedicata alla quinta elementare, la seconda ora alla quarta, la terza ora alla terza, la quarta ora alla seconda e l'ultima ora, dalle 12 alle 13, alla prima elementare.

Così come in guerra é "normale" non avere antipasto, primo, secondo, contorno, frutta, caffé e ammazzacaffé ... ma solo l'essenziale per sopravvivere ..., il poco tempo di trasmissione disponibile riguarderebbe fondamentalmente solo lingua italiana, matematica,storia-geografia-scienze anche se la competenza, professionalità e carisma degli insegnanti riuscirebbero a coinvolgere anche altre discipline necessariamente non in primo piano, come musica, disegno, arte, ...

Nella prima settimana i docenti curerebbero il ripasso del programma svolto ante coronavirus, spiegherebbero come fare a ricercare sui cento libri di testo diversi lo stesso argomento da loro trattato e come svolgere i relativi approfondimenti ed esercitazioni individuali.
Dalla seconda settimana in poi porterebbero avanti il programma, necessariamente UNICO, volto a conseguire, entro la fine di giugno, l'acquisizione delle competenze di base per ciascuna classe.

E' chiaro che in quei casi dove realmente fosse possibile, i "veri" insegnanti delle varie classi potrebbero tenersi a disposizione dei propri alunni raggiungibili via whatsapp per fornire ulteriore supporto e chiarimenti nelle ore diverse da quelle di trasmissione, ma questo sarebbe solamente un aiuto in più, considerato che solo il mezzo televisivo darebbe certa garanzia di poter raggiungere TUTTI gli alunni.

Auspicando che il prossimo settembre si possa davvero tornare a scuola regolarmente, gli alunni delle classi terminali seguirebbero una sorta di "corso di recupero" della durata di un mese, dopo di che verrebbero ammessi alla classe successiva dopo un esame semplificato.
Gli alunni delle classi intermedie, sempre dopo un analogo corso della durata di 40 giorni, verrebbero verificati e ammessi alla classe successiva.

Se Alberto Manzi negli anni "60 riuscì a vincere l'analfabetismo di migliaia di italiani anziani e provati dal lavoro quotidiano, non vedo perché questa nuova battaglia non dovrebbe avere anch'essa un esito fausto.

Se spettasse a me decidere farei certamente questa scelta; viceversa ho motivo di credere che, per l'ennesima volta, si butteranno soldi per dotare frettolosamente scuole e alunni di strumenti sicuramente insufficienti per tutti, probabilmente non utilizzabili da tutti, che arricchiranno produttori di hardware e software ma né riusciranno a ottenere gli stessi risultati cognitivi che invece ritengo siano raggiungibili da TUTTI col mio sistema, né a far recuperare l'handycap tecnologico della maggioranza delle nostre scuole.
Ma il mio dovere civico di proporre soluzioni concrete e realistiche l'ho fatto, staremo a vedere se le diverse soluzioni che saranno scelte saranno migliori, nel qual caso sarò io il primo ad esserne felice.


Internet ucciderà il negozietto sotto casa?
8 febbraio 2020

     

Sicuramente si per alcuni articoli.
Solo avendone urgente bisogno si può comprare sotto casa un caricatore per cellulare a 20 e passa euro quando su internet, della stessa qualità, lo trovi a 1,80 euro, comprese le spese per portartelo a casa, anche se dopo un mese ...!

Ma per molte merci non é necessariamente così, all'unica condizione che commercianti e amministrazioni comunali cambino le loro tradizionali abitudini e ripensino il loro modo di essere.

 

I commercianti.

1) Una merce che su internet costa 100 possono venderla fino a 130 nel loro negozietto, ma faranno fatica a venderla a 150 e hanno quasi la certezza di non venderla mai a 200 o 300 !
Se non riescono a venderla a 130 devono o cambiare fornitore per poterlo fare, o fare acquisti cumulativi con altri negozianti per ottenere un prezzo di fornitura più basso o rendersi conto che non possono stare sul mercato.

2) L'esposizione delle merci senza bene in evidenza il cartellino del prezzo lasciatela fare in via Condotti o a via della Spiga ..., non in via Arco Calafato ... !
Il prezzo chiaramente esposto, oltre ad essere un simbolo di serietà, indirizza il consumatore, gli consente di fare i confronti (come su internet) e di farsi i conti in tasca (come su internet) e acquisterete sicuramente più clienti di quanti ne perdereste non esponendo i prezzi nella spesso vana illusione di indurre le persone ad entrare per chiederli ...!
Su internet li trova esposti, addirittura spesso con le più piccole caratteristiche comparabili e quasi sempre a prezzi migliori dei vostri, quindi perché dovrebbe entrare nel vostro negozio a chiederveli?

3) Usate strategie pubblicitarie più moderne delle tonnellate di cartacce che intasano le nostre cassette postali e insozzano le nostre vie ...
Servono anche quelle, in modo più mirato, in certe situazioni, con una certa impaginazione e distribuzione ma invece o accanto é importante apprendere e utilizzare altre tecniche.

- l'acquisizione degli indirizzi email dei propri clienti: in cambio di un piccolo omaggio (che si potrebbe anche abbinare ad una ricorrenza, ad una festività, ad una vendita speciale ...) consente, a costo zero, di crearsi dei database a cui inviare periodicamente offerte, sconti o semplicemente l'annuncio di nuovi prodotti, anche meglio dei volantini;

- internet non é solo un nemico ma può essere anche un alleato, uno strumento per ampliare la propria vetrina e diffonderla molto più in la del proprio paesino, all'unica condizione che il sito sia ben fatto, sempre aggiornato, facile da usare e quanto più interattivo;

- il prodotto "civetta", da cambiare periodicamente e da esporre "in bella evidenza", attira molto più di tante parole dette o scritte: non vi dico di vendere sottocosto (cosa che si può anche fare, in determinate circostanze ...) ma semplicemente di vendere al prezzo di costo uno o più articoli per attirare clienti anche non abituali, farli entrare e dargli l'occasione di vedere che avete anche altro che gli può interessare. Vi costerà zero (non ci guadagnerete ma non ci perderete...) ma attirerà nuovi clienti e fidelizzerà i vecchi;
- esponete quanto più potete: un oggetto esposto é quasi venduto; un oggetto nascosto lo venderete solo a chi sa che lo avete ...!

- spostate i vostri oggetti, non teneteli sempre nello stesso posto: indurrete i clienti a non assuefarsi, a "riscoprirli" o, se non li vedono dove prima erano, a chiederveli !

- organizzatevi con altri commercianti della stessa strada per creare periodicamente un "evento" che attiri più persone dei soli abitanti o passanti abituali.
Dividendosi le spese, l'occasione può essere il carnevale, la data di nascita del personaggio a cui é intitolata la strada, ma anche "vattelappesca" ..., qualunque occasione é buona per addobbare alla stessa maniera tutti i negozi della stessa via, o mettere delle luminarie particolari, o ingaggiare degli artisti di strada, dei mangiafuoco, "nani e ballerine" per polarizzare l'attenzione dei vostri clienti;

- ultima ma principale cosa: non ingannare mai il cliente, non dargli mai merce scadente o scaduta: lo perderai per sempre e ti farà pessima pubblicità.

L'amministrazione comunale

I commercianti, al pari e più dei tuoi cittadini, puoi anche considerarli le tue "mucche da mungere" ma ... devi lasciarle vivere, non le devi strozzare, perché non potrai mungerle più ...!
La legge ti da facoltà di tassare anche il respiro, il paesaggio, se vuoi ... ma, ammesso che ti scansi una rivolta, non potrai farlo a lungo, perché renderai la tua città un deserto, un luogo di morte per tutti!

Più esercizi commerciali ci sono e più tasse puoi incassare, meno ce ne sono, perché tu li induci o collabori per chiuderli, meno risorse otterrai.
In tempi di vacche grasse puoi anche permetterti di far pagare l'occupazione di suolo pubblico pure per l'esposizione dello zerbino dinanzi al negozio ...(anche se resta una azione vergognosa...!) ma in tempi di vacche magre le tue tasse sui commercianti le devi abolire, ridurre o adeguarle con intelligenza, perché non siano mannaie spietate che deprimano l'economia e inneschino circoli viziosi: attività che chiudono = entrate comunali che cessano, cittadini che emigrano o che tu dovrai aiutare, città che si spopola, degrado, desertificazione, delinquenza ...!

Giusto creare ZTL, ma prima di farlo devi riorganizzare la viabilità, garantire un puntuale e capillare servizio di mezzi pubblici e creare aree di parcheggio in prossimità delle stesse e non con prezzi vessatori, di rapina, ma che incentivino il posteggio e l'uso pedonale delle zone circostanti.

Così come consigliavo ai commercianti, tu innanzi tutti devi creare occasioni di attrazione di gente, anche da altri comuni, ma non ti devi sostituire agli organizzatori ma aiutare, agevolare gli organizzatori !
Devi garantire l'ordine e la sicurezza ma non imporre condizioni e cavilli vessatori che alla sicurezza non servano ma sono utili solo a disamorare chi voglia intraprendere iniziative!

Con il "combinato disposto" di quanto, in maniera certamente non esaustiva, ho elencato sopra, allora sì che non solo internet non ucciderà i negozietti, ma una città vitale, con gente che va e viene, saracinesche alzate e cittadini sereni potrà anche essere più competitiva anche con i tanti centri commerciali che attualmente stanno contribuendo a deprimerla.
L'Italia é per definizione "la terra dei mille campanili" ed ancora offre, oltre a sterminate bellezze paesaggistiche e artistiche, migliaia di città, paesini, borghi, che sono essi stessi ricchezza paesaggistica, artistica, sociale ed internet può aiutarli a sopravvivere, facendoli visitare di più, inducendo più cittadini a trasferirvisi o a restare piuttosto che ad abbandonarli, ma ciò avverrà solo se cittadini, commercianti ed amministrazioni sapranno ri-adeguarsi, ri-organizzarsi adattandosi ai tempi e non contrastandoli...


Mai dimenticare la storia
5 febbraio 2020

   

Trascrivo integralmente, condividendolo in pieno, questo scritto di Monica Debé, auspicando che questa STORIA VERA in ogni suo dettaglio, non sia dimenticata e ci sia di monito e guida quando sentiamo parlare ignoranti, bugiardi, revisionisti e vigliacchi di ogni età ed estrazione sociale e culturale.

"Per comprendere la tragedia degli Italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, é indispensabile pensare alle cose che ognuno di noi reputa importanti: la famiglia, gli amici, la casa, i luoghi dove viviamo ogni giorno, i ricordi, le proprie radici legate a suoni, sapori del cibo, odori della terra in cui si é cresciuti e al legame inscindibile con i propri morti.
I 350.000 italiani costretti a fuggire dal Istria, da Fiume e dalla Dalmazia hanno dovuto lasciare tutto questo. Hanno perso familiari, amici e conoscenti, le loro case e proprietà sono state confiscate e mai indennizzate. Sono dovuti partire con i pochi vestiti che avevano addosso e tutta la loro vita chiusa in una sola valigia, spesso neppure quella e mai più hanno potuto tornare alle loro case. Anche quando, in anni recenti, hanno potuto rivedere la loro terra, hanno potuto farlo solo da turisti, da stranieri in casa loro. Hanno perso molto di più dei beni materiali, hanno perso i loro ricordi i loro odori, i loro luoghi, i loro sapori, tutto ciò che costituisce la nostra vita quotidiana per loro in un attimo é stato cancellato. E se speravano di trovare nella Patria Italia una madre accogliente sono stati profondamente delusi.

Mia madre mi raccontava che quando il treno dove erano ammucchiati come carri bestiame, dopo ore interminabili, si fermava nelle stazioni e finalmente speravano di poter scender e mangiare e bere qualcosa, le porte del treno non si aprivano mai, perché ad aspettarli c'erano i comunisti pronti ad insultarli, sputargli addosso, rovesciare l'acqua e il latte per i bambini pur di non farli bere. Quel treno che avrebbe dovuto portarli nella loro Patria, una patria a cui avevano sacrificato tutto, scegliendo di perdere tutto pur di rimanere orgogliosamente italiani e che invece li trattava come criminali, indesiderati, nemici da tenere rinchiusi in campi profughi recintati col filo spinato. La loro destinazione era stato il campo profughi di Lucca. Un capannone con tantissime famiglie, vecchi, bambini, neonati, lenzuola e stracci tirati per dividersi gli spazi e crearsi quel poco di intimità familiare che si poteva, gabinetti inesistenti, materassi di paglia per terra, nessun riscaldamento, poveri e pochi vestiti addosso, cibo scaduto spesso con addirittura i vermi...e i tentativi di mio nonno di trovare qualche lavoretto per mettere qualcosa in pentola....ma chi da lavoro a chi é bollato come un pericoloso criminale fascista. D'altronde se non eravamo voluti rimanere nel paradiso del comunismo, nell'isola felice creata da Tito, come la definivano i compagni, se noi non eravamo voluti restare dovevamo essere fascisti e criminali per forza. Che poi i Titini ti privassero pure del cognome, che ti perseguitassero solo per il fatto di essere italiano, che tanti fossero spariti inghiottiti dalle foibe , che i rastrellamenti notturni casa per casa non guardassero in faccia nessuno: donne, bambini, anziani. La parola comunista a mia madre ha sempre fatto gelare in sangue, e per tutta la vita mi ha ripetuto "loro non cambiano" e di questo io ora ho la certezza.

La tragedia istriana, giuliano dalmata é stata per decenni omessa da tutti i testi scolastici e solo recentemente, che in alcune edizioni viene riportata qualche informazione a riguardo, anche se spesso, purtroppo, ancora in forma superficiale e didascalica. Ma in merito al genocidio titino, non c’é mai stata alcuna presa di posizione ufficiale di condanna da parte dei governi balcanici: la Jugoslavia prima, la Croazia e la Slovenia poi, oltre a non aver mai espresso le loro "scuse ufficiali" ai familiari delle vittime, non hanno collaborato ad aprire, agli storici di tutto il mondo, i loro archivi di stato. Anche sul piano giudiziario, mentre molti gerarchi nazisti sono stati processati a Norimberga nessun criminale titino ha invece scontato un solo giorno di carcere, a cominciare proprio dal loro leader, inspiegabilmente a lungo stimato e riverito da molti capi di stato. Ai criminali di guerra slavi l’Italia ha addirittura concesso e sta ancora versando la pensione INPS, che non ha mai invece riconosciuto ad alcuno degli internati nei lager titini."

articolo di Monica Debé. 5 febbraio 2020

 


Corsi su sesso e sessualità
4 febbraio 2020

  Corsi, ricorsi, master, stage, seminari, ... oggi sembrano indispensabili persino per imparare a ... soffiarsi il naso!

Io orgogliosamente appartengo ad una generazione dove tutto era proibito e peccaminoso, tutto era nascosto, carbonaro, ambiguo ... ma, forse proprio per questo ... SAPEVAMO TUTTO !

Ci "arrangiavamo" con tutti i mezzi e soprattutto con la nostra intelligenza di ragazzini e adolescenti alla scoperta del nostro corpo e della nostra sessualità, ascoltando ciò che si lasciavano scappare i "grandi", verificando le dicerie e le vanterie che circolavano tra noi, confrontandoci direttamente (senza Whatsap e simili...) e imparando dai ragazzi più grandi di noi.
Io poi ero amico del figlio di una levatrice e, tramite lui, ho potuto leggere qualche libro della madre, vedere le illustrazioni (a quei tempi tabù...!), sicché a 14 anni conoscevo a menadito l'apparato riproduttivo femminile, anche se sarebbero passati tanti altri anni prima di poterne osservare e toccare uno realmente ...!
Non so cosa avvenisse parallelamente nell'altra "metà del cielo" ..., ma seppure con molti più tabù dei nostri e con un'educazione più bacchettona della nostra, penso che anche loro si dessero da fare ...!



Per questo non riesco a comprendere fino in fondo, in piena era internet e con l'obbligo scolastico fino a 18 anni (ai miei tempi era ancora obbligatoria solo la scuola elementare ...!) come si senta la necessità di "educazione sessuale" nelle scuole e corsi privati successivamente, psicoterapie e simili per ottenere lo stesso livello di conoscenza che in tema di sessualità avevamo noi negli anni 60 !

A scanso di equivoci, l'educazione sessuale a scuola sarà sempre troppo tardi quando verrà ufficialmente e specificamente introdotta ma ... ai miei tempi l'ottima professoressa di scienze Arletti, oltre a spiegarci il cuore portandoci in classe quello di un maiale, con garbo e intelligenza ci spiegò con chiarezza le nostre capacità riproduttive, l'insuperabile professore di latino e greco Petrantoni, seppure in maniera non esplicita ma perfettamente a noi intellegibile, ci fece più che apprezzare la passione amorosa di Catullo e i canti di Saffo, suscitando in noi la curiosità di documentarci autonomamente, di cercare e leggere l'asino d'oro di Apuleio e le poesie di Saffo, così come l'indimenticabile professore di italiano e storia Francesco Dolce ci aiutò a diventare adulti partendo da Dante, Petrarca, Boccaccio, passando per Foscolo, Manzoni, Leopardi ...!

A quei tempi, nel profondo Sud, la maggioranza delle classi erano o maschili o femminili, raramente miste e ancora destavano scandalo le prime coppiette che passeggiavano mano nella mano dinanzi alle scuole ..., ma sapevamo perfettamente dell'uso dei preservativi (oggi ci sono ragazzi che non ne hanno mai comprato uno o che non sanno come metterselo ...!) anche se erano appena state chiuse le ... "case chiuse" e quindi non abbiamo potuto avere le stesse opportunità di "training" dei nostri amici più grandi ...!

Non solo, ma anche se ancora la legislazione contemplava attenuanti per il "delitto d'onore" e c'erano molti "matrimoni riparatori", alcuni dei quali sottintendevano altrettanti stupri, la percentuale di "femminicidi" era trascurabile, sui mezzi pubblici molti cedevamo il posto a sedere ad una donna, anche se non era anziana, aprivamo alle ragazze la porta delle prime discoteche e a volte anche quella dell'auto ...!

Oggi le prime esperienze sessuali complete si fanno già alla scuola media, in esse la ragazzina ha quasi sempre un ruolo passivo e un trattamento da "oggetto", eppure l'ignoranza in campo sessuale é largamente diffusa, l'erotismo non sanno neanche cosa sia, a 18 o 20 anni tra uscire con una ragazza o andare a vedere la partita preferiscono la seconda scelta ...!
Ben vengano quindi anche i corsi e i seminari sullo specifico, ma una rivalutazione globale di tutta la scuola, della qualità dei docenti, dei programmi di studio e dei classici credo che sarebbe fondamentale sotto tutti gli aspetti, sia informativi che comportamentali, che estetici.


 

 

"... questa bella d'erbe famiglia e d'animali ..."
25 gennaio 2020

   

Siamo piccoli piccoli su questo mondo che chiamiamo Terra, Earth, Gaia, ...,
siamo ormai già quasi 8 miliardi di formichine che dallo spazio non si vedono nemmeno se ci raggruppiamo, mentre si vedono le luci che siamo stati capaci di accendere e i roghi che non siamo stati capaci di spegnere ...;

abbiamo almeno 5 sensi ma coprono solo un'infinitesima parte di ciò che esiste intorno a noi ma abbiamo costruito quelle che chiamiamo civiltà, esploriamo da millenni questo nostro luogo ma continuiamo a scoprire cose del tutto nuove e, non paghi, stiamo anche esplorando l'universo, il visibile e l'invisibile, e l'infinitamente piccolo, fuori e dentro di noi ..., siamo insomma una razza meravigliosa, su un pianeta unico nella nostra galassia, che é divenuto ciò che é con sue trasformazioni di milioni di anni e nostre di migliaia, per essere ciò che é ora: bellissimo.
Ma la nostra forza é adesso divenuta capace di renderlo inadatto non alla sua esistenza, che durerà tanti altri miliardi di anni, ma della nostra, allorché non sapremo più cosa mangiare perché avremo infettato tutto, non sapremo cosa bere perché oltre ad averli inquinati, avremo fatto prosciugare laghi, fiumi, sparire ghiacciai "eterni" ... e forse finiremo con l'aggredirci l'un l'altro, per disputarci l'ultimo sorso d'acqua, l'ultima pietanza, l'ultima aria decente da respirare ...

Dipende tutto e solo da noi, se essere ricordati come quelli che distrussero se stessi e le loro stesse civiltà o come coloro che capirono ORA che devono smetterla di violentare questo unico loro prezioso mondo e i loro incolpevoli compagni di viaggio. ORA o sarà troppo tardi.



Severn Cullis Suzuki INVANO prima di Greta Thumberg
6 gennaio 2020

  

  Non sono più 21, come mostra il filmato, ma son passati (ad oggi) oltre 28 anni da quando, nel 1982, questa ragazzina di nome Severn Suzuki, lanciò lo stesso drammatico appello diffuso 27 anni dopo dalla ben più nota Greta Thumberg.

Io stesso non ho memoria di quel primo grido di dolore, ma anche di speranza, lanciato al mondo da quella ragazzina ..., già, perché lei non marinava la scuola, non inscenava scioperi, non si faceva seguire da operatori, da giornalisti, non faceva tutto ciò per cui oggi Greta Thumberg é criticata, sbeffeggiata da quei CRETINI che ridacchiano dando dei "gretini" ai milioni di giovani e vecchi di tutto il mondo che oggi invece stanno incoraggiando Greta Thumberg in questa sua crociata.



Ascoltate per intero le parole della Suzuki e riflettete su come siano passati velocemente e INVANO questi 28 anni, con l'Australia che sta bruciando da oltre un mese, molti ghiacciai estinti per sempre ed altri che ne stanno seguendo inesorabilmente la sorte, l'Africa che accumula anni su anni di siccità, la foresta amazzonica devastata dai roghi e ... i CRETINI che stanno ancora a discettare se trattasi di vero cambiamento climatico o di fenomeno passeggero ...!

Se l'accorato appello di Severn Suzuki fosse stato ascoltato 28 anni fa non saremmo arrivati a questo punto, con oltre mezzo milione di animali ad oggi bruciati vivi nella sola Australia e con una situazione ambientale globale che é ADESSO estremamente difficile da migliorare !

Forza Greta allora !
Anche se Scott Morrison, primo ministro australiano, Jair Bolsonaro, presidente del Brasile, Donald Trump, presidente degli USA e tanti altri ti snobbano, non ti ascoltano, ti deridono, continua la tua lotta, la lotta dell'umanità responsabile contro questi irresponsabili, perché I CRETINI SONO LORO !


 

 

Altri due assassinati
4 ottobre 2019

   

Altri due uomini in divisa assassinati a Trieste, Pierluigi Rotta, 34 anni di Napoli e Matteo Demenego, 31 anni di Velletri, poliziotti.

Ieri é toccato a loro, per mano di due dominicani portati in questura in quanto sospettati di furto di ciclomotore: mentre erano in questura sono riusciti ad impadronirsi di una pistola in dotazione agli agenti e hanno ucciso questi due ragazzi.

Da lì il solito, più o meno retorico, più o meno scontato, coro di commenti di cordoglio delle persone per bene e di soddisfazione dei delinquenti, con l'immancabile denuncia per l' "obsoleto equipaggiamento" degli agenti e i pianti di coccodrillo di quanti, a vario titolo, avrebbero il compito e il dovere di elevare lo standard di sicurezza delle forze dell'ordine e non lo fanno...

Di sicuro però io so che, senza spendere un centesimo in più, si potrebbe cominciare (finalmente!) con l'addestrare gli uomini in divisa ad essere ben più attenti, a non fidarsi né delle loro divise (che per i delinquenti sono solo bersagli), né delle loro armi, perché quando sono nelle loro mani sanno troppo bene che più che difenderli possono portarli in galera, e quando cadono nelle mani dei delinquenti diventano per loro garanzia di morte...

Ho visto troppi carabinieri e poliziotti avere nei confronti delle armi in dotazione un atteggiamento troppo superficiale, poco professionale, posandole sul loro tavolo, ad esempio, nelle loro caserme, mentre nella stessa stanza ci sono "estranei", o distraendosi con le armi in pugno durante i "banali" posti di controllo del traffico ... nei quali loro non sanno chi stanno fermando ma chi é fermato sa bene, se é un delinquente, che deve sparare per primo ...
A ciò si deve ovviare con un migliore addestramento, subito, ora!

Ho letto circolari che suggeriscono di non usare manette e fascette se non in casi di "reale pericolosità", che é esattamente ciò che hanno fatto a Trieste, non potendo immaginare che due presunti ladri di motorini potessero arrivare ad uccidere ...
Queste disposizioni vanno cambiate, subito, ora!
Rispetto alla "dignità" del soggetto fermato, arrestato, interrogato, ascoltato, deve sempre prevalere la sicurezza dell'agente; questo deve essere il principio.

Ho ancora nelle orecchie l'eco delle proteste e dei procedimenti conseguenti alla foto di uno dei due ragazzi americani che hanno accoltellato il carabiniere Mario Cerciello Rega, poco tempo fa a Roma, in cui si vede che era stato bendato in caserma ..., come se carabinieri e poliziotti fossero dei pericolosi fanatici che di norma si divertono a deprivare della libertà o, in questo caso, della vista a loro piacimento ...
E' da questa "presunzione di abuso di potere" che nascono sia i peggiori attacchi alle forze dell'ordine, sia la loro strisciante ma crescente insoddisfazione, mancanza di serenità, eccesso di garantismo che poi ... sfocia in situazioni come quella di Trieste...

Basta!
Basta veramente: chi sbaglia va punito severamente, come nel caso Cucchi, ma ogni agente deve essere essere sempre messo nelle condizioni di lavorare con serenità, senza mettere a rischio la propria vita se non in casi imprevedibili, e coperto da una assicurazione, pagata da noi cittadini mediante le nostre tasse, sui rischi che il loro quotidiano lavoro comporta.

Di questo cambiamento abbiamo bisogno, ora, subito, e non di retorica.

 


"La mafia fa schifo"
22 settembre 2019

     "La politica" ..., un termine per definire qualcosa di cui ci si vergogna di parlare..., qualcosa di losco, confuso, sporco, ambiguo, complicato, mentre "La POLITICA" é, o dovrebbe essere, la cosa più nobile, più difficile ma più bella, più complicata ma responsabile, più rischiosa ma onesta per guidare un popolo, per dipingere il futuro, per salvare il nostro mondo ...

 

E' morto il re, viva il re!
3 settembre 2019

   

La "piattaforma Rousseau" ha sentenziato: si al nuovo governo col PD
Le critiche sono state tante, come sempre: "sceglieranno un quesito ambiguo", "manipoleranno i dati", "gli haker avranno gioco facile", "è una offesa a Mattarella", ... e via di questo passo, ma nei fatti il M5s è l'unico partito che continua a sottoporre ai suoi iscritti le sue decisioni più importanti (a fronte di altri partiti che non fanno mai congressi o che pagano cinesi o marocchini per prendere la tessera e votare ...), stavolta la votazione è stata certificata da un notaio e da un esperto informatico terzo e, soprattutto, la stragrande maggioranza degli iscritti ha votato si all'accordo col PD.

E' stato un si sofferto, e te credo!

Il PD non è UN partito da tempo: è una riedizione riveduta e sparpagliata della vecchia DC, squassato da correnti superficiali e sotterranee,senza più una stella polare, senza più una vera bandiera per la quale TUTTI siano disposti a lottare e perire, se necessario ...!
E' il partito dove Renzi ha silurato Letta solo pochi giorni dopo avergli detto "stai sereno", è il partito che ha dimenticato le classi più umili, che ha flirtato con i "potenti" della finanza e dell'Europa ed è, soprattutto, lo stesso partito diretto (si fa per dire ...) da quel tal Zingaretti che neanche un mese fa aveva fatto il patto con Salvini: fai cadere il governo e andiamo a votare al più presto, lo stesso Zingaretti che nemmeno una settimana fa escludeva categoricamente, nettamente, pregiudizialmente di accettare Conte come nuovo presidente del Consiglio...

Come si può avere fiducia di un partito e di uomini simili?

Capisco quindi benissimo il mal di pancia di Di Battista, di Paragone e di tanti altri, anch'io non mi sento benissimo ..., ma son contento che la stragrande maggioranza degli iscritti al M5s (io non sono mai stato iscritto, ci tengo a sottolinearlo) abbia votato per il si, seppure "turandosi il naso" come Montanelli alcuni decenni orsono.

Ne sono contento solo ed esclusivamente perchè c'è Conte primo ministo, perchè confido che sappia governare questa ciurma non meno eterogenea della precedente con ancor maggiore senso di responsabilità, equilibrio e discernimento di quanto non avesse fatto fino ad ora.

E' Conte la mia garanzia, la garanzia per tutti gli italiani che non si faranno inciuci nascosti, che si farà davvero e unicamente il bene del nostro Paese e che se non fosse così farà saltare il tavolo, con coraggio e determinazione, senza mai piegarsi a giochini, ricattini, imposizioni, estorsioni, allettamenti ...

Allora morto il re, viva il re !

Aspetto di conoscere il nome dei nuovi ministri, ma sono molto fiducioso e speranzoso. Ne abbiamo bisogno.


 


Salvini di ferragosto
1 settembre 2019

     
senza parole

 

Gentiluomini e gaglioffi : scegliete
3 maggio 2019

   

     Lega e 5stelle governano da quasi un anno, nonostante la scellerata decisione del presidente della repubblica italiana che, anziché affidare l'incarico di governo al partito più votato ha non solo voluto che governassero insieme due partiti antagonisti, ma ha anche imposto ministri di suo gradimento e continua ad impartire "lezioncine"...

     E' una coabitazione difficile, resa possibile solo da un vero e proprio "contratto di governo" sottoscritto ab imis, da un minimo senso di realismo dei due leader e soprattutto dal buonsenso e dall'autorevolezza di un premier, Conte, capace di tenere dritta la barra nonostante i marosi ...

     Grazie a ciò e nonostante i continui, leziosi e stomachevoli attacchi concentrici della quasi totalità dei media e dei partiti italiani, questa "strana alleanza" ha in questi pochi mesi portato a casa molti cambiamenti pesanti e innovativi, tra i quali cito solo il reddito di cittadinanza, la nuova legge sulla legittima difesa, la "quota 100" per ridurre l'età della pensione, la legge anticorrotti e l'arresto degli sbarchi africani.

     Tanti altri provvedimenti di grande importanza sono già stati incardinati e verranno attuati nei prossimi mesi e, finalmente, il primo trimestre di quest'anno fa registrare un + o,2 di aumento del PIL che lascia ben sperare.

     Nei primi di aprile la stampa diffonde la notizia che il sottosegretario leghista ai Trasporti Siri é indagato per ipotizzata corruzione finalizzata a favorire contributi alle aziende eoliche dell'imprenditore Nicastri, supposto colluso col mafioso Messina Denaro, tramite la dazione di 30.000 euro da parte dell'ex forzista Arata, il cui figlio é stato anche assunto dal leghista Giorgetti presso il Dipartimento programmazione economica.

     La diffusione della registrazione ambientale nella quale Arata dichiara o millanta di aver dato 30.000 euro a Siri fa insorgere Di Maio che esige le sue dimissioni, anche se, ovviamente, non si vuole anticipare nessun giudizio, appurato che con certezza Siri ha davvero presentato diversi emendamenti favorevoli a Nicastri, puntualmente rintuzzati dai 5stelle.

     Salvini, non contento di avere imposto nel governo Siri, nonostante esso fosse già stato condannato per assodata bancarotta fraudolenta, lo difende con la solita storia della presunzione d'innocenza se non si arriva al terzo grado di giudizio e trascurando del tutto il fatto di continuare a lavorare fianco a fianco con una persona quantomeno "sospetta" che aveva anche dichiarato, mentendo, di non aver mai tentato provvedimenti favorevoli a Nicastri.

     Il Ministro Toninelli, motu proprio, ritira le deleghe al sottosegretario Siri e Salvini, come fanno i bambini dispettosi, pretende che si dimetta il sindaco 5stelle Raggi sol perché da poco raggiunta da un avviso di garanzia non per corruzione ma per il classico "abuso d'ufficio", per il quale la Procura di Roma aveva già chiesto l'archiviazione!

     Per ulteriore ripicca (stupida) Salvini blocca un emendamento che era già in cantiere per consentire allo Stato di rinegoziare l'enorme debito di Roma Capitale (fatto dalle amministrazioni precedenti alla Raggi) che, SENZA ALCUN ONERE avrebbe consentito allo Stato di risparmiare almeno 2 miliardi di euro !

     Ovviamente le opposizioni interne ed internazionali gongolano, i giornalai sfascisti gioiscono e il premier Conte promette di incontrare Siri personalmente per valutare l'opportunità politica che lui faccia un passo indietro.

     Per tutta risposta, dopo tale colloquio, già eloquente di per sé anche se Conte non si affretta a decretare nulla, il leghista Siri fa la furbata (sempre nel puerile stile salviniano...) di dichiarare che si sarebbe comunque dimesso solo DOPO essere stato ascoltato dai giudici, anche nel caso in cui non fosse stato immediatamente prosciolto.

Conoscendo i tempi della giustizia italiana, ha ritenuto di fare come Bertoldo che accettava di essere impiccato ma alla pianta scelta da lui...!

     Esistono in questo mondo le persone "perbene" e le persone "permale", i gentiluomini e i gaglioffi e li giudichiamo non dai pennacchi o dagli abiti che portano, ma dalle azioni che fanno.

     Un gentiluomo non sarebbe arrivato a tanto, anzi, SE davvero innocente e proprio perché innocente ..., sarebbe andato sua sponte dinanzi al consiglio dei ministri dimostrando di essere tale e forse, solo per questo, incassando la solidarietà del Governo o accettando l'eventuale opportunità di dimettersi, ma a testa alta, invece prima ha negato di essersi mai interessato in merito, poi ha negato che esistesse una registrazione sulla sua ipotizzata corruzione, infine ha ricorso alla furbata di Bertoldo infischiandosene della tenuta del Governo e della sua credibilità a livello interno e internazionale!

     Ecco allora che Conte, ieri, ha comunicato che al prossimo consiglio dei ministri proporrà la sua destituzione, seppur sottolineando che ciò non costituisce né anticipazione di giudizio, né parteggiamento per i 5stelle e anzi precisando:

     "Uso un approccio differente rispetto alle correnti semplificazioni, con una distinzione manichea tra approccio giustizialista per cui un semplice avviso di garanzia é una macchia e a un approccio garantista per cui dovrebbe valere il principio di innocenza sempre. Ritengo che la politica con la P maiuscola debba rifuggire gli opposti ismi e saper discernere caso per caso assumendosi la responsabilità di valutare la singola situazione"

E, senza entrare neppure in merito all'ipotizzata dazione di denaro, ma riferendosi esclusivamente agli emendamenti effettivamente presentati da Siri,
     "In questo caso la norma non avrebbe offerto chance future agli imprenditori, ma vantaggi retroattivi: era come una sanatoria, non era generale o astratta, e non disponeva per il futuro. Per questo, ho valutato l'opportunità e la necessità di dimissioni di Siri"

     Ha inoltre precisato che "Le dimissioni o si danno o non si danno. Dimissioni future legate a iniziative dei giudici non credo abbiano senso. Il procedimento giudiziario avrà il suo corso, la vicenda politica ha altre connotazioni. Dobbiamo essere credibili, responsabili, in questi passaggi fondamentali" e infine "Come esperienza di avvocato, eventuali dichiarazioni spontanee ragionevolmente non potranno segnare una svolta rispetto a questa fase preliminare di indagini. Invito la Lega a non reagire in modo corporativo sul caso Siri. Invito anche il M5s a non approfittare di questa soluzione per cantare una vittoria politica. Il piano di vicinanza personale e il principio di civiltà giuridica della presunzione di innocenza non impediscono affatto la soluzione che ho individuato. Siri farà un passo indietro in ragione dei fatti che gli sono stati contestati, della oggettiva gravità di questi fatti -stiamo ragionando di un'accusa di corruzione- ancorché allo stato non risultano provati, e della oggettiva difficoltà di poter attendere alle attività istituzionali dovendo concentrarsi sulle necessarie attività difensive"

     Staremo a vedere cosa succederà al prossimo consiglio dei ministri e a cosa farà il presidente della repubblica, al quale pare spetti la parola finale sulle dimissioni del sottosegretario, ma sono convinto che le persone perbene abbiano già capito da che parte stare e i gaglioffi continueranno a restare tali.

     Spero solo che se ne ricordino alla fine del mese, allorché andremo a votare per le elezioni europee e decideremo se dare più o meno forza ai partiti per bene o ai partiti gaglioffi, ben sapendo che questo non servirà solamente per migliorare o affondare l'Europa ma anche per spostare significativamente l'asse politico del governo italiano più verso i leghisti o più verso i 5stelle, considerato anche che qualsiasi altra alternativa o non é possibile o sarebbe ben peggiore!

 


Il silenzio di questo governo sul Venezuela mi fa vergognare !
26 gennaio 2019

     Ho votato 5stelle da quando esistono, anche se mi son sempre rifiutato di intrupparmici non condividenone diversi aspetti ..., son contento che "comunque" stiano al governo MA non riesco a sottacere l'enorme sbaglio che stanno facendo non sostenendo Guaidò, nonostante questi abbia ESPRESSAMENTE chiesto l'appoggio dell'Italia!

     Sbaglia Di Battista nel paragonare il Venezuela alla Libia con Gheddafi, con tante motivazioni che vi risparmio perché ci sarebbero da scrivere almeno un paio di volumi, ma soprattutto perché il Venezuela é PIENO di milioni di italiani e figli di italiani che per troppi anni hanno sofferto, e stanno ancora soffrendo, la miseria più nera, la mancanza di tutto, dalla libertà ai generi alimentari, all'energia elettrica, e che se restassero sotto Maduro avrebbero realisticamente tre scelte: emigrare come hanno già fatto a milioni, divenire ancora più poveri oltre ogni limite oppure ingrossare le file della criminalità che in Venezuela da anni ormai ti uccide per un paio di scarpe, un occhiale da sole ...!

     Sbaglia il governo italiano ad ascoltare Di Battista, fiancheggiato dall'anima di sinistra del movimento, che ritiene quello di Guaidò l'ennesimo, solito colpo di stato orchestrato dagli USA.
Non capiscono che se gli USA avessero continuato a fingersi indifferenti il Venezuela continuerebbe ad essere letteralmente spolpato dai cubani al punto che le estrazioni petrolifere non bastano più neanche al fabbisogno nazionale, mentre la classe dei militari e degli scherani di Maduro é la sola a cui non mancano cibo e lussi, mentre la gente rovista nella spazzatura!

E soprattutto non si rendono conto che Guaidò non chiede di sostituire Maduro, di sedersi al suo posto, ma SOLAMENTE DI INDIRE NUOVE ELEZIONI stavolta sotto il controllo internazionale e non sotto quello dei militari e dei compagni di Maduro!

     Guaidò invoca la costituzione venezuelana, poiché quelle elezioni non furono autorizzate dall'Assemblea Nazionale, adesso costituita da personaggi asserviti a Maduro che hanno persino limitato i poteri del senato!
E che le elezioni non fossero state regolari lo dice espressamente, A NOME DELL'EUROPA, la Mogherini, ed é per questo che già Inghilterra, Spagna, Francia e Germania sostengono da giorni Guaidò non come autoproclamato presidente, ma come presidente ad interim, destinato ad indire nuove elezioni.

     E noi italiani invece, nonostante espressamente invocati da Guaidò in nome di milioni di nostri connazionali che stanno soffrendo, temporeggiamo?

Mi stupisco di Conte, che sino ad ora é stato un bravissimo mediatore tra i due vicepremier, che non riesce a far prelalere la tesi di Salvini che subito si é schierato dalla parte di Guaidò, senza se e senza ma.

     Mi vergogno di questa "non scelta", di questa passività di questo governo su tale questione, e siccome nonostante i preannunciati veti russo e cinese la storia non si può fermare e Guaidò son sicuro che riuscirà nel suo intento, in un colpo solo non solo avremo disgustato gli italovenezuelani, non solo perderemo un ricco contratto in coltan che -giustamente- molto probabilmente il nuovo governo ci revocherà, ma ci avremo fatto la solita figura di vigliacchetti che son bravi solo a soccorrere il più forte!

 

Un popolo di stupidi
26 dicembre 2018

   

Stavolta é toccato ad alcuni paesini (splendidi) abbarbicati sull'Etna e la scossa (4.8 Richter) non ha fatto morti o feriti gravi ..., ma diverse case si sono lesionate gravemente e altre si sono ... sbriciolate..., semplicemente!

E chi é stato colpito piange, per la violenza subita, per il terrore patito, per il danno ricevuto ..., ma sia le vittime che noi astanti non riflettiamo abbastanza, neppure adesso, sul fatto che non é ragionevole, razionale, maturo, intelligente ... piangere se un uovo cadendo a terra si rompe!

La fragilità delle casette crollate é infatti paragonabile al guscio di un uovo che impatta sul pavimento: si deve rompere e si rompe.

Lo sappiamo.

Se vogliamo evitarlo abbiamo solo una cosa da fare: fare gusci più solidi.

La tecnologia c'é già da molti decenni ed é stata ampiamente e positivamente sperimentata in uno dei Paesi più sismici al mondo: il Giappone, che é anche uno dei Paesi più antichi del mondo, quindi anche possessore di luoghi e monumenti antichissimi ... che pure sono stati rinforzati o interamente ricostruiti in modo da resistere a terremoti ben più violenti di quelli nostrani.

Anche in Giappone hanno un debito enorme, paragonabile al nostro e persino governi non particolarmente stabili, proprio come da noi, ma si sono dati delle priorità. Semplicemente.

E dalla fine della seconda guerra mondiale, piano piano ma con determinazione, hanno ricostruito, rinforzato le loro città, le loro infrastrutture sicché adesso, a 70 anni di distanza, ormai la maggior parte dei giapponesi vive in case antisismiche e anche a seguito di terremoti di grande violenza le vittime si contano spesso sulle dita di una mano ...

Noi siamo in un Paese altamente sismico, abbiamo alcune norme "antisismiche" da alcune decine di anni ma ... molti degli edifici che avrebbero dovuto essere costruiti secondo tali norme ... sono tra i primi a crollare; abbiamo milioni di concittadini che vivono su una delle caldere più estese del mondo: Vesuvio e campi Flegrei, ma non siamo stati capaci neppure di fare UNA sola esercitazione di evacuazione di tale zona, anche se sappiamo perfettamente che una attività sismica estremamente potente e rovinosa non solo é possibile, ma é CERTA e che molto probabilmente avverrà durante questo secolo ...!

Siamo un popolo di inventori, di creativi, di artisti, di coraggiosi, ... ma siamo anche un popolo di stupidi!

 


Nino Italico Amico
4 aprile 2018


Un uomo libero, come amava definirsi.

     Un greve silenzio accompagna al regno dei morti un altro illustre nisseno, amato ma evidentemente anche invidiato da molti che non gli hanno mai perdonato di essere, come amava definirsi, "un uomo libero" !

     Perchè gli uomini liberi mentre sono in vita suggestionano, emozionano e trascinano donne ed uomini coraggiosi, mentre contemporaneamente disorientano e atterriscono donne ed uomini pavidi che poi, dopo la loro morte, forse con l'oblio tentano di placare il sentimento di inferiorità che forse hanno provato confrontandosi con queste persone rare.

     Perchè tale è stato Nino Italico Amico, da quando la sua famiglia tornò a Caltanissetta fuggendo fortunosamente dalle terre non più italiane dell'Istria portando con sè niente altro che gli abiti che aveva addosso e una sovrumana voglia di non arrendersi e di ricominciare.

     E così con fatica, impegno e merito personale, senza "aiuti" e anzi superando preconcetti e invidie politiche, riusci a ricostruirsi una vita contando unicamente sulle proprie capacità e sorretto dai propri ideali.
Ideali che in un primo tempo coincisero con quelli della austera destra di allora ma che non gli impedirono di sostenere la grande battaglia socialista e radicale per il divorzio, sognando sempre come riuscire a risvegliare una città che sembrava senza prospettive.

     Ecco allora che fa nascere "Telenissa", la seconda TV libera dopo Telebiella, cablando alcuni palazzi intorno a via Carnevale a Caltanissetta, poichè le leggi ancora non permettevano la libera diffusione via etere.
L'emittente però, nonostante l'impegno di tutte le sue risorse economiche e il sostegno lavorativo di un pugno di "folli", non riesce a sopravvivere in una zona povera di attività produttive che la alimentino con la loro pubblicità, e allora lascia il suo lavoro di insegnante per intraprendere quello di notaio, prima a Taormina e poi a San Cataldo, senza mai ostentazioni e sempre con una visione "alta" del ruolo della cultura e della politica.

     Fonda così "I Liberi di Sicilia", un nuovo partito sicilianista che vuole unificare i tanti piccoli movimenti simili e impugnare lo Statuto della Regione Siciliana, fino ad allora e tutt'ora tradito e negletto.
Si candida a Sindaco di Caltanissetta, ben sapendo di essere soccombente, e viene eletto consigliere comunale a ... furor di popolo, portando in quel consesso il suo contributo sempre alto, positivo, nobile, sempre e solo in difesa degli interessi e dei diritti dei cittadini e dei siciliani.

     La sua salute non gli consentirà di raggiungere impegni maggiori ma continuerà ad essere tra i più vivaci uomini di cultura del nostro tempo, scrivendo articoli, poesie, romanzi e coltivando fino alla fine il gusto del bello e soprattutto dell'onestà e della libertà.

     E così io, che indegnamente ho avuto il privilegio di essere tra i suoi amici, voglio continuare a ricordarlo: un uomo libero e onesto, sensibile e generoso, un esempio per le generazioni future.

 

 

Colpa del gas o ... del governo?
21 marzo 2018

   

Catania, 26 febbraio 2017            Esplosione del 20 marzo 2018 a Catania        Il megaimpianto Noor, in Marocco

     Un'ennesima tragedia causata dall'uso del gas nelle nostre case: tre morti a Catania, dei quali 2 erano vigili del fuoco.


     E' l'ultimo risultato di un "bollettino di guerra" che fa centinaia di vittime ogni anno e danni strutturali paurosi nel nostro Paese e in tutti gli altri dove il gas viene usato per riscaldarsi e cuocere gli alimenti nelle nostre case.
     A ben poco servono tutte le normative di sicurezza, perchè anche quando sono osservate non dobbiamo dimenticare che basta una sottilissima fessurazione per diffondere il gas e una piccolissima scintilla per farlo esplodere !
     Eppure azzerare tutti questi morti e queste distruzioni oggi sarebbe molto facile e abbastanza veloce: basterebbe interdire il gas nelle nostre città e nelle nostre case semplicemente sostituendolo con l'elettricità.

     Se ci riflettete, che senso ha continuare a spendere soldi per "metanizzare" le città, manutenere la rete urbana esistente e produrre, trasferire e gestire milioni di bombole di gas, quando esiste pressocchè dappertutto una rete elettrica alla quale sarebbero immediatamente collegabili tutte quelle apparecchiature che oggi funzionano a gas?

     E riflettete anche sul fatto che bruciare il gas in apposite centrali per la produzione di elettricità, oltre ad una innegabile maggiore sicurezza, sarebbe sicuramente molto più economico che farlo direttamente sotto a miliardi di pentole, fornelli, caldaie, al punto da compensare il maggior consumo elettrico per portare ad ebollizione un liquido non usando il gas.

Ammesso che dovessimo continuare ad usare il gas e non sostituirlo, prima o poi del tutto, con energia elettrica prodotta con il fotovoltaico !

     Ma anche se fosse più dispendioso (e non lo sarebbe, se venissero opportunamente ridotte le tasse sull'elettricità), quanto costa una vita umana? Quanto costa abbattere e ricostruire interi edifici dopo un'esplosione da gas?

     Oggi molte cucine moderne hanno già i forni elettrici anzichè a gas, sicchè basterebbe sovrapporre al piano di cottura una apposita piastra con fornelli elettrici per attuare immediatamente questo cambiamento, con un prezzo accessibile e una sicurezza innegabile.
Poi, gradualmente, si provvederebbe alla sostituzione delle caldaie per il riscaldamento che, comunque, già oggi sono indubbiamente molto più sicure rispetto alle altre forme di utilizzazione del gas.

     Perchè non si fa?
Non ci ha pensato nessuno o ... non si ha il coraggio di compiere un cambiamento così radicale che toccherebbe le tasche di alcune lobby ?

Perchè verrebbe meno tutto il business che gira intorno alla distribuzione e gestione del gas, anche se ci sarebbe un proporzionale incremento di quello che gira intorno alla produzione e distribuzione dell'energia elettrica ...!

     Ma in un Paese antiquato come il nostro, con una classe di governanti ignoranti e incapaci di concepire "visioni" davvero moderne, purtroppo siamo destinati a continuare a contare altri morti che i giornali continueranno ad attribuire al gas, anzichè alla incapacità governativa.

 

O si cambia adesso o ... è finita!
21 febbraio 2018

     Se non fossimo direttamente interessati, questa campagna elettorale per il prossimo 4 marzo potrebbe passare alla storia come la più comica (o tragi-comica...) di tutte le altre, infatti non ci stiamo facendo mancare proprio niente...: gli indagati e i fiancheggiatori di cricche non mancano in quasi tutte le liste più importanti, ma questo è ormai "tradizione"..., ora invece abbiamo la novità dei furbetti dal bonifico taroccato, che fino a ieri inneggiavano all'onestà ma che fino ad oggi son pian piano arrivati al numero di 14 ...su circa 180 parlamentari complessivi !
     Alle promesse eravamo già avvezzi, ma mai come stavolta la gara è stata più combattuta e, salvo "ulteriori rilanci" il trionfatore è stato il redivivo Silvio Berlusconi che ha praticamente promesso "tutto a tutti" : mille euro al mese ai disoccupati, più mille ai pensionati che non raggiungono tale cifra mensile, più mille alle "mamme casalinghe senza pensione", più abolizione di IMU, bollo auto e tassa RAI, più esenzione dai contributi previdenziali per i primi sei anni per chi assume giovani a tempo indeterminato, più espulsione di 600.000 immigrati clandestini, più flat tax uguale per tutti al 24 %, più sconto sui debiti fiscali pregressi, più, a giorni alterni, condono per costruzioni "per necessità" oppure semicondono da valutare caso per caso ...!

Fantastico!

Tutti gli altri suoi competitors con le altre "offerte", dal solito aumento dei posti di lavoro, al reddito di cittadinanza, all'abolizione delle tasse universitarie ..., sono rimasti spiazzati di fronte a tale "copertura totale" che si avvale di una novità geniale, quella, appunto, della modulazione dell'offerta "a giorni alterni", che riesce a riverniciare in positivo la realtà negativa di un'alleanza di centrodestra eterogenea e recalcitrante ...!
Così come non si è capito bene se il condono edilizio promesso ci sarà, per chi e come sarà, un giorno si afferma che la flat tax sarà al 24 %, un altro al 14 % perchè uno degli alleati la vorrebbe così, mentre un giorno si promette l'abolizione della legge sulle unioni civili, un altro no, un giorno si giura che non si faranno inciuci, l'altro ci si dice tutto sommato disponibili, un giorno si promette di abolire la Fornero, un altro solo di riformarla ..., così gira e rigira si finisce col promettere "tutto a tutti" e la cosa più tragica è che ... un gran numero di elettori ci crede!
Così almeno dicono tutti i sondaggi che, proprio grazie a tale strategia da venditore di pomata universale per tutti i mali, hanno sino ad ora confermato l'armata di centrodestra come vincente!
L'altra armata Brancaleone del centrosinistra, costretta a difendersi su tre fronti: centrodestra, grillini e sinistra/sinistra, non riuscirà a farsi perdonare l'incredibile arretramento dei diritti dei lavoratori che ha saputo far regredire quasi a condizioni medievali, e arranca malamente per salvare i seggi dei più fedeli e mantenere i numeri necessari per "inciuciare" col centrodestra nel caso questo da solo non riuscisse ad avere una piena maggioranza!
La sinistra/sinistra, col nome che riecheggia uno shampo degli anni 70, Liberi e Uguali, si sforza di recuperare i voti dei delusi e dei nemici di Renzi, promettendo "politiche di sinistra" e disponibilità ad eventuali inciuci con i grillini, i quali invece respingono l'offerta al mittente e proseguono la loro battaglia, soli contro tutti!
Peccato che il terreno dello scontro è la nostra Patria, su uno sfondo internazionale che non promette nulla di buono anzi rischi "a sorpresa", stante l'inaffidabilità di Trump, la lucida follia di Kim-Jong-Un, le satrapie di Ankara e Teheran, l'astuzia di Putin e la sempre crescente potenza della Cina ...!
E in questa situazione, resa pericolosissima dall'attuale legge elettorale che non solo rende incerto l'esito della competizione, ma rende quasi certa l'eventualità di ripetere le votazioni o di ricreare governicchi "balneari" ... c'è ancora quasi un 30 % di italiani che o si dichiara ancora incerto o addirittura afferma di non voler neanche andare a votare!
Quella che in altre elezioni è stata definita la "maggioranza silenziosa" o il partito dei disillusi, degli sfiduciati della politica, attribuendogli quasi un'aureola di "purezza", di incontaminabilità contro tutto questo circo equestre che ho appena finito di descrivere per sommi capi, non si rende conto che questa volta NON è come le altre!
Queste elezioni saranno più paragonabili al referendum monarchia-repubblica, piuttosto che a qualsiasi altra votazione, perchè rappresenteranno, proprio come quel referendum, la possibilità di cambiare radicalmente l'impianto del potere oppure di continuare a soggiacere ai poteri in auge.
Il referendum del 1946 (indipendenemente dal fatto che fosse stato alterato o no da brogli...) rappresentò la fine della monarchia, l'esilio della casa Savoia, la nascita di una costituzione molto equilibrata e di una nuova classe politica inizialmente polarizzata dal supremo interesse di far rinascere l'Italia dalle macerie della guerra persa.
Le elezioni del 4 marzo 2018 rappresenteranno la restaurazione dei principi fondanti della nostra costituzione e la sconfitta delle "camarille" e dei "poteri forti" oppure, viceversa, il rafforzamento ad oltranza di tali vere e proprie cosche di potere, dedite solo alla prosperità di pochissimi privilegiati a fronte di un degrado culturale, economico e sociale di una sempre più grande massa di moderni schiavi, come all'epoca che poi inevitabilmente partorì la Rivoluzione Francese.
Non si tratta di elezioni "qualsiasi" o "come tante" ..., per cui ci sarà, come al solito, chi comprerà voti, chi li venderà, chi annullerà la scheda, chi non andrà a votare affermando che "così dall'elevato numero di astensioni si capirà quanto è forte la protesta ...", per poi o varare il solito governo frutto di troppi compromessi per poter governare realmente o, addirittura essere costretti a tornare alle urne per l'impossibilità di poter formare persino una parvenza di governo ...!
No ! Questa volta ci troviamo di fronte ad una scelta epocale, proprio quasi come nel 1946, in un'Italia in cui pochissimi privilegiati, in forza di leggi e non del loro merito, portano a casa stipendi pubblici di centinaia di migliaia di euro all'anno e moltissimi disgraziati si sforzano di sopravvivere con 450 euro al mese!
Un'Italia in cui grandi lestofanti hanno fatto fallire banche e aziende con buchi multimilionari e continuano a vivere liberi nelle loro ville opportunamente intestate ad altri, mentre grandi onesti lavoratori falliscono per inadempienza contrattuale di enti pubblici e vengono espropriati persino della propria unica casa di abitazione!
Proprio a causa di questo grande squilibrio sociale, aggravato da un numero sempre crescente e ingovernato di immigrati per lo più vaganti, sfruttati o delinquenti, proprio per reazione alla "malapolitica", "malasanità", "malgoverno" su cui grande parte dell'opinione pubblica è concorde, si fanno strada i "qualunquismi" del tipo "sono tutti uguali, quindi io non voto per nessuno", oppure ci si lascia sedurre dalle mirabolanti promesse dei vecchi e nuovi "salvatori della patria".
E allora che fare?
Innanzi tutto bisogna assumersi le proprie responsabilità e ANDARE A VOTARE, perchè anche un solo voto in più o in meno può decidere se la nostra barca continuerà a sprofondare o tornerà a galla, rendendosi conto che, a differenza di tutte le altre volte in cui chi non votava "esprimeva un'opinione" altrettanto rispettabile al confronto di quella di chi invece votava, stavolta, per i motivi che ho enumerato, chi non vota è solo un vigliacco.
Ma per chi votare?
Montanelli ai "bei tempi" sosteneva che lui, pur non essendo democristiano,votava DC "turandosi il naso" ...e dispiace che ancora oggi qualcuno debba turarsi non solo il naso, ma anche occhi e orecchie ..., ma bisogna rendersi conto che l'unico modo per non restare in queste sabbie mobili maleodoranti è sicuramente NON VOTARE I PARTITI "tradizionali", resistere alle sirene berlusconiane, renziane, e di tutti gli altri "vecchi" della politica, per puntare TUTTO sull'unico partito dell'antipolitica che è, e sino ad ora resta, il Movimento 5 stelle.
Perchè di questo partito possiamo deprecare i furbastri dei bonifici fasulli, ma non dobbiamo dimenticare che in poche ore sono stati messi fuori dal partito e TUTTI gli altri parlamentari 5stelle invece hanno confermato la loro onestà versando oltre 23 milioni nelle casse dello stato a sostegno della piccola e media impresa.
Nè dobbiamo dimenticare che restano l'UNICO partito ad aver fatto questa libera donazione, mentre tutti gli altri non solo non l'hanno mai fatto ma si sono anche intascati diversi milioni di rimborsi elettorali a cui i 5stelle hanno RINUNCIATO e hanno avuto decine di assessori regionali condannati anche per appropriazione indebita dei nostri soldi!
Già solo questo li rende meritevoli del voto delle persone oneste, della "maggioranza silenziosa" dei disgustati dalla politica, ma non solo per questo io, che ai 5stelle non mi sono mai iscritto e a cui non ho mai risparmiato critiche, voterò per loro.
Li voterò perchè hanno contro TUTTI, proprio tutti i "poteri forti": hanno contro l'alta finanza e le banche perchè promettono di non lasciarsi più dettare le leggi da loro e finalmente di controllarle; hanno contro i grandi gruppi industriali monopolistici come Telecom, Wind, Autostrade, ecc., ... perchè si impegnano a imporre loro leggi limitanti il loro strapotere e favorevoli ai consumatori; hanno contro quasi tutti i giornali, Rai, Mediaset, e gli altri media perchè sicuramente taglieranno i finanziamenti pubblici ai giornali e non faranno sconti sulla documentabilità delle notizie e sui conflitti di interesse; hanno contro le mafie, la massoneria, i poteri occulti, perchè non hanno scheletri nell'armadio per cui farsi ricattare e tanto coraggio per lottarle per davvero; hanno contro "L'Europa" perchè hanno solennemente dichiarato che faranno valere il peso, anche ma non solo contributivo, dell'Italia e non accetteranno più che il nostro Paese sia l'unico approdo per i migranti ..., hanno contro TUTTI gli altri partiti perchè se davvero avranno la maggioranza allora vedrete che gli stipendi della casta stavolta saranno tagliati obbligatoriamente, insieme a molti privilegi assurdi e costosi ...!
Già solo il numero e l'importanza dei loro avversari deve far capire a ciascuno di noi elettori che se li stanno attaccando TUTTI e ricorrendo ad ogni mezzo, vuol dire che loro sono i primi a temerli davvero perchè sono sicuri che faranno sul serio!
L'attacco contro i 5stelle è concentrico, insistendo con l'accusa di essere incompetenti e incapaci, trascurando il fatto che tutte le realtà locali che stanno amministrando le hanno conquistate perchè erano così sfasciate, infiltrate, ammorbate, che nessun altro se la sentiva di provarci davvero e che, comunque, in tutte hanno risanato i bilanci o ridotto notevolmente i debiti!
Ma non è da sottovalutare anche l'attacco interno da parte sia di quei militanti che secondo me sono stati rinnegati ingiustamente, come Pizzarotti, sia di quei militanti che hanno scoperto solo "dopo" che l' "uno vale uno" non poteva essere e non era realistico, sia di quei militanti che per altri motivi hanno sentito il bisogno di prendere le distanze da certi comportamenti che non hanno ritenuto coerenti con il movimento delle origini.
Ma noi i 5stelle non dobbiamo sposarceli a vita! Dobbiamo solo dargli una vera valanga di voti in modo che possano fare un serio governo con una solida maggioranza, senza le ipoteche e i ricatti che invece già adesso dilaniano i raggruppamenti avversari, in modo che non abbiano nessuna scusante per non attuare fino in fondo il loro programma di "sconti a nessuno", rinnovamento della politica, e dignità per i più deboli.
Ne saranno capaci? Se gli faremo raggiungere il 43 % potremo giudicarli tra 5 anni. Di sicuro sappiamo che i loro avversari, che hanno avuto il potere in questi ultimi decenni, non ne sono stati capaci ! Questa è una solare certezza!
Del resto, mentre tutti gli altri non sanno con sicurezza neppure chi sarà il premier che indicheranno a Mattarella, noi già da mesi conosciamo che il loro premier sarà Luigi di Maio che, contrariamente a quanto afferma Sgarbi, tanto bravo nel campo dell'arte, quanto instabile e contraddittorio in politica, è stato un ottimo vicepresidente della Camera e sicuramente saprà bene inserirsi tra i più giovani premier europei, alla testa di un governo che, per la prima volta, conosceremo tutto PRIMA del 4 marzo, con una "vision" decisamente slegata da interessi di lobbies, capace di proiettare l'Italia verso uno sviluppo ecosostenibile e di riportarla all'avanguardia tra i Paesi più innovatori!
Certo, i ministri li deve nominare Mattarella, certo non sarà facile raggiungere, da soli, il 43 %, ma sono convinto che se davvero chi fino ad oggi, per motivi vari ha scelto di starsene a guardare, invece voterà 5stelle, insieme a tanti che non vorranno farsi nuovamente fregare dal vecchio venditore di pomate o dal nuovo venditore di padelle, allora tale partito potrebbe raggiungere anche il 55 %
E se non dovesse riuscirci, almeno sarà abbastanza forte o da responsabilizzare i pochi altri parlamentari onesti che stanno tra i partiti avversari in modo comunque da formare una maggioranza, oppure costituirà una minoranza ben coesa e agguerrita capace di impedire nuovi inciuci e vecchie consorterie a delinquere.
Ma votiamoli massicciamente stavolta, non stiamo a guardare il capello, non abbocchiamo agli scoop della vigilia ma ricordiamoci che, come nel 1946, qui dipende da tutti noi, da ciascuno di noi che l' Italia possa cambiare rotta o colare a picco, trascinando con sè i sacrifici dei nostri padri e compromettendo irreparabilmente il destino dei nostri figli e nipoti.

 

SONO TORNATO
14 FEBBRAIO 2018

   

Anche se proiettato un pò in sordina ... il gradimento del pubblico, spesso costituito da oltre il 50 % da giovani, è altissimo e vedendo il film si capisce bene il perchè.

A parte l'originalità di un "magico" ritorno di Mussolini nel 2017, il film dispensa emozioni dall'inizio alla fine, giocato tutto tra l'ironia, l'autoironia, il sarcasmo e la riflessione, l'introspezione soprattutto per noi spettatori italiani, attori e osservatori del nostro tempo.

Si ride spesso, a volte amaramente, ma non è un film per ridere, ma per capire meglio chi siamo e dove stiamo andando.

Consiglio a tutti di vederlo perchè, fascisti, antifascisti, qualunquisti, menefreghisti, ... forse siamo cambiati in peggio o forse ... siamo rimasti gli stessi ...!

 

M5s: capire la lezione siciliana
7 novembre 2017

Il risultato elettorale siciliano si presta a tantissime considerazioni ma mi soffermerò solo sul risultato conseguito dal Movimento 5 stelle che ha davvero sfiorato la possibilità di eleggere il presidente dell'assemblea regionale siciliana, con una vera valanga di voti proveniente non solo dai "grillini".

Sicuramente la "macchina da guerra" messa in campo dal centrodestra, che ha arruolato spudoratamente noti "possessori di pacchetti di voti" e ha candidato una persona molto nota e molto stimata come Musumeci, ha funzionato alla perfezione, ma nonostante tale sua "efficienza" io sono convinto che il movimento di Grillo non è riuscito a batterla perchè ha commesso diversi sbagli sui quali penso debba riflettere seriamente se non vorrà ripetere la stessa scena alle prossime elezioni nazionali.

Il primo errore è stato quello di essersi permesso il lusso spocchioso di perdere migliaia di iscritti e simpatizzanti della prima ora imponendo Cancelleri senza un vero dibattito interno, un vero confronto, una vera scelta condivisa da tutti gli attivisti e da tutti i competitors dello stesso.
Non ho nulla contro Cancelleri, riconosco sia tra i fondatori del movimento in Sicilia, riconosco che sia un personaggio politico molto noto in Sicilia e che forse la sua sua designazione alla carica di governatore aveva il suo perchè, ma non si può tacere che ciò abbia causato reazioni diasporiche all'interno del movimento, che hanno contribuito alla sua mancata elezione a presidente della Sicilia.

Dopo tutto è successo anche in Sicilia ciò che è avvenuto con la designazione di Di Maio a candidato premier, una persona che stimo molto, che forse avrei scelto anch'io, ma che anch'essa è stata praticamente "nominata" per investitura dall'alto anzichè a seguito di un confronto tra diverse altre belle figure del movimento.

Il secondo errore è stato quello non solo di non cercare di "recuperare" quegli attivisti che per un motivo o per l'altro si sono non solo allontanati, ma hanno anche dato vita ad un'altra formazione politica, ma continuare ad aggredirli come fossero nemici e non persone che hanno creduto nei 5stelle fin dall'inizio, ci hanno creduto al punto di bersi quell' "uno vale uno" che si è presto dimostrato ciò che era: utopico e ipocrita.

Questi ex grillini "duri e puri" a loro volta hanno commesso l'imperdonabile errore di fare propaganda contro il movimento 5 stelle e contro Cancelleri esattamente come chi si evira per ... fare uno scorno alla moglie!

Il terzo errore è stato quello di non individuare personalità davvero eccelse quali assessori in pectore, persone di indiscusso prestigio che, anche senza un contributo attivo sul campo, avrebbero attirato sicuramente i consensi di molti dubbiosi o indecisi.

Tanto per fare un solo esempio, quanti voti ha fatto guadagnare e quanti ne ha fatto perdere la candidatura dell'ex sindaco licatese Cambiano, non solo certamente inviso alle migliaia di siciliani che le case le hanno avute già abbattute o che se le vedranno abbattere nonostante lo stesso Cancelleri, a pochi giorni delle votazioni, avesse tentato diesorcizzare con il distinguo delle "case abusive per necessità" che aveva lasciato sperare in un'applicazione più realistica o in una modifica della legge schiacciasassi della "inedificabilità assoluta" ?

Infine, conoscendo la realtà siciliana e l'inveterata "protesta" del "non voto", lo staff grillino può davvero autoassolversi per non aver saputo perforare tale diffusa realtà, magari portando la politica fuori dalle grandi piazze ma dentro i quartieri degradati, dimenticati, abbandonati, assumendosi impegni precisi di soluzione dei loro problemi e di risposte concrete alla atavica carenza idrica e cattiva gestione del territorio?

Penso che sommando insieme le decine di migliaia di voti che per ciascuno dei motivi sopra elencati non sono andati al M5s si sarebbero ottenuti quei circa 6 punti percentuali che hanno fatto la differenza tra chi governerà la Sicilia e chi resterà all'opposizione.

Mancano almeno 4 mesi alle prossime elezioni nazionali; non sono molti ma non sono neanche pochi per trarre insegnamento dalle recenti elezioni siciliane.

Qualcuno dovrà avere il coraggio di recitare il mea culpa ma io sono convinto che se a livello nazionale si chiederà scusa (finalmente e doverosamente!) ai tanti Pizzarotti, Cassimatis, ecc., ri-coinvolgendoli ed integrandoli nella lotta comune, se si indicheranno quali ministri in pectore personalità immacolate e capaci, tipo Gratteri per la Giustizia, ad esempio ..., se si stilerà un programma realistico e non utopico con scelte non ambigue (su abusivismo, euro, Europa, pensioni, anziani, energia, cuneo fiscale, ecc.), se si farà una grande campagna contro l'astensionismo, impegnando il dimezzamento degli stipendi di questi 4 mesi per questa campagna elettorale in modo da contrastare efficacemente i pennivendoli e le testate di regime, allora davvero il M5s potrà sia raggiungere e superare da solo il 40 % dei voti, sia contare su una splendida squadra di governo che potrà realisticamente invertire la corsa dell' Italia verso il baratro della disoccupazione, dello sfruttamento dei lavoratori, dello strozzinaggio dello spread e imboccare la strada dell'innovazione, di un vero Nuovo Risorgimento italiano !

Diversamente, sarà un'altra occasione persa, per i 5 stelle e soprattutto per l'Italia, che ben difficilmente potrà uscire dal circolo vizioso in cui da anni è entrata, alla mercè della vecchia politica dei vecchi pupari.
Pubblicato su "Il Fatto Nisseno"

 

 

Come avevo previsto
18 aprile 2016

Nonostante l'invito del premier (si fa per dire...) a non andare a votare, nonostante la "benedizione" di Napolitano sulla correttezza (si fa sempre per dire ...) di disertare le urne per avvantaggiare i NO, e nonostante a parte questi due, praticamente TUTTI gli "altri" si siano stracciate le vesti "contro le trivelle", "per un mare pulito", "per le energie rinnovabili", ecc. la stragrande maggioranza degli italiani NON è andata a votare, determinando così la permanenza dei pozzi GIA' esistenti entro le 12 miglia dalla costa, fino alla fine di ciascun giacimento.

Che poi era la scelta più razionale, non a caso sostenuta dalla stragrande maggioranza dei geologi e delle persone razionali, non solo perchè sarebbe stato stupido chiudere dei pozzi, GIA ESISTENTI, prima che si esaurissero, ma perchè la loro chiusura non avrebbe aumentato il livello di sicurezza dei nostri mari, ben più gravemente minacciati sia da tutti gli ALTRI pozzi, non solo italiani, 100 metri al di là delle 12 miglia che questo referendum COMUNQUE non avrebbe chiuso, ma dal continuo traffico di gigantesche petroliere che imperversano dappertutto.

La salubrità dell'ambiente e dei mari, SE LA SI VUOLE DAVVERO, può e DEVE essere incentivata e preservata, a prescindere da questo referendum fallito, sia modificando la normativa e prevedendo controlli più stringenti su tutte le estrazioni, sia imponendo coperture fotovoltaiche sulla maggioranza dei tetti di uffici pubblici e su tutti i tetti delle nuove costruzioni, tanto per limitarmi a due provvedimenti che non comportano alcun esborso maggiore per la fiscalità generale.

Piuttosto adesso voglio vedere tutti i partiti e associazioni fautori del SI, dopo essere stati sconfitti dall'ASTENSIONE, se continueranno a fare spallucce e far finta di niente, oppure si decideranno a modificare la normativa che regola i referendum abrogativi che da oltre mezzo secolo ... urla vendetta!

Capisco perfettamente che ci possa essere la necessità di impedire che chiunque si svegli al mattino e raccolga 500.000 firme autenticate (cosa che non è proprio alla portata del primo che passa, a dire il vero ...!) possa costringere la comunità a fare referendum su ciò che gli passa in quel momento per la testa, ma DUE filtri, Corte Costituzionale e quorum del 50% +1 hanno dimostrato, per l'ennesima volta, che fare referendum con queste regole è come buttare i soldi dalla finestra, disaffezionando ancora di più i cittadini all'esercizio diretto della potestà legislativa e alla gestione pubblica in generale.
E siccome i nostri attuali legislatori si sono negli ultimi tempi distinti per la loro incapacità di fare leggi sensate (l'ultima "sparata" del canone rai nella bolletta elettrica ne è l'ennesima recente conferma ...!), sintetizzo, a loro beneficio, i punti che DEVONO essere modificati:

1) Vista la più volte dimostrata cervelloticità e faziosità della Corte Costituzionale nell'ammissione o non ammissione dei referendum precedenti (oltre che di quest'ultimo... ), e visto il notevole defatigante impegno necessario per riuscire a raccogliere mezzo milione di firme autenticate ad una ad una ..., abolirei il vaglio preventivo della Corte Costituzionale lasciando operativo solo il raggiungimento del quorum;

2) Considerando l'ormai stabile altissimo livello di astensionismo dei cittadini italiani, abbasserei il quorum referendario dall'attuale improbabile 50 % +1 al 35 % ;

3) Vista l'allegra vergognosa abitudine italiana di TRADIRE i referendum vinti (cito, a caso, quello sulla privatizzazione dell'acqua e sul finanziamento dei partiti ..., tanto per fare appena 2 soli esempi ...) renderei automatica l'imputazione per alto tradimento del Presidente della Repubblica ogni volta che entro 1 anno dalle decisioni referendarie ad esse non seguano provvedimenti legislativi conseguenziali.

Se nessuno dei cambiamenti da me auspicati (tutti a costo zero !) diventerà realtà, allora vorrà dire che la nostra non è affatto una "repubblica democratica" ma una dittatura di oligarchi a cui fa comodo lasciare inalterato questo stato comatoso delle istituzioni, fa comodo servirsene per aizzare all'odio cittadini contro altri cittadini o meglio, sudditi contro altri sudditi, mentre loro continuano a gestire e godere di privilegi senza ormai alcuna giustificazione.
E così alla prossima volta magari l'assenteismo sarà al 90 % ma ... forse nessuno impedirà che solo il 5 % davvero scenda in piazza coi forconi ed eriga appena qualche decina di ghigliottine ...

 

Educare al pensiero divergente
16 febbraio 2016

 

Trascrivo qui sotto il link ad una pagina web che descrive perfettamente ciò che in tutti i miei anni di insegnamento è stato il mio credo, la mia stella polare :

http://www.tuttaunaltrascuola.it/educazione-disimpariamola/

Ed è stata una lotta ..., perchè per molti colleghi, genitori, capi di istituto, ... è molto più "normale" OMOLOGARE, omologarsi, piuttosto che scoprire, nutrire, la propria e altrui individualità ... !

 

 

La deprivazione sessuale è disumana
5 novembre 2015

Uno dei riti di affiliazione della Yakuza prevede il taglio della prima falange del dito mignolo ....
Vuoi far parte della Yakuza? Devi accettare questa mutilazione. Non ti sta bene? Nessuno ti costringe ad entrare.
Vuoi far parte dei preti? Devi accettare il celibato. Non ti sta bene? Puoi anche fingere di accettare la "castità", purchè i tuoi rapporti sessuali restino nascosti, non diano ... scandalo ...
Questa è stata, ed è tutt'ora, la prassi della chiesa cattolica che, a differenza di altre chiese cristiane che invece ben consentono ai preti di sposarsi, è voluta restare "nei secoli fedele" ad un feticcio: la "castità", da essa stessa creato e mai passato per la mente di Cristo ...!
Ecco così l' "usanza" delle perpetue, di inconfessabili rapporti etero ed omosessuali, e perfino di pedofilia ...!
Chi continua a ripetere che Mons. Charamsa aveva accettato il celibato, e addirittura sul celibato aveva anche scritto diversi libri, per cui se non gli sta più bene "esca dal club" ..., dimentica che Charamsa ha tenuto a sottolineare quanto la deprivazione sessuale sia disumana.

La deprivazione sessuale è disumana.

Al punto che in diversi stati persino ai carcerati viene concesso di avere rapporti sessuali con delle professioniste o con le proprie mogli. Ma ai preti no. Ha un qualche senso intelligente tutto ciò?
Vero è che una religione basata su "rivelazioni", su "tavole della legge" scritte di pugno dal suo dio, su "misteri della fede" per nulla sperimentabili, ... evidentemente con la logica e l'intelligenza cartesiana ha ben poco da spartire ..., ma almeno con la biologia dell'essere umano potrebbe cercare di non confliggere ...!
Charamsa non è nè il primo, nè il solo prete ad avere tradito l'obbligo del club a vivere da asessuato, e il club fa benissimo a non volerlo più tra i suoi adepti, come la Yakuza non accetta chi non vuole tagliarsi il mignolino, ma mentre quest'ultima è una menomazione di poco conto, la deprivazione sessuale per molte persone può essere devastante.
E la chiesa cattolica può anche continuare a considerare l'omosessualità una "malattia", ogni club si dà le regole che vuole, i dogmi che vuole, ma la scienza da decenni ormai non la considera neppure una "devianza", ma una delle tante manifestazioni della sessualità dell'essere umano ...
E papa Francesco, se davvero pensa le parole che ha detto in proposito "e chi sono io per giudicare", dovrebbe approfittare sia di questo sinodo, sia di questo forte "grido di dolore" di Charamsa per, quantomeno, non andare più contro la scienza ed andare DAVVERO più a favore dell'UOMO, intero, completo, con i suoi pregi e i suoi difetti e, soprattutto, anche con la sua sessualità che è per fortuna ricca ed ampia.

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Je suis Charlie
23 febbraio 2015

 il nuovo numero in edicola dopo la pausa successiva alla strage


     Moltissimi hanno solidarizzato con i redattori (superstiti) di Charlie Hebdo sull'onda dell'emozione suscitata dalla strage perpetrata dai fanatici seguaci dell'ISIS a Parigi. Tantissimi, tranne il vecchio Lepen, che ci ha tenuto a dire "Non, je ne suis pas Charlie" pur manifestando il suo sdegno e orrore per la strage.

E come Lepen tanti, soprattutto cattolici, dopo aver avuto in mano la copia di Charlie Hebdo venduta in tutta Europa allegata a molti quotidiani, si son detti schifati per le "vignette blasfeme" contro la religione cristiana e il papa, ben più "pesanti" di quelle riservate a Maometto ...

E si sono moltiplicati i distinguo o addirittura le irritazioni di molti credenti, non importa se in Dio, in Allah o in chicchessia, sostenendo che "nessuno ha il diritto di offendere le religioni o le credenze di chiunque" ..., o addirittura che la morte i vignettisti di Charlie "se la sono andata a cercare"...

     Affermazione che in un primo momento può sembrare condivisibile: perchè mai io che non credo, o credo in un altro dio diverso dal tuo, devo irridere al TUO dio?

E addirittura papa Francesco si è lasciato scappare che offendere il credo altrui è come offendere la mamma e "a chi offende la mia mamma io gli do un pugno!"

     A parte il palese contrasto con l'evangelico "a chi ti percuote una guancia offri l'altra guancia" e il solito contorcimento sofistico dei cattolici per cercare di dimostrare che 1+1=1 e non 2, e cioè che contemporaneamente si può sia porgere l'altra guancia sia dare un pugno, seppur per nobili fini, perchè tutto va (come sempre e come al solito ...) "interpretato" ..., io invece oltre a sostenere che non si può rispondere con la morte a chi usa le parole, sostengo anche che ciascuno abbia il diritto di dire ciò che pensa o fantastica nei confronti di idee politiche, costumi, religioni, usanze, ecc. e chi se ne sente offeso è soltanto un ignorante primitivo.

     Anch'io, che non sono cristiano, trovo oltre che "forti" anche gratuite diverse vignette satiriche contro dei, santi, papi, profeti e compagnia cantando, ma non riesco a trovare il motivo per cui chi le ha concepite dovrebbe astenersi dal disegnarle, tantopiù all'interno di un giornale che ciascuno può scegliere di comprare o non comprare.

     Quotidianamente ciascuno di noi dice o scrive qualcosa che può offendere altri che non la pensano come noi, eppure molti si dicono disgustati della pratica della caccia, infischiandosene di offendere i cacciatori, molti dicono che "i politici sono tutti ladri" senza curarsi nè di fare di tutte le erbe un fascio, nè di offendere anche i politici onesti, molti si dichiarano disgustati dal fumo, considerandolo non solo un "vizio" ma un danno alla salute al punto di proibirlo in molte situazioni, assolutamente fregandosene di chi invece non sa vivere senza fumare ...
E gli esempi potrebbero continuare, perchè per fortuna non la pensiamo tutti alla stessa maniera, nè tutti abbiamo il buongusto di non parlare di corda a casa dell'impiccato ...!

     Il buongusto: mi piace molto di più questo confine, anche se è anch'esso opinabile e mutevole e ciò che è di buongusto per me può essere orrendo per un'altro ...

     E allora o accettiamo di poter dire liberamente ciò che pensiamo, o torniamo ai costumi ottocenteschi o ancora precedenti) in cui si coprivano le gambe dei pianoforti e si intercalava la frase "con rispetto parlando", o a non molti anni fa quando era proibito parlare in RAI di "membri" del parlamento e un pretore censurava gli hot pant perchè "offendevano il comune senso del pudore".

     Parlare dei gay come dei "poveretti", dei "malati" è sicuramente offensivo (oltre che infondato), eppure milioni di cattolici e musulmani lo hanno fatto e continuano a farlo senza che nessuno di quelli che si scandalizzano per le vignette di Charlie abbia mai inarcato un sopracciglio, anzi ha sempre accettato col solito sorrisetto ...

     Come pure si sprecano le barzellette postulanti l'ottusità dei carabinieri, ma la mancanza di reazione degli stessi se non addirittura il fatto che siano i primi a riderne e a inventarne altre, è stata la sicura e migliore dimostrazione della loro intelligenza ...!

     E allora, dei gay, dei carabinieri (e di tanti altri) possiamo liberamente ridere perchè non ci uccidono e non ci denunciano, mentre dei "credenti" cristiani, musulmani o altro non possiamo perchè i primi ci scomunicano o ci danno "un pugno in faccia" e i secondi ci uccidono e progettano di invaderci?

     Per moltissimi musulmani le nostre abitudini occidentali sono depravate, allora smettiamo di andare al mare uomini e donne insieme, smettiamo di mangiare salame e prosciutti, di bere vino, di usare minigonne, ... per timore che qualche loro fanatico ci uccida o ci invada?

     E dico qualche loro fanatico e non qualsiasi musulmano perchè, come tra i cristiani, ci sono tra loro i fondamentalisti, i talebani, gli estremisti ma ci sono anche i "moderati" o, se vogliamo essere più sinceri, gli ipocriti che pur recitando il corano e portando la moglie velata in pubblico, in privato si strafanno di prosciutto e di wiski e praticano l'usanza della "moglie per una notte"...!

Ecco perchè pur trovando sgradevoli certe vignette penso che dobbiamo difendere chi le disegna, perchè diversamente, CHI e QUANDO e COME deve censurare COSA ?

     E dopo avere censurato le vignette su Allah, Maometto, Dio e Papa, perchè non dovremmo censurare anche quelle sui Capi di Stato e di Governo? Forse sono autorità meno meritevoli di rispetto? E perchè non anche i mullah, i preti e i ... carabinieri allora?

     E perchè limitarsi alle vignette e non anche agli scritti, ai libri, ai manifesti, ad internet, alla parola?

Vivremmo in tal modo in un mondo più sicuro o in una riedizione su scala globale del sistema fascista, o stalinista, o della Germania Est, o maoista, o di tanti altri sistemi purtroppo ampiamente sperimentati o tutt'ora ancora vigenti in diversi paesi del mondo?

     Ecco perchè è stato importante reagire come a milioni abbiamo reagito, all'attacco stragista a Charlie Hebdo, ed ecco perchè è importante, in tutti i Paesi che vogliano considerarsi liberi, difendere la satira, lo sberleffo che non guarda in faccia nessuno e che suscita dibattito, approfondimento, crescita in maturità e in libertà.

 

La storia o la si scrive o la si subisce
9 settembre 2015

Sul fatto che la pressione immigratoria verso l'Europa sia epocale e fuori controllo penso siamo tutti d'accordo, mentre ci sono diverse "scuole di pensiero" su come comportarci, sia a livello di singoli, che di comuni, regioni, stati, unione europea, ONU ...
Si va dall'inerzia (camuffata magari da belle affermazioni di principio ...) all'interventismo di facciata, alle "ammuine", all'interventismo emergenziale ...
C'è spazio per troppe chiacchiere, troppi imbonitori, troppi mestatori e ... troppo pochi governanti seri che vadano oltre le chiacchiere, i proclami, l'egoismo e la miopia storica e politica...
Altrettanto sicuro è il fatto che la soluzione del problema non solo non è facile, ma è realizzabile solo nel medio e lungo termine, il che dovrebbe ancor più incentivare a non starsene con le mani in mano e a trovare possibilmente una "soluzione-tampone" emergenziale e una "soluzione stabile".
Per individuare entrambe le soluzioni è secondo me necessario, anche se molto complesso, individuare le cause del fenomeno e porvi rimedio.
Le cause sono molteplici e, lasciate agli ideologi inconcludenti le esegesi risalenti alle colonie o alle crociate, penso che le principali (non tutte, ma solo le principali) si possano così riassumere:
- la destabilizzazione di stati sino ad ora saldamente in mano a dittatori;
- la diffusione di un estremismo islamico assolutamente disumano;
- la povertà di enormi zone del mondo certamente malgovernate e lasciate ad incancrenirsi.
Nè sto qui a cercare di capire "per colpa di chi" è avvenuto e avviene tutto questo: il latte è ormai versato e individuare il colpevole non servirà a farlo tornare nella tazza.
Sino ad ora l'Europa è stata alla finestra, limitandosi a scagliare qua e là qualche vaso sui contendenti, maldestramente e spesso inopportunamente, ritenendo di poter stare a guardare i problemi che si ingigantivano nel cortile di casa ...; adesso sta, secondo me altrettanto maldestramente e scoordinatamente, prendendo coscienza che il fuoco dal cortile può entrare in casa, asfissiando e distruggendo ...
Assolutamente incapace di una politica comune, prima si è ostinata a non supportare Grecia e Italia, adesso va in ordine sparso, con alcuni stati che di immigrati non ne vogliono sapere e due stati, Inghilterra e Germania, che gli immigrati se li scelgono: "solo siriani", non tanto perchè provenienti da una riconosciuta zona di guerra ma perchè in buona parte bene istruiti o professionisti ...
A mio parere non è con decisioni estemporanee, volubili ed emergenziali che si possa risolvere il problema, ma arginando e rimuovendo le cause che ho sopra indicato.

La destabilizzazione può essere sanata solamente pacificando Iraq, Afghanistan, Siria, Libia, Somalia, ...
Missione per niente facile, ma assolutamente e sicuramente impossibile continuando come adesso a ritirare anzichè rafforzare i contingenti occidentali, contrastando anzichè alleandosi con la Russia, aiutando più o meno sottobanco questo o quel gruppo islamico illudendosi che si scannino solo tra di loro.
Invertire questa politica inetta e suicida è difficilissimo, ma non provarci nemmeno a me da la certezza di vittoria dei fondamentalisti con aggravamento irreversibile della crisi.
Ciascun Paese occidentale, visto che NON esiste alcuna unione europea degna di tal nome, deve, non riuscendo a coalizzare l'Unione Europea, promuovere accordi economici e dare sostegno militare ai governi siriano, libico, tunisino, egiziano, nigeriano, come e più di come sta già facendo con l'Afghanistan e l'Iraq, in cambio di un'azione più aggressiva e impegnativa di tali governi contro l'ISIS.
In Libia vorrà dire che si faranno accordi e si darà sostegno ad entrambi i governi, visto che non son capaci di realizzare un unico governo di unità nazionale, ... bisogna essere realisti perchè il tempo va a vantaggio dell'ISIS.
Solo se e quando l'ISIS sparirà si potrà e dovrà parlare di diritti umani, democrazia e simili cose con tali governi, poichè diritti umani e democrazia non possono esistere se non esistono governi o esistono governi islamici come ISIS !
I curdi non vanno solo riforniti di armi antiquate, ma vanno riconosciuti come stato e sostenuti con impegno militare diretto. E se la Turchia non vorrà rinunciare ad una parte del suo territorio a vantaggio della nazione curda, va isolata con embargo totale che sono sicuro incentiverà la caduta del governo filoislamico di Erdogan e il ritorno ai valori di Ataturk.

Ma la distruzione dell'ISIS e di altri mostri simili non potrà avvenire senza un'azione militare DIRETTA dei paesi occidentali, a tal fine auspico una pragmatica alleanza NATO-Russia contro il nemico comune, vinto il quale potranno ricominciare a farsi gli sgambetti reciproci ...!

La diffusione ideologica dell'odio islamico dell'ISIS dev'essere combattuta con ogni mezzo: con legioni di haker che devono attaccare e neutralizzare i siti jiadisti, con programmi scolastici che devono documentare le azioni ISIS contro l'umanità e la civiltà, con volantinaggio aereo ricorrente sulle zone infestate e soprattutto con il sostegno all'istruzione pubblica nei paesi ove l'ISIS cerca nuovi proseliti.

Infine (si fa per dire ...) vanno interrotti gli "aiuti internazionali" miliardari che finiscono nelle solite tasche dei soliti governanti africani
che perseguono unicamente il loro arricchimento personale. O questi Paei accettano interventi occidentali DIRETTI finalizzati alla realizzazione di scuole, ospedali, tubature, insediamenti agricoli e industriali o meglio non scucire un solo centesimo!

Comprendo da solo che quanto da me proposto non è nè politically correct, nè facile, nè completo, nè ha garanzie di sicura riuscita, ma so che ciò che è stato fatto sino ad ora e che continua ad esser fatto adesso si è rivelato sicuramente sbagliato, controproducente, distruttivo.

Liberissimi quindi di continuare a tenere il piede in due scarpe, a fare la faccia feroce ma lasciare che centinaia di migliaia di persone -cristiane e non- vengano sgozzate in Africa e milioni di esse si riversino in Europa, però salvando i principi del "politically correct", ma quando anche in Europa avremo le nostre "torri gemelle", quando l'ISIS avrà finito di invadere mezza Africa con i suoi assassini e mezza Europa con africani terrorizzati, non ditemi che ... è stato colpa del destino...!

 

Obsolescenza programmata = un mondo sbagliato
4 settembre 2014

Dai tempi della preistoria fino ai primi dell'800 l'umanità ha sempre cercato di organizzarsi e di costruire avendo come obiettivo l'eternità.
In molti casi non c'è riuscita, in altri c'è andata vicino, come testimoniano ancora oggi Stonehenge, le piramidi, i templi di Nazca, la cloaca massima e vari pezzi di acquedotto romano ancora perfettamente efficienti e funzionanti ..., per fare solo qualche esempio.
Nell'800 inizia invece una inversione di tendenza sempre più deliberata: l'industria si rende conto che il peggior affare che possa realizzare è produrre qualcosa di perfetto e indistruttibile, e introduce nel suo engineering ciò che in tempi recenti è stato definito "obsolescenza programmata", che tradotto semplicemente significa grosso modo: "ogni cosa SI DEVE rompere, ad un certo punto", e quel "certo punto" diviene sempre più vicino, fino ad arrivare e confondersi con l' "usa e getta" !
La Shelby Electric Company, produsse intorno al 1901 una lampadina che è accesa, senza quasi interruzione, ancora oggi nella stazione dei pompieri di Livermore, in California ...
Pur senza accreditare tesi complottiste o, più realisticamente, accordi di cartello, è un fatto che le più sofisticate lampadine odierne (e non da oggi!) a malapena riescono a durare le ore dichiarate da chi le produce!
Discorso analogo per il nailon, filato resistentissimo col quale vengono costruiti i paracadute e ... le calze da donna che, guarda caso, pur essendo sottoposte a sollecitazioni infinitamente inferiori a quelle di un paracadute, si rompono abbastanza facilmente, costringendo alla loro sostituzione!
E non credo sia una giustificazione valida sostenere che se le lampadine e le calze durassero 100 o 200 anni le industrie che le producono fallirebbero, perchè credo che comunque nessuno vorrebbe cambiare una moderna lampada a led con una fioca lampadina ad incandescenza di 100 anni fa e nessuna donna amerebbe indossare le stesse calze della propria nonna ..., l'evoluzione continua infatti offrirebbe comunque e sempre modelli più performanti e accattivanti, ma nonostante ciò l'obsolescenza programmata è divenuta una scienza che ci costringe a buttare miliardi di manufatti che dissanguano le nostre tasche e inquinano il pianeta!
Già cento anni fa Rolls e Roice vendevano le loro automobili con "garanzia a vita", e ciò riuscivano a farlo prima ancora che fossero inventati il titanio, le fibre di carbonio e simili materiali !
Produrre deliberatamente beni che durino appena fino al loro obbligo di garanzia (cioè uno o due anni!) in periodi di espansione economica, di "vacche grasse", può anche essere utile a realizzare e far girare "ricchezza", ma in periodo di recessione, come ormai da alcuni anni, diventa controproducente per tutti: per le stesse aziende perchè vengono prima o poi "sgamate" dai consumatori più accorti che, ovviamente, perdono ogni fidelizzazione e preferiscono comunque beni più efficienti e durevoli (si veda il crollo delle vendite del gruppo Fiat in Italia, a vantaggio delle molto più durevoli auto giapponesi, coreane e tedesche ...), e per i consumatori che, oltre a cercare sempre più attentamente prodotti meno fatui, si inventano anche modi per far durare più a lungo ciò che hanno.
Ma per quanto si possa essere volenterosi, se altrettanto deliberatamente non si producono i ricambi, o li si fa costare cifre esorbitanti (oltre 200 euro per una scheda elettronica di una lavatrice che, intera, ne costa 350 !), prima o poi si è costretti comunque a gettar via la propria lavatrice, la propria auto, i propri mobili, ... inquinando il pianeta e dissanguando le nostre tasche.
Ecco allora l'invasione di prodotti a bassissimo costo e di altrettanto bassa qualità che soddisfano temporaneamente la richiesta dei ceti più poveri, ma che ancor più e in ancor minor tempo finiranno in discarica!
E' vero, la globalizzazione rende difficile se non impossibile o controproducente alzare barriere doganali, ma perchè a nessuno viene in mente di alzare barriere di qualità ?
E non è sempre vero che "la qualità costa di più", sia perchè l'eventuale maggior costo verrebbe ripagato da un più lungo periodo di utilizzo, sia perchè in molti casi il costo del miglioramento qualitativo sarebbe addirittura irrisorio o nullo!
Un raccordo in tubo multistrato anzichè in gomma, un nottolino in acciaio anzichè in plastica, un incollaggio più tenace e soprattutto una progettazione avente per obiettivo "l'infinito" anzichè l'obsolescenza programmata non inciderebbero più di tanto sulle nostre tasche, ma inciderebbero tantissimo nel migliorare la nostra qualità della vita e nell'arginare e arrestare l'inquinamento del pianeta!
Anche perchè non dobbiamo dimenticare che se non invertiamo questa furbata dell'obsolescenza programmata, con l'auspicabile e in ogni caso inarrestabile sviluppo (e quindi acquisto di beni) dei paesi oggi più poveri, davvero non sapremo più dove mettere la spazzatura costituita da una crescente quantità di prodotti "obsoleti" innaturalmente!
Anzichè inventare arzigogoli come i "certificati verdi" che avrebbero dovuto ridurre l'inquinamento e invece hanno solo inventato un nuovo "mercato" degli stessi certificati (!), mentre tantissime nazioni continuano allegramente a gareggiare a chi inquina di più, basterebbe avere il coraggio di stabilire standard di qualità e durata al di sotto del quale le merci durevoli non dovrebbero più essere comprate e vendute.
Ciò è possibile farlo subito, senza oneri per lo stato e senza infrangere convenzioni esistenti, innescherebbe un "circolo virtuoso" nei paesi più evoluti ed eviterebbe a quelli meno evoluti di ripetere i nostri stessi errori. Viceversa non farlo, voltarsi dall'altra parte o addirittura bollare questa mia soluzione come "antieconomica" non solo farà aggravare l'attualmente già incontrollabile problema dei rifiuti, ma porterà tra non molti anni questo mondo ad una recessione ancora peggiore dell'attuale e a un problema ecologico praticamente irrisolvibile.

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29 settembre 2014 : In Francia pene fino a due anni per i produttori che fanno guastare prima gli elettrodomestici

 

Essere sul "social network" o non essere ...?
25 agosto 2014

I miei 15 lettori (Manzoni diceva di averne 25 ...) potrebbero aver notato che il mio ultimo sproloquio su questo mio sito risale al 14 ottobre 2013 ..., quasi un anno fa ... e solo adesso rieccomi qua!

Ma dove sono stato tutto questo tempo? O non ho trovato spunti interessanti da commentare o idee originali da proporre?

Di sicuro rogne e impegni ne ho avuti e ne ho ..., ma non tali da giustificare una così lunga assenza ...; in realtà sono stato più attivo del solito ma ... su Facebook, perchè vi ho trovato vecchi e nuovi amici, vecchi alunni, ma soprattutto perchè "c'est plus facile": ripubblichi un link, scrivi 2 righe di commento o neppure quello, tanto l'averlo "condiviso" equivale solitamente ad approvazione ..., e il gioco è fatto!

Ma, ho impiegato quasi un anno di tempo per accorgermene, non è la stessa cosa, perchè a parte il fatto di accettare la censura di Facebook, i post miei e di tutti, anche se da qualche parte del mondo rimangono registrati "per sempre", già dopo un paio di giorni non riesci più a vederli, scalzati e sommersi da nuove sedimentazioni di altri post ..., in un continuo "restare alla superficie" che mi fa pensare al ... polistirolo o agli ..., anch'essi galleggianti fino al loro, per fortuna, ineluttabile dissolvimento ...!

Sui "social" TUTTI parliamo di TUTTO, ma facilmente dimentichiamo tutto, incalzati da novità, novità, o alterità non sempre ugualmente o più interessanti delle precedenti, ma "nuove" perchè in quel momento stanno, appunto, "galleggiando" sulla tua pagina, in attesa di un tuo "mi piace" o, più banalmente, di un'occhiata veloce e ... niente altro ...

Ecco perchè ho deciso di tornare a scrivere qui, nel mio sito, dove sia io che chiunque altro può andarsi a rileggere come la pensavo 2 o 4 anni fa ..., e può davvero fare confronti, avere la percezione delle trasformazioni dovute al tempo che passa, confrontarle con le novità, riassaporare vecchi pensieri o, semplicemente, ... riderci sopra...!

In questo anno quanti fatti importanti son successi! Valli a cercare sui social: non ne troverai traccia (se non sei attrezzato specificamente per farlo), troverai Grillo, ma non capirai fino in fondo perchè un terzo degli italiani prima lo ha votato e poi lo sta abbandonando..., troverai un Renzi presidente del Consiglio e presidente pro tempore dell'Europa, ma forse nessuno ricorderà com'è che c'è arrivato ..., troverai un "ISIS" che stupra, minaccia e taglia gole umane come fossero albicocche ... ma non riuscirai a capire se dice il vero Di Battista per il quale "il terrorismo è l'unica possibilità di un popolo oppresso" o Obama che promette di distruggere questo nuovo fondamentalismo ...

E allora, qual'è il vantaggio di questi "social" rispetto ai vecchi "siti" o "blog" ? Semplice, essere alla portata dei più superficiali e pigri (incapaci di cercarsi da soli le notizie tra i miliardi di informazioni che stanno nel web) e far guadagnare immensamente i proprietari del social stesso ...

Continuerò quindi a stare su Facebook, ma da oggi "mi riprendo la mia vita ...", nel mio sito.

Grazie a chi ogni tanto vorrà venirci a dare un'occhiata o vorrà commentare, perchè, è bene sottolinearlo, io garantisco diritto di replica a chiunque visiti il mio sito. Deve solo scrivermi. E' troppo difficile? Troppo complicato? Troppo oneroso? Vorrà dire che i miei 15 lettori diverranno 5: pochi ma BUONI

 

Chi è il barbaro
14 ottobre 2013

 

Mario Cervi: i criminali di guerra italiani non furono mai condannati PriebkeDichiarazione video poco tempo prima della morte

 

ERICH PRIEBKE, ad oltre 100 anni di età, è morto nella città del suo destino, Roma, che lo vide giovane capitano delle SS nel marzo del 1944, eseguire scrupolosamente ed efficientemente l'ordine del suo superiore colonnello Kappler di trucidare 335 civili romani, quale rappresaglia per l'eccidio di 33 soldati tedeschi che stavano transitando in Via Rasella.

Non ho il minimo dubbio che quei 335 italiani siano stati trucidati da innocenti, ma non dobbiamo dimenticare che in quel periodo gli innocenti, gli inermi erano trucidati a milioni, semplicemente perchè l'intero mondo era in guerra, e in guerra l'atto più esecrabile in tempo di pace, cioè quello di togliere la vita ad un essere umano, viene considerato meritevole di encomio, anzi più ne ammazzi più sei valoroso!

Quante centinaia di migliaia di morti furono causate da personaggi che la storia reputa grandi, esemplari, come Cesare, Alessandro Magno, Napoleone ?

Non intendo, con questo, giustificare affatto l'eccidio delle fosse Ardeatine, ma voglio soltanto ricordare che esso non è né migliore né peggiore del bombardamento delle città, spesso avvenuto pur sapendo che in esse non vi erano forze nemiche ma solo civili indifesi, a solo scopo di terrorismo.

Detto questo, è bene ricordare anche che nel 1948 il tribunale militare di Roma condannò il colonnello Kappler quale unico responsabile di quell'eccidio, mandando assolti tutti gli ufficiali alle sue dipendenze, in quanto meri esecutori dei suoi ordini.

Tra di essi non fu prosciolto Priebke solo perchè non era stato portato dinanzi a quel tribunale ma era riuscito a fuggire prima, altrimenti sarebbe stato prosciolto anche lui.

Per questo motivo per Priebke NON viene spiccato mandato di cattura internazionale ed egli vive pacificamente per decenni sulle Ande finchè viene casualmente scoperto da una televisione americana, portato in Italia e processato nel 1996.

Io ricordo perfettamente la sentenza del tribunale militare di Roma che ne dichiarò la scarcerazione motivando di “non doversi procedere, essendo il reato estinto per intervenuta prescrizione”, e ricordo i tumulti che avvennero immediatamente dopo questa sentenza, il vero e proprio assedio del tribunale che impedì a Priebke di andarsene libero, come da sentenza, e che indusse le autorità, non ho ancora ben capito sulla base di che, a mantenerlo “sotto custodia”, benchè dichiarato formalmente libero, per dar modo alla Cassazione di dichiarare nullo quel processo e disporne uno nuovo che lo condannò all'ergastolo …!

Certamente quell'ergastolo non riportò in vita i 335 assassinati alle fosse Ardeatine, per me fu un atto di ingiustizia nei confronti di un soldato esecutore di ordini, per i parenti delle vittime fu comunque una forma di riparazione e, in ogni caso, Priebke fu l'unico ergastolano in Italia, nel dopoguerra, a scontare la pena fino all'ultimo, ad oltre 100 anni di età!

Ma, guarda un po', quegli stessi gruppi e persone che abitualmente si dichiarano non violente, pacifiste, porgitrici dell'altra guancia, che esecrarono l'impiccagione di Saddam e l'esecuzione di Gheddafi, oggi insorgono contro … un morto, e gli negano funerali e sepoltura!

Che una cosa del genere la dica io, che ho sempre sostenuto la damnatio memoriae per i delitti più efferati, è un conto, ma che la sostenga il “democratico” e cattolico Marino nella sua veste di sindaco di Roma e addirittura la curia cattolica romana … penso sia semplicemente l'ennesima manifestazione di implacabile protervia coi vinti, per distogliere l'attenzione o trovare quasi una compensazione ad altrettanto proterva resa nei confronti dei potenti.

Capisco e addirittura giustifico lo sdegno degli ebrei romani e dei parenti delle vittime, che hanno tutto il diritto di odiare ed esecrare chi comunque fu l'esecutore di una tragica rappresaglia di guerra, anche adesso che è morto, ma non trovo giustificazione alcuna per chi, con la fascia tricolore o col rosario in mano, non sappia e voglia portare rispetto per un morto che ha espiato per intero la sua pena.

Rispetto per un soldato che ha perso una guerra senza passare dalla parte del nemico, che ha eseguito gli ordini rispettando il suo giuramento, che non ha voluto pentirsi di un ordine eseguito, anche se ciò gli avrebbe sicuramente fatto mitigare la pena, ma che ha comunque affermato nel suo cosiddetto “testamento” che “Tutti gli atti di violenza indiscriminata contro le comunità, senza che si tenga conto delle effettive responsabilità individuali, sono inaccettabili, assolutamente da condannare” ma anche che “Quello che è successo agli indiani d'America, ai kulaki in Russia, agli italiani infoibati in Istria, agli Armeni in Turchia, ai prigionieri tedeschi nei campi di concentramento americani in Germania e Francia così come in quelli russi, i primi lasciati morire di stenti volutamente dal presidente americano Eisenhower, i secondi da Stalin. … Tutti episodi ripeto da condannare senza mezzi termini, comprese le persecuzioni fatte dai tedeschi a danno degli ebrei; che indubbiamente ci sono state.”

E questo testamento non lo aveva ancora redatto quando, nel 1997, Montanelli gli scrisse personalmente : “Signor capitano, … Da vecchio soldato, e sia pure di un Esercito molto diverso dal Suo, so benissimo che Lei non poteva fare nulla di diverso da ciò che ha fatto.”

Sì, Priebke non poteva fare nulla di diverso allora, come forse nulla di diverso possono fare oggi i cattolici a corrente alternata, bravi a perdonare Caino e inesorabili a dileggiare Priebke, da morto, facendolo passare per barbaro, incapaci di accorgersi che barbari si dimostrano loro.

Pubblicato a pag. 26 del quotidiano "LA SICILIA" di martedì 15 ottobre 2013, seppure con diversi tagli che lo rendono confuso ...!.

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Pubblicato integralmente invece dal quotidiano online IL FATTO NISSENO mercoledì 16 ottobre 2013  

 

 

Il re è nudo
28 marzo 2013

Quattrocchi

Franco Battiato a Bruxelles (Ansa)

Tutte e tutti indignati contro Battiato in questi giorni ..., per aver detto, ad un convegno presso il Parlamento Europeo :«Ci sono troie in giro in Parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino»

Certo, non è stata una bella espressione in bocca ad un assessore al turismo della Regione Siciliana in veste ufficiale, nè ha aggiunto prestigio alla nostra nazione, nè è stata del tutto fondata nella sua genericità ..., nè si rivolgeva specificamente al solo sesso femminile, anzi, come lo stesso Battiato ha successivamente precisato, si riferiva a uomini e donne, anzi, dico io, più agli uomini che alle donne che hanno "esercitato" nel nostro parlamento ...

Ma era fondata su una verità che solo le mammolette marziane possono disconoscere, e cioè che il nostro parlamento da sempre è stato un "mercato delle vacche", tanto che qualcun altro ha anche coniato il termine "mignottocrazia" senza suscitare altrettanta indignazione...

Ma allora perchè questa levata di scudi così repentina e feroce contro Battiato, con condanna ufficiale dei neopresidenti delle camere e defenestramento dalla carica di assessore da parte del governatore siciliano Crocetta?

Beh, intanto non è una novità che tutti possiamo sapere che "il re è nudo", possiamo anche sussurrarcelo, ma guai a gridarlo forte e chiaro come ha fatto Battiato.
Poi non c'è di peggio che gridare al fuoco quando molti hanno la coda di paglia ...
Poi in questo momento persino la magistratura, silenziosa e inerte di fronte ai mercimoni del passato, sta attivamente indagando su uno di questi casi di "compravendita" recenti di parlamentari ...
Inoltre in questi giorni tutti i politici hanno i nervi scoperti e sono in fibrillazione per l'impossibilità di creazione di una maggioranza stabile di governo a meno che ..., non si ricorra a do ut des, scambi, mercanteggiamenti più o meno nascosti ma concreti, tra personaggi (mi guardo bene io dall'usare il termine troie ...!) "che farebbero di tutto" come ha detto Battiato!

Ed ecco allora che ciascuno ritiene di avvalorare la propria integrità morale assestando le bacchettate più forti a chi ha osato proclamare che "il re è nudo", dimenticando che noi siamo il paese del si fa ma non si dice, del predicare bene e razzolare male, del referendum che cancella il ministero dell'agricoltura e del parlamento che inventa il ministero delle risorse agricole, del referendum che cancella il finanziamento pubblico ai partiti e del parlamento che lo sostituisce, decuplicandolo, col "rimborso elettorale", del "governo tecnico" che avrebbe dovuto salvare l'Italia e invece ha salvato le banche a spese dei cittadini meno abbienti ...

Certo, Battiato ha sbagliato.
Perchè le "troie" sono incomparabilmente più oneste, professionali, affidabili di molti (non tutti, per carità e per fortuna!) nostri parlamentari: loro, le "troie" vere danno solo del proprio, non taglieggiano nessuno e anzi, seppure a pagamento, regalano a tutti un sorriso, come cantava De Andrè ...

Ecco perchè hai sbagliato Battiato, perchè in questo paese tutto ti possono perdonare tranne chiamarti ed essere Franco.

Pubblicato a pag. 32 del quotidiano "LA SICILIA" di venerdì 29 marzo 2013 Condividi su Facebook

 

Chi è "fascista"
7 marzo 2013

Quattrocchi

Oggi è molto raro, persino in Francia, che qualcuno dia del "sanculotto" a qualcun'altro ..., persino chi prima dava del "robespierre" oggi usa l'epiteto "talebano" per indicare chi è invasato da aberrazione e violenza ideologica, ma son passati oltre 200 anni dalla Rivoluzione Francese !

Io voglio sperare che non siano necessari 200 anni perchè in Italia si finisca col dare del "fascista" non solo a chi ha un atteggiamento dittatoriale (che potrebbe anche starci, anche se ritengo sarebbe più incisivo usare l'epiteto "stalinista"...), ma anche e soprattutto a chiunque NON abbia sul fenomeno, sulla storia del fascismo ESCLUSIVAMENTE opinioni TOTALMENTE negative.

E allora in questo Paese si assiste al paradosso che mentre un "buon'anima" post mortem non si nega neppure al peggiore assassino, chi osi tentare una rivalutazione anche di un solo minuscolo fatto del fascismo, viene aggredito senza se e senza ma da una folla inferocita di cosiddette "persone di cultura"...

Perchè la stragrande maggioranza della gente, la "maggioranza silenziosa" non arriva a tali eccessi, forse perchè non deve gareggiare con nessuno per conquistare la palma dell'antifascista più antifascista di tutti ...,ma le sedicenti "persone di cultura", i sedicenti maitres à penser della politica, del giornalismo, del "salottismo" non si lasciano scappare un'occasione per gridare "dagli all'untore" ogni qualvolta c'è una persona che, a volte persino involontariamente, emette una sola sillaba fuori dall'assordante coro "antifascista" ad oltranza e a permanenza saecula saeculorum ...!

E' così accaduto in questi giorni che una persona stimata e stimabile come la neoparlamentare 5stelle Roberta Lombardi che, tra l'altro, non mi pare abbia in questo senso "scheletri nell'armadio", sia stata subissata da una quantità industriale di riprovazioni e bacchettate per aver scritto sul suo blog : "Se parliamo delle ideologie, penso all’episodio recente di “Grillo che apre a Casapound”. Prima questione: qualcuno mi dice, finchè esistono loro il fascismo non sarà morto, quindi non mi dire che questa ideologia non rappresenta una minaccia presente. Da quello che conosco di Casapound, del fascismo hanno conservato solo la parte folcloristica (se vogliamo dire così), razzista e sprangaiola. Che non comprende l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia. Quindi come si vede Casapound non è il fascismo ma una parte del fascismo. E quindi solo in parte riconducibile ad esso. Seconda questione, e questo per me è il punto fondamentale, sono 30 anni che fascismo e comunismo in Italia non esistono più. Invocarne lo spettro a targhe alterne è l’ennesimo tentativo di distrazione di massa: ti agito davanti il noto spauracchio perché voglio far leva sulle tue paure per portarti dalla mia parte. Non sono i fascisti o i comunisti che ci hanno impoverito, tolto i diritti, precarizzato l’esistenza, reso un incubo il pensiero del futuro."

Oltre ad aver estrapolato la singola frase "l’ideologia del fascismo, che prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia" che tolta dal suo contesto ovviamente acquista un significato diverso e più assoluto, non è stato sufficiente che la stessa Lombardi precisasse sul suo blog "Quella espressa era una analisi esclusivamente storica di questo periodo politico, che naturalmente condanno. In Italia il fascismo così come il comunismo è morto e sepolto da almeno trent’anni.
Mi riferivo, facendo una analisi, al primo programma del 1919, basato su voto alle donne, elezioni e altre riforme sociali che sembravano prettamente socialiste rivoluzionarie e non certamente il preludio di una futura dittatura (http://www.circolorussell.it/index.php?doc=158). Tutte proposte che poi Mussolini smentì già dall’anno seguente, in quello che fu un continuo delirio di contraddizioni. La caratteristica del fascismo fu infatti quella di cambiare sempre le carte in tavola, con l’unica costante che al centro del potere rimanevano sempre Mussolini ed il suo partito unico.
Potere che poi divenne dittatura in un crescendo di violenza. Fino ad arrivare al razzismo e la guerra. Questo il mio giudizio storico e politico, negativo su quell’esperienza.
" perchè hanno continuato ad attaccarla, rea di "leso antifascismo" persino i suoi stessi compagni di movimento ...!

Io posso comprendere i familiari delle vittime del Fascismo, centinaia di migliaia di persone malmenate, fucilate, affidate ai forni tedeschi ... ma non comprendo chi, ad oltre mezzo secolo di distanza, continua a considerare il Fascismo "il male assoluto" (espressione inventata da Fini, se non ricordo male ...!), senza riconoscere che insieme agli orrori dei soprusi squadristici, della guerra e del razzismo il Fascismo fu, oggettivamente, un cambiamento radicale e molto positivo di una società italiana allora ancora praticamente feudale (in molti casi lo è ancora oggi ...!).
Invito quindi chi vuole usare il cervello dentro alla sua testa per giudicare liberamente e non il vuoto dentro alla sua testa per far echeggiare slogan perentori, a leggere "Le cento cose buone del fascismo", con moltissimi e puntuali riferimenti normativi e storici, prima di sentenziare se il fascismo fu davvero oppure no il "male assoluto" e non, invece, il fondamento del moderno welfare, del diritto del lavoro, dell'industrializzazione italiana e di numerose leggi e azioni delle quali credo si possa e debba ancora oggi essere orgogliosi.

La storia ha dimostrato che vi furono molti gerarchi arroganti, ladri e approfittatori, ma se emendato dall'evidente maschilismo e militarismo (allora in auge in tutto il mondo, comunque ...), io trovo che il "decalogo" che qui sotto trascrivo potrebbe essere assunto quasi interamente come vademecum delle generazioni di tutti i tempi:

DECALOGO DELL'ITALIANO NUOVO (ARNALDO MUSSOLINI)
1) Non vi sono privilegi, se non quello di compiere per primi la fatica e il dovere.
2) Accettare tutte le responsabilità, comprendere tutti gli eroismi, sentire come giovani italiani e fascisti la poesia maschia dell'avventura e del pericolo.
3) Essere intransigenti, domenicani. Fermi al proprio posto di dovere e di lavoro, qualunque esso sia. Ugualmente capaci di comandare e di ubbidire.
4) Abbiamo un testimonio da cui nessun segreto potrà mai liberarci: il testimonio della nostra coscienza. Deve essere il più severo, il più inesorabile dei nostri giudici.
5) Aver fede, credere fermamente nella virtù del dovere compiuto, negare lo scetticismo, volere il bene e operarlo in silenzio.
6) Non dimenticare che la ricchezza è soltanto un mezzo, necessario sì ma non sufficiente a creare da solo una vera civiltà, qualora non si affermino quegli alti ideali che sono essenza e ragione profonda della vita umana.
7) Non indulgere al mal costume delle piccole transazioni e delle avide lotte per arrivare. Considerarsi soldati pronti all'appello, ma in nessun caso arrivisti e vanitosi.
8) Accostarsi agli umili con intelletto d'amore, fare opera continua per elevarli ad una sempre più alta visione morale della vita. Ma per ottenere questo occorre dare l'esempio della probità.
9) Agire su se stessi, sul proprio animo prima di predicare agli altri. Le opere e i fatti sono più eloquenti dei discorsi.
10) Sdegnare le vicende mediocri. non cadere mai nella volgarità, credere fermamente nel bene. Avere sempre vicina la verità e come confidente la bontà generosa.

Ma, comunque, se un Paese è libero e democratico, così come viene ritenuto legittimo professare qualsiasi religione e fede politica, comprese la religione cattolica coi suoi milioni di morti per effetto delle crociate, dell'inquisizione o dei conquistadores nelle americhe, quella islamica con migliaia di kamikaze che hanno annientato vite innocenti e stretto il mondo nel terrore, e quella comunista coi milioni di morti nei gulag russi, in Cina, in Cambogia, ... non riesco proprio a capire perchè continui ad essere zittito, criminalizzato, emarginato chi osi pensare che, insieme a tanti sbagli, il fascismo presentò non pochi aspetti assolutamente positivi e addirittura attualissimi.

O meglio, lo capisco benissimo, perchè secondo me meno si conosce, più si è ignoranti e più si è massimalisti.

Invito tutti ad andarsi a rileggere sul sito antifascista http://www.storiaxxisecolo.it/rsi/rsicartaverona.htm la "Carta di Verona" e, ovviamente emendandola dagli immancabili saluti al duce, antisemitismo e simili "residuati bellici", dirmi se essa non rappresenti ancora oggi, dopo oltre mezzo secolo una sintesi di obiettivi ancora moderni ed ancora non raggiunti.

Nella stessa pagina c'è anche un link http://www.storiaxxisecolo.it/rsi/rsicartaverona1.htm che porta al decreto di socializzazione delle imprese del quale qui trascrivo solo due articoli :

"Art. 43 - Remunerazione del capitale.

Sugli utili netti, dopo le assegnazioni di legge alla riserva, e la costituzione di eventuali riserve speciali, che saranno stabilite dagli statuti e regolamenti, è ammessa una remunerazione al capitale investito nell’impresa in una misura massima fissata per i singoli settori produttivi dal Comitato ministeriale per la tutela del risparmio e l’esercizio del credito.

Art. 44 - Assegnazione degli utili ai lavoratori.

Gli utili che residueranno dalle assegnazioni di cui all’articolo precedente verranno ripartiti tra i lavoratori: operai, impiegati tecnici amministrativi e dirigenti, in rapporto all’entità delle remunerazioni percepite nel corso dell’anno. Tale ripartizione non potrà comunque eccedere il 30% del complesso delle retribuzioni nette corrisposte ai lavoratori nel corso dell’esercizio. Le eccedenze saranno destinate ad una Cassa di compensazione, amministrata dall’Istituto di Gestione e Finanziamento e destinata a scopi di natura sociale e produttiva. Con separato provvedimento del Ministero per l’Economia Corporativa, di concerto col Ministero per le Finanze, sarà approvato il regolamento di tale Cassa. "

Questo veniva scritto e firmato da Benito Mussolini nel 1944 e a quasi settant'anni di distanza non c'è ancora stato nè un governo, nè un partito, nè un sindacato capace di far realizzare tale progetto, che ancora oggi è quanto di più avanzato si possa concepire nel campo del lavoro.

Ma io qui non voglio "difendere il fascismo" nè in tutto, nè in parte; voglio solo essere libero di poter scrivere quello che ho appena scritto senza essere definito o considerato nè un mentecatto nè un violento, picchiatore, guerrafondaio, aguzzino, antidemocratico, illiberale, disumano, ... cioè, un "fascista".

Anzi penso che "fascista" sia proprio chi è sempre pronto a bacchettare, se non a stroncare, dileggiare, emarginare, martoriare chi come la deputata 5stelle Roberta Lombardi ha osato esprimere un'opinione, che io condivido senza per questo ritenere che debba essere condivisa anche da altri, ma che ha lo stesso diritto di espressione che la nostra Costituzione riconosce all'art. 21

In questo senso penso proprio che sia io che la deputata Roberta Lombardi siamo i più antifascisti del mondo.

 

Libertà d'opinione non è libertà di menzogna
27 settembre 2012

Che l'Italia sia da tempo dilaniata da una vera e propria guerra per bande, per caste, è ulteriormente dimostrato dalle prese di posizione attuali sul cosiddetto "caso Sallusti", in cui la casta dei giornalisti (anche se non unanimemente) vorrebbe modificata la legge attuale nel senso che MAI un giornalista dovrebbe finire in galera, la casta dei magistrati che invece (in questo caso) ha applicato la legge pesantemente contro questo giornalista, e la casta dei politici, in tutt'altre faccende affaccendati, che ora si svegliano da un sonno durato 60 anni e vogliono accontentare la casta dei giornalisti, ma non vogliono ... inimicarsi la casta dei magistrati...!

La partigianeria politica e di casta impedisce ai più di andare al concreto, anzichè duellare a colpi di ideologia, e il concreto è dato da una tredicenne, dall'infanzia disastrosa, che rimane incinta e che, sicuramente dopo aver vissuto il terribile conflitto interiore che una tale decisione comporta, consigliata ANCHE dalla madre adottiva, decide di abortire. Il padre adottivo, separato e che mai si era occupato di lei, si oppone e il giudice tutelare, valutato tutto ciò che era necessario valutare, approva la scelta di madre e figlia.

L'articolo anonimo apparso sul giornale allora diretto da Sallusti (e non mi interessa se quell'anonimo fosse lo stesso Sallusti, Farina o Pinco Pallino) invece non solo racconta che la tredicenne è stata obbligata ad abortire dal giudice tutelare, ma che lei era contraria e che a causa di ciò è stato necessario ricoverarla in un reparto neurologico.
Non è finita, nello stesso articolo si accusano mamma, medico e giudice di aver inflitto una sentenza di morte, sentenza che, si sostiene, avrebbe dovuto essere applicata invece a loro.

Di fronte ad una tale mistificazione della realtà, amplificata dal mezzo stampa, bene ha fatto il giudice tutelare Cocilovo a querelare autore dell'articolo e direttore del giornale, ricevendo una condanna per loro in primo grado.

Mi dispiace sinceramente che, come sostiene Sallusti, il suo difensore pare non si sia neppure presentato all'udienza, di sicuro non gli viene negato un processo di secondo grado che viene pure perso.

E mi dispiace davvero che i politici, e Berlusconi in primis, che pur aveva promesso di modificare la legge, non abbiano mosso un dito in tal senso, sicchè la Cassazione nei giorni scorsi ha definitivamente confermato le condanne precedenti.

I fatti sono questi; qui non è in discussione la "libertà di stampa e d'opinione" come si va urlando ai quattro venti, qua si sanciscono due principi fondamentali per una democrazia: che nessuno, a maggior ragione se ha a disposizione un mezzo così potente come la stampa, ha il diritto di sostenere il FALSO, e che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, anche se sono giornalisti, e quindi malissimo avrebbe fatto la Cassazione a concedere lo sconto delle attenuanti generiche a Sallusti, privilegiandolo così rispetto alle migliaia di "Sallusti" non altrettanto famosi che quando perdono due gradi di giudizio (a torto o a ragione) in carcere ci vanno in silenzio.

Quanto poi all'opportunità di una riforma della legge attuale (che comunque non vedo come potrebbe applicarsi retroattivamente al caso Sallusti) nel senso di escludere la pena carceraria per i giornalisti mantenendo o anche inasprendo solo le pene pecuniarie, in questo paese di "guerra per bande" vi invito a riflettere su cosa succederebbe se davvero la legge fosse riformata in tal senso: i giornalisti schierati o anche semplicemente superficiali potrebbero accusare e vilipendere chiunque sapendo che chi fosse da loro ingiustamente martoriato (e di esempi del genere ce ne sono davvero tanti), anche se a colpi di carte bollate e di parcelle d'avvocato riuscisse ad averla vinta, potrebbe solo richiedere un risarcimento pecuniario, prontamente coperto da eventuali mandanti di tale linciaggio ...!
E allora la soluzione sarebbe peggiore del male, oltre ad essere forse anche anticostituzionale perchè darebbe un trattamento diverso, per lo stesso reato, ai giornalisti rispetto ai comuni cittadini.

Comprendo altresì anche Sallusti quando orgogliosamente rifiuta di chiedere la grazia a Napolitano, sostenendo che ammetterebbe così di essere colpevole di un articolo non scritto da lui, ma scritto da lui o no, quell'articolo diceva il falso e se a lui in qualità di direttore ciò fosse all'epoca sfuggito, penso che sia sempre in tempo a dichiararlo con chiarezza: diceva il falso. L'anonimo estensore aveva tutto il diritto di contestare l'aborto in generale e quell'aborto in particolare, ma non quello di dare per certe illazioni, supposizioni e vere e proprie menzogne.
E dunque?
Dunque secondo me sarebbe opportuno che ciascuno si assumesse davvero le proprie responsabilità:
Sallusti ammettendo che il G.T. aveva ragione e che lui non aveva ben vigilato;
i politici cercando di riformare in maniera equilibrata la legge sulla stampa, nulla concedendo nè alla casta dei magistrati nè a quella dei giornalisti, ma privilegiando esclusivamente LA VERITA', semplicemente: nessuno, giornalista, papa, magistrato o quaqquaraquà, ha il diritto di dire il falso e se non fa ammenda è socialmente pericoloso e deve assaggiare anche il carcere.
E la magistratura?
Assumendo SEMPRE scelte e comportamenti che non siano e non appaiano di parte, in modo da recuperare un prestigio perduto che spesso è alla base di critiche e delegittimazioni che certamente non giovano a questo fragile Paese.

 

La sentenza della Corte di Cassazione, pubblicata a fine ottobre 2012, conferma quanto da me scritto un mese prima.

LEGGI LA SENTENZA

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Fermare lo stillicidio dei suicidi per disperazione economica
10 maggio 2012

Quando una persona si suicida io mi cavo il cappello dinanzi a chi ha deciso di andarsene, non importa se per scelta lucida e libera o per resa o fuga da una realtà divenuta o vista come troppo opprimente, non meritevole di essere vissuta.
Ma quando ogni giorno c'è un suicida non mi basta togliermi il cappello, voglio saperne di più, capire ...
E se ogni giorno i suicidi sono due o tre e tutti con la stessa motivazione, allora non posso proprio rassegnarmi, non posso cavarmela con un "requiescat in pacem", voglio capire chi o cosa è responsabile e almeno urlargli in faccia la sua responsabilità e, se fa finta di non sentire, la sua vigliaccheria e la sua ipocrisia.
Certo, non si può procurare dall'oggi al domani un lavoro a chi lo perde, nè trovare magicamente montagne di denaro per soddisfare crediti pubblici e privati, ma credo che si possa e si debba quanto meno proteggere almeno la vita di chi, molto spesso NON per suoi errori o responsabilità, si ritrova ad un tratto letteralmente "strozzato", senza vie d'uscita (almeno apparentemente).
La nostra costituzione tutela la salute e la vita dei suoi cittadini: basta semplicemente capire che i pericoli per la salute e la vita non derivano soltanto da eruzioni, alluvioni, epidemie, ... ma ANCHE da richieste pecuniarie insostenibili per alcuni soggetti e da ingiustizie macroscopiche che sembrano non avere una fine.
Che enti pubblici abbiano usufruito di lavori e forniture che da ANNI non vengono pagati , nè si riesce almeno a capire quando questo debito alfine verrà onorato, se tra uno, due, 5, n mesi... e nel frattempo si continua a pagare interessi passivi, o si licenzia e si fallisce ... avendo come unica colpa quella di essersi fidati delle istituzioni ..., questa è un'ingiustizia macroscopica che non deve fare dormire sonni tranquilli a chi ha responsabilità di governo, a qualsiasi livello.
E invece, da Napolitano all'ultimo preside della scuoletta sperduta, vi risulta che qualcuno vada al di là di una scontata e ridicola ammissione di situazione emergenziale?
Da tanti mesi ci sono, per fortuna, migliaia di comuni col bilancio in attivo, che non possono pagare i loro creditori a causa del "patto di stabilità"; un decreto legge di una riga che consentisse una deroga a tali comuni "virtuosi" risolverebbe, anche se non tutte, molte situazioni di aziende e persone a rischio. Ma nessuno scrive quella riga, e nessuno la sollecita e promulga.
Le tasse vanno pagate, per carità, e chi non vuole farlo pur avendone la capacità economica, va stanato e imprigionato, come in America, ma ... con quale coraggio e con quale logica, sulla base di quali principi etici ad un padre di famiglia che, non per suo demerito, ha perso il lavoro o ha perso la sua azienda frutto del sacrificio di generazioni, si può intimare di pagare sull'unghia imposte, seppur legittime, il cui denaro non sa proprio dove andarlo ONESTAMENTE a trovare?
Con quale coraggio e con quale logica si può chiedere ad una vedova che sopravvive con una pensione sociale di 450 euro al mese, di pagare imposte locali per quasi 1000 euro, sulla vecchia grande casa cadente in cui abita e sui terreni che nessuno vuole neanche regalati, per pagare i quali non le può bastare digiunare 4 mesi di fila, visto che comunque almeno elettricità, acqua, nettezza urbana e riscaldamento bisogna pur continuare a pagarli?
Tutto ciò è semplicemente disumano, e sta alla base di un numero sempre crescente di suicidi di persone oneste, per bene, che a un certo punto vedono solo nella morte l'unica via d'uscita da tali situazioni aberranti.
E siccome detesto i facili criticoni, piagnoni e parolai senza cervello, oltre al DL di una riga di cui ho detto sopra, suggerisco anche il seguente:

Art. 1 - Qualunque cittadino si trovi in situazioni economiche tali da non poter comprovatamente far fronte a richieste esattive da parte di enti pubblici, può denunciare tale situazione presso la più vicina caserma dei Carabinieri.
Art. 2 - Alla ricezione della denuncia i Carabinieri svolgono sommaria indagine locale e patrimoniale e se riscontrano la veridicità o anche la verosimiglianza della situazione denunciata, entro 3 giorni dalla denuncia informano il competente Giudice Tutelare che dispone immediatamente il congelamento di qualsiasi azione esattiva da parte di qualsiasi ente pubblico e nomina un avvocato d'ufficio per studiare la situazione economica denunciata e proporre valide ipotesi di dilazionamento che consentano comunque alla famiglia del soggetto di poter prioritariamente provvedere al proprio sostentamento.
Art.3 - Nel caso in cui le condizioni economiche del soggetto non siano tali da poter sopportare neppure minime condizioni dilazionate di pagamento, il congelamento di tali esazioni permane sine die fino a quando il soggetto non sarà in grado di poter iniziare a corrispondere il dovuto.

Ai soliti saccenti ipocriti che obbietteranno: "Ma così gli enti pubblici non recupereranno spessissimo i loro crediti e alla fine saremo noi cittadini a ripianare tali debiti!" rispondo che anche se così fosse, SALVEREMMO TANTE VITE UMANE, quindi varrebbe comunque la pena!

Evidenzio tuttavia che attualmente siamo comunque noi cittadini a ripianare MILIARDI di debiti SPERPERATI dalle pubbliche amministrazioni, senza battere ciglio; sarei felice di continuare a farlo solo se per contropartita non avessi il "salvataggio" di politici incapaci, ma la salvezza fisica di tante persone per bene che prima o poi riprenderanno a dare il loro contributo costruttivo e onesto alla nostra comunità.
Ovviamente questo "mio" DL ha l'unico fine di arginare e possibilmente interrompere IMMEDIATAMENTE questo orrendo stillicidio costante di suicidi ai quali le coscienze degne di tale nome NON possono mai abituarsi; è chiaro che altre strategie sono comunque da mettere in campo per superare la crisi, per ridurre il debito pubblico e, soprattutto, per TAGLIARE intrallazzi, poltrone, sprechi, furti, malversazioni e quant'altro porta le pubbliche amministrazioni a chiedere sempre di più ai contribuenti, riducendo sempre di più garanzie e servizi ..., ma questa è un'altra storia...!
Signor Napolitano, signor Monti, onorevoli (si fa per dire ...!) deputati e senatori, vi chiedo solo di copiare le mie proposte, se non vi costa troppo sforzo. Non continuate a voltarvi dall'altra parte, non continuate a blaterare ovvietà senza costrutto o insultanti scaricabarile, perchè mentre voi fate finta di lavorare, nei "vostri" comodi palazzi e protetti dalle vostre scorte, qui, nel paese reale LA GENTE CONTINUA AD UCCIDERSI. Basta.

Quattrocchi        Quattrocchi

 

 

Un braccio di ferro infinito
22 febbraio 2012

Quattrocchi


In questi giorni è comparsa e scomparsa la notizia sull'abolizione, ope legis, dei risarcimenti -pare- dipendenti da "colpi di frusta" fondamentalmente con due motivazioni: a) perchè diagnosticamente quasi mai dimostrabili e b) perchè costano alle assicurazioni italiane ben 2 milioni di euro all'anno, che fanno dell'Italia il primo paese al mondo con tale patologia.
A parte il fatto che le lesioni dovute essenzialmente a tamponamenti non sono solo costituite dal "colpo di frusta", nè necessariamente TUTTI i medici che diagnosticano e firmano una tale diagnosi sono incapaci o delinquenti conniventi di truffatori, tale provvedimento legislativo, se realmente attuato - come il troppo silenzio intorno fa pensare...- rappresenta l'ennesima e non ultima tenzone tra i piccoli Davide -gli assicurati italiani- con il gigante Golia - le assicurazioni italiane.
Questa disfida ha radici antiche e risale agli anni 60 quando, con il primo di una serie di vittorie lobbystiche, le assicurazioni imposero l'obbligatorietà dell'assicurazione RCA.
Io ricordo perfettamente quel periodo perchè, giovanissimo, divenni uno degli "agenti principali" di una grande compagnia assicurativa e per alcuni anni ho seguito l'evolversi della situazione italiana stando sul campo, in prima linea.
Non ricordo il dato esatto, quindi scusatemi se vado a spanne, ma penso che prima di tale obbligatorietà meno del 10 % dei veicoli fossero assicurati, quindi ci furono decine di milioni di neoassicurati che dapprincipio non si accorsero che stavano diventando agnellini da tosare...
Le sorprese arrivarono alle prime richieste di risarcimento, soprattutto delle polizze "Kasko" che costavano un botto ma che promettevano protezione totale anche da danni autoprocurati.
Il cliente denunciava lo scasso della portiera e il furto dell'autoradio (allora non esistevano autoradio integrate) e, nonostante fosse in grado di dimostrare con la fattura d'acquisto della radio di un paio di mesi prima e con la fattura del carrozziere per la riparazione della portiera che aveva pagato di tasca, diciamo, 250.000 lire, l'assicurazione si dichiarava disposta a risarcirne 100, sostenendo che l'autoradio dopo due mesi non poteva considerarsi nuova ..., che il carrozziere aveva esagerato e che il valore dell'auto era da considerarsi non più quello dichiarato (e pagato) in polizza, ma uno più basso...!
Ricordo che i vecchi colleghi più scafati ci consigliavano di ricordare al cliente che le assicurazioni servono a farti piangere con un occhio solo anzichè con tutti e due ...!
Comunque a fronte di una montagna di miliardi introitati a man basse in pochi mesi, ricordo perfettamente che per anni, sia perchè il numero dei veicoli era notevolmente inferiore a quello odierno, sia perchè le scuole guida erano serie e gli automobilisti più prudenti, il numero degli incidenti complessivo e quello di quelli mortali (che ovviamente erano quelli che costavano più salati alle Compagnie) era così basso che non si capiva perchè da subito le assicurazioni cominciassero a piangere miseria dicendo che "sbilanciavano" con la RCA e spingevano noi agenti a vendere altri prodotti, sicuramente più remunerativi.
Ma io e i miei colleghi, incontradoci a livello regionale per i nostri convegni, sapevamo perfettamente quanto avevamo incassato e quanto risarcito, per cui appariva evidente sia che le compagnie erano ampiamente in attivo anche con la RCA, sia che erano così sfacciate da mentirci.
Fu da questo comportamento chiaramente truffaldino delle compagnie assicurative che iniziarono allora (ma dovettero passare almeno un paio d'anni) i comportamenti truffaldini dei clienti, perchè è chiaro che da quel momento, viste le esperienze fatte, chi era derubato dell'autoradio denunciava anche il furto della batteria, del crik e della ruota di scorta non per desiderio di truffa, ma solo per avere un indennizzo realmente equo rispetto al danno vero subito.
E fu solo l'inizio di una guerra che da allora si combatte (solo in Itaglia, si badi bene, perchè altrove al comportramento onesto delle compagnie corrisponde il comportamento onesto degli assicurati!) a colpi di furbate italiche: da una parte assicurazioni bugiarde che piangono miseria e aumentano notevolmente i prezzi, e dall'altra consumatori che ricorrono all'incidente simulato. Ricordo perfettamente lo stupore dei miei primi clienti quando, tornati dopo un anno senza incidenti, si videro aumentare le polizze nonostante avessero stipulato contratti bonus/malus o addirittura contratti che non ricordo più come si chiamassero, con i quali la compagnia, a fronte di un costo ben maggiore rispetto a quello standard, si impegnava a mantenere lo stesso prezzo l'anno successivo, anche se vi fossero stati incidenti di lieve entità...!
E mi sembra, anche questa, l'ennesima furbata italica quella per cui anzichè ragionare sul perchè solo in Italia il 66 % delle lesioni riguardino il "colpo di frusta", contro 40% della Germania e 6% della Francia ..., si decide di non risarcire più tale patologia, come dire che visto che il termometro segna la febbre alta, rompiamo il termometro e non se ne parla più!
Evito di parlare poi dei costi assicurativi in generale, lievitati al punto da non essere più sostenibili in alcune regioni e, di conseguenza, da incentivare o la circolazione privi di assicurazione o con contrassegni falsi.
Anche qui: chi ha iniziato il circolo vizioso? E chi deve spezzarlo per primo? Io so perfettamente chi. E adesso lo sapete anche voi.

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Perchè "Sanremo è Sanremo"
18 febbraio 2012

Quattrocchi

Celentano: dice scemenze, MA anche VERITA' fastidiose ai potenti



Per gli under 25 il Festival di Sanremo è certamente solo uno dei tanti spettacoli musicali che si trovano in TV, per cui probabilmente non è neanche il migliore e non vale la pena seguirlo nè, a maggior ragione, spenderci soldi pubblici.
Per tutti gli altri invece, e particolarmente per i più anziani, ... Sanremo "è Sanremo" e resterà "Sanremo" con e senza Pippo Baudo, Belen, Celentano, ... perchè " è Sanremo".
Il festival nasce nell'Italia dell'immediato dopoguerra e rappresenta il desiderio di ri-nascita di una Nazione che si sta ancora leccando le ferite terribili della sconfitta, rappresenta il desiderio di sorridere, di cantare per dimenticare, con l'aiuto della musica, i cappotti rivoltati, la borsa nera e l'ansia per il futuro incerto ...
E per molti anni si segue solo per radio o coi 78 giri, quando anche possedere una radio era un lusso, non solo per il costo ma per le frequenti necessità di manutenzione dovute alla bruciatura ricorrente delle valvole...
Poi verrà anche la TV, monumentale, monocanale, in bianco e nero e ancor più esclusiva, e il Festival di Sanremo sarà l'occasione per riunirsi a decine, a casa dei pochi privilegiati che se ne erano dotati, portandosi magari le sedie da casa...
Il Festival quindi diviene anche un'occasione di incontro, di amicizia, di discussione sia sui temi delle canzoni che sull'abbigliamento delle cantanti, sulla lunghezza delle loro gonne ...
Sono diffusissimi dei libriccini piccolissimi che contengono i testi di tutte le canzoni, che vengono imparate a memoria praticamente da tutti, per essere canticchiate dai muratori che stanno ricostruendo le case, dalle rimagliatrici a domicilio che pazientemente riparano le costose calze di nylon e ... da chi, la notte, accompagnato da una chitarra o da un mandolino, va a fare la serenata sotto la finestra dell'amata ...
Ecco perchè per decenni l'Italia aspettava Sanremo, per imparare nuove canzoni, scoprire nuove acconciature e nuovi vestiti, chiacchierare e spettegolare, mentre il padrone di casa offriva un bicchiere di liquore (fatto in casa, con le essenze ...) e gli ospiti portavano dolcini, anch'essi casarecci, che anticipavano quelli di Carnevale ...
Poi piano piano l'Italia cambiò, venne il secondo canale RAI, la "600" sostituì definitivamente la "Topolino", ma il maggiore benessere, che poi sarebbe stato denominato "boom" non fece perdere interesse al festival, tanto che molti cinematografi restavano deserti quando lo si trasmetteva.
Ma cominciò a cambiare anche lui, cominciarono ad emergere i sotterranei giochi di interesse tra case discografiche, i finanziamenti non sempre limpidi, e ci scappò pure il morto, Luigi Tenco, suicidatosi nella sua camera d'albergo proprio mentre partecipava al festival...
Ma, in fondo, proprio con quel suo cambiamento, il festival rimaneva quello che era sempre stato: figlio e interprete del suo tempo.
La canzone infatti è, come la letteratura e la poesia, figlia e interprete del proprio tempo, ed è interessantissimo riascoltare le canzoni di ogni annata, perchè oltre al variare dello stile (che è già di per sè significativo) anche i temi e i testi delle canzoni rappresentano un affresco sociale e politico, una testimonianza e un desiderio di cambiamento peculiarmente legati a quel periodo storico ..., da "Papaveri e papere", a "Volare", a "24.000 baci", a "Non ho l'età", a "Minchia signor tenente", a decine di altre canzoni che indipendentemente dal fatto che fossero o meno vincitrici, lanciate a Sanremo poi vivevano di vita propria, divenendo col tempo dei "classici".
E anche la "location" fu testimone di cambiamento: dalla piccola bomboniera del teatro del Casinò di Sanremo, al Teatro Ariston, passando persino per il nuovo mercato dei fiori poco fuori Sanremo ..., e su quei palcoscenici oltre ad artisti famosi e cantanti emergenti, salirono anche cassintegrati e disoccupati, consapevoli che non potevano meglio mettersi in primo piano, perchè in quei giorni tutta l'Italia stava certamente dinanzi al televisore, dalla gente comune ai potenti di turno.
Ecco perchè per me, e non solo per me, Sanremo è e resta "Sanremo", perchè ci rivedo la mia vita, rivedo le mie abitudini, i miei sogni, e li confronto con quelli dei giovani di oggi, confronto le mie emozioni di allora con le loro di oggi, le loro aspirazioni, la loro sensibilità ...
E certamente mi fa pensare che, dopo quasi mezzo secolo, l'attrazione monstre della serata debba essere rappresentata da un cantante più vecchio di me che si autodefinisce "il re degli ignoranti" ma, novello Bertoldo, lascia ogni volta il segno..., o che le stesse persone che chiudono occhi e orecchie dinanzi alle illegalità e agli scandali della politica ancora oggi debbano ritenersi "offese" da uno spacco vertiginoso sì, ma ostentato con lo stesso garbo e la stessa leggerezza delle nudità di Paolina Borghese ...!
E anche questo "E' Sanremo"= specchio dei tempi, cartina di tornasole di un Paese di parrucconi intemerati e di predicatori inascoltati ma temuti, di dee della bellezza e di tromboni monotoni, di gossip, di eccessi e, se mi consentite, anche di tanta bella musica.
Perchè io, che pure ho i gusti molto ... difficili, proprio quest'anno non avrei saputo nè individuare la canzone più bella nè quella più brutta, perchè ciascuna di esse, insieme a ciascun interprete, trovo che abbia una personalità bella e forte, per cui, anche quest'anno, qualunque di essa vincerà o perderà, so che ci resterà nella memoria e nel cuore, come la maggior parte delle canzoni del Festival.

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Un aiutino ai "professoroni"
23 gennaio 2012

Per il governo certamente non è facile "mettere una pezza" ai motivi che hanno scatenato la protesta dei forconi in Sicilia e che oggi, come era prevedibile, stanno facendo insorgere tutta Italia.
Innanzi tutto bisogna, a mio parere, individuare e riconoscere tali motivi; sbagliare è umano e i nostri "professoroni" hanno sbagliato, ora hanno due strade: negare l'errore con l'arroganza tipica delle caste, o ammettere l'errore, anzi gli errori, dimostrando in tal modo di avere almeno la buona volontà di porvi rimedio.
Ad un vaso già pieno si può aggiungere ancora altro liquido prima che trabocchi,ma bisogna farlo con grande delicatezza e goccia a goccia, altrimenti lo si fa traboccare.

Le ultime gocce che hanno fatto traboccare il bicchiere siciliano sono state l'importante aumento dei prezzi dei carburanti, particolarmente il gasolio, che si è aggiunto all'aumento importante dei pedaggi, che si è sommato allo stato preagonico di molte imprese strangolate letteralmente dall'Equitalia isolana, la Serit.

Le tasse vanno pagate, anche quando te le impone uno stato di facce di bronzo che notoriamente sperpera il denaro pubblico e si ricopre di benefici personali, di lobby e di casta, ma se migliaia di aziende sono in affanno e sono sul punto di fallire intanto lo stato deve provvedere a saldare i SUOI debiti con loro e poi pretendere i suoi crediti, poi deve smetterla di imporre veri e propri interessi usurari sui propri crediti e infine deve dilazionare le sue pretese, legittime, in modo da non ... soffocare i propri debitori.

Invece l'unica cosa che ha saputo fare il governo Monti è stata quella di PROMETTERE di pagare i propri creditori in 90 giorni, recependo finalmente una norma da anni già vigente in altri Paesi europei, senza considerare che moltissime aziende NON hanno nemmeno 30 giorni di sopravvivenza!

A questo si sono aggiunti gli aumenti dei pedaggi (motivati da cosa? Per affossare ulteriormente l'economia?) e soprattutto quello dei carburanti.

Come se non bastasse, i nostri "professoroni" hanno ritenuto di fare la "furbata" di aumentare percentualmente di più il gasolio, senza per nulla considerare che nel nostro disgraziato paese oltre il 90 % delle merci si muove su gomma e su mezzi prevalentemente a gasolio, mentre il 100 % dei trasporti marittimi e delle imbarcazioni dei pescatori funziona a gasolio!

Ecco perchè gli autotrasportatori e i pescatori sono scesi coi forconi in mano prima in Sicilia, la regione più penalizzata perchè più decentrata, e adesso in tutte le altre parti d'Italia, perchè, semplicemente, non vogliono allungare le già piene liste dei suicidi e, poichè stanno lottando per la sopravvivenza, non si faranno intimidire da quattro camionette...

E allora, a questo maledetto punto, che deve fare il governo dei "professoroni"?

Fino ad ora ha fatto orecchie da mercante o, come si dice dalle mie parti, "ha fatto il fesso per non pagare la dogana", INFISCHIANDOSENE altamente della rivolta siciliana, infischiandosene di un'intera isola paralizzata, NON ascoltando gli organizzatori della protesta e fissando l'incontro col governatore della Sicilia a mercoledì prossimo, OLTRE 10 giorni dopo l'inizio della protesta stessa.
Così comportandosi ha fatto sì che tale protesta, nonostante il colpevole silenzio iniziale dell'informazione nazionale, contagiasse TUTTA l'Italia e quello che poteva essere circoscritto come un "problema delle regioni più a sud" soltanto, ora è diventato un problema NAZIONALE.
Ecco allora che ciò che solo fino a pochi giorni fa poteva essere concesso SOLO alla Sicilia (con la giustificazione della sua estrema marginalità geografica, se non con l'attuazione di uno sventurato, seppur importante, Statuto) adesso lo si dovrà concedere a tutt'Italia.

Che cosa? Poichè ho (e non solo io) l'impressione che i "professoroni" non siano capaci di arrivarci da soli, mi permetto di dar loro un "aiutino":

1) per le situazioni di morosità con Equitalia o Serit per le aziende :
- se esse sono anche creditrici dello Stato, va fatta la compensazione;
- in tutti gli altri casi vanno cancellati gli oneri accessori di mora e di esazione e gli importi vanno rateizzati in 10 anni

2) le accise sul gasolio vanno ridotte con effetto immediato di 10 centesimi a litro;

3) le spese per pedaggi e per acquisto di gasolio per autotrazione commerciale o per pesca vanno rese deducibili in ragione del 50% dalla propria dichiarazione dei redditi.

Tutto questo con DECRETO LEGGE IMMEDIATO, oggi stesso!

Con quali entrate coprire queste spese? Mi verrebbe da rispondere "facendo le persone serie", cioè tagliando davvero sprechi e privilegi, ma se lor signori vogliono un "aiutino" perchè non ci arrivano da soli, mi scrivano che sono sempre pronto a darglielo!

Un'ultima cosa: ve lo chiedo per favore, vi scongiuro di NON aggiungere ERRORE AD ERRORE, facendo la voce grossa, minacciando i camionisti che fanno i blocchi o arrestandoli, perchè per ogni 10 che ne arresterete altri 1000 si uniranno alla protesta, finireste così col peggiorare la situazione e rischiereste di far diventare questa che sino ad ora è una protesta, una vera sommossa e quando vedrete spuntare qualche ghigliottina potrete prendervela solo con voi stessi!

 

La rivolta dei forconi
20 gennaio 2012

E' iniziata lunedì 16 scorso questa strana cosa chiamata "rivolta dei forconi", è iniziata nel silenzio più totale di tutti i media più importanti che solo alla fine del secondo giorno, quando nelle città siciliane cominciavano a finire il carburante e le merci nei supermercati, hanno iniziato ad accennarne, e non in prima pagina ... Alla fine il "solito" Santoro l'ha promossa in prima serata, mentre l'altrettanto "solito" Vespa continuava a far sentire: "Salga a bordo, cazzo!", divenuto ormai un tormentone internazionale ... Il presidente siciliano di Confindustria ipotizza che dietro ai "forconi" possano esserci "mafiosi", ma, seppure sfidato dagli stessi manifestanti, non è in grado di fare un nome che sia uno...

Perchè dietro ai forconi ci stanno non solo autotrasportatori, "padroncini", contadini, allevatori, ma anche operai disoccupati, commercianti, padri e madri di famiglia, gente comune e studenti. Insomma ci stiamo (quasi) tutti i siciliani, anche se ormai possiamo camminare solo a piedi perchè sono tutte a secco le pompe di benzina e di gasolio, anche se i mandarini marciscono nei magazzini, il latte viene munto e buttato, la corrispondenza è bloccata e si perde la partecipazione ai concorsi, alle gare d'appalto, e molte città sono invase dai rifiuti.

E sono pochi quelli che si lamentano, pochi quelli che disquisiscono se sia giusta, utile, intelligente, produttiva una protesta così ... strana, che è uno sciopero ma anche una serrata, un blocco stradale ma lascia passare i rifornimenti essenziali, e i "capi" promettono che non hanno nessuna intenzione di affamare, danneggiare i siciliani, perchè loro sono tutti i siciliani, che non ne possono più di essere emarginati, ridotti a subire in silenzio, ma che finalmente hanno deciso di prendere in mano il loro destino, visto che i loro governanti o fanno i satrapi a Palermo, o gli alieni a Roma.

Perchè, giunti ormai al quinto giorno di paralisi di un'intera isola, il "governatore" Lombardo non mi pare che stia facendo niente di diverso da ciò che (non) ha fatto sino ad ora e Monti finge di non vedere e non sapere ..., perchè -secondo me- SA che i "forconi" hanno ragione: hanno ragione a reagire all'ulteriore aumento dei carburanti, già più cari d'Europa, all'aumento dei pedaggi e dei traghetti che penalizzano soprattutto le regioni più periferiche, hanno ragione a reagire all'implacabilità della Serit che ha già causato il fallimento di tante aziende, hanno ragione a non voler più assistere alla sequela di imprenditori suicidatisi per essere stati costretti a licenziare il personale, hanno ragione a pretendere l'attuazione di quello Statuto Siciliano, tutt'ora vigente ma mai applicato negli articoli più importanti e caratterizzanti, che a Palermo e a Roma conoscono bene, ma ben si guardano dal rispettare, a Roma per egoismo e a Palermo per viltà.

E allora come finirà? Ce lo chiediamo tutti, con speranze diverse. I governanti (locali e nazionali) sperano che alla mezzanotte di stasera tutto finisca, come un qualsiasi sciopero, e che domani tutto continui come prima, anzi "meglio" di prima, nel senso che la maggior parte della gente dovrebbe aver capito che qualsiasi "rivolta" è autolesionistica, inutile e dannosa...

I siciliani invece sperano che chi ha potere raccolga il senso di questa protesta che non è nè un braccio di ferro con le istituzioni, nè una rivendicazione corporativa, ma è il grido di dolore insopprimibile di un'isola che sta morendo, e che non si rassegna al suo rango di colonia, nè al suo destino di vittima sacrificale sull'altare dello spread, delle banche, dei poteri forti e delle caste.

Come finirà? "Lo sapremo solo vivendo" mi viene spontaneo pensare ..., ma credo che dopo questa "rivolta" certamente la Sicilia e l'Italia non saranno più le stesse, perchè la prima credo che abbia ormai capito che solo imbracciando i forconi, ripudiando qualsiasi sigla o bandiera sindacale e di partito e riunendosi tutti insieme sotto il vessillo della Trinacria, c'è possibilità di nutrire ancora speranza verso il nostro futuro, e la seconda che molto probabilmente la prossima volta non resterà a guardare, ma scenderà anch'essa in piazza e allora se non basteranno i forconi, potrebbe rispuntare la ghigliottina

Quattrocchi

La bozza delle richieste dei "forconi"

 

 

Un paese formale e formalista
15 dicembre 2011

Certamente l'Italia è uno dei paesi più belli del mondo, con la maggiore quantità e qualità di opere d'arte, con alle spalle un glorioso passato di potenza imperiale, con una schiera di protagonisti di primissimo piano nel campo delle scienze, delle arti, della scoperta, ... ma, se non vogliamo continuare ad impersonare la figura triste e patetica di certi nobili decaduti, che vivono di ricordi e ... languono nella miseria, dobbiamo anche renderci conto, una volta per tutte, che siamo anche un paese formale e formalista, con tutto quello che ne consegue.

Siamo un paese formale a cominciare dall'articolo 1 della nostra costituzione che fonda la nostra repubblica "sul lavoro" ma che non solo non assicura il lavoro a tutti i suoi cittadini, non solo non lo facilita e incentiva, ma neppure lo protegge.
Non lo assicura perchè l'offerta di lavoro in Italia è interamente affidata al "mercato" e persino le categorie definite "protette" sono subordinate alle situazioni occupative che "il mercato" può creare o meno, sicchè, alla fine il nostro tasso di disoccupazione non è affatto migliore, anzi in molti casi è peggiore, di quello di tanti altri paesi del mondo dove non si ha la velleità di scrivere che "la repubblica ... è fondata sul lavoro".
Non lo facilita e non lo incentiva, anzi in molti casi lo ostacola, con tutta una serie di "lacci e lacciuoli" che formalmente -appunto- dovrebbero tutelare il lavoratore, nella realtà invece rendono la vita difficile agli imprenditori che tale lavoro avrebbero intenzione di creare, al punto che molti hanno già delocalizzato (e non solo per motivi economici), altri -vedi FIAT- hanno condotto potenti battaglie per cambiare le regole senza di che avrebbero chiuso in Italia e, soprattutto, nessun imprenditore straniero si sogna di venire ad investire in Italia dove, se un creditore non fa il suo dovere (e tra questi creditori i PEGGIORI sono lo stato e gli enti locali italiani...!) possono passare diversi anni prima che la giustizia gli ingiunga di farlo.

La giustizia, già, che da un lato si onora di decine di magistrati che hanno persino perso la vita per esserle fedeli, ma dall'altro invano proclama solennemente in ogni aula di tribunale "La legge è uguale per tutti", il che già suona "strano", giacchè in nessun altro tribunale del mondo si sente il bisogno di scriverlo perchè semplicemente pleonastico, sarebbe come scrivere su ogni coltello "questo coltello taglia" o sui cimiteri "qui giacciono i morti" ...!
Il fatto è che forse il formale e il formalismo raggiungono le vette più elevate proprio nella giustizia italiana e non tanto o non soltanto perchè persino i nostri gloriosi progenitori dichiaravano "summum ius, summa iniuria", ma perchè, per spiegarmi con un esempio, i giudici che hanno incarcerato e condannato Tortora non solo non sono stati puniti, ma hanno fatto carriera ..., e tante vecchiette, assentatesi dalle loro case per diversi motivi, al rientro le hanno trovate occupate da famiglie di senzatetto che solo in pochi casi sono state sollecitamente sgomberate,... e si potrebbe continuare con una serie infinita di episodi di "malagiustizia", sanzionati persino -e a migliaia- dalla suprema corte europea.

Ma oltre che con la "malagiustizia", il formalismo italiano si esprime ineffabilmente anche con la "malasanità", che formalmente -appunto- dovrebbe assicurare trattamenti sanitari adeguati a "tutti" ma, nella realtà, offre un panorama quanto mai eterogeneo che va dai centri di assoluta eccellenza ai lazzaretti coi malati abbandonati nei corridoi, dalle regioni dove per una visita si aspetta al massimo una settimana a quelle dove può passare più di un anno ...
Per non parlare della scelta dei primari che dovrebbe "formalmente" rispondere a criteri di professionalità ed eccellenza e invece tutti sappiamo che spesso, anche se non sempre, professionalità ed eccellenza non sono prerequisiti indispensabili per una scelta che è, sempre, di appartenenza politica ...!

Concludo infine con il sistema scolastico, capace di presentare contemporaneamente altissimi picchi di formalità e di informalità, infatti sono formalissime la scuola e l'università che prevedono precise forche caudine temporali, tappe forzate che non possono essere evitate o superate da impegno e doti naturali, sicchè gli allievi meno volenterosi o dotati sono costretti ad un ritmo troppo veloce, mentre quelli più perspicaci sono costretti a "segnare il passo", come recentemente avvenuto a quel giovane che ha sostenuto tutti gli esami universitari in due anni ma non può laurearsi perchè ...li ha superati troppo in fretta!
Contemporaneamente ciascuna scuoletta può decidere quando far iniziare e finire l'anno scolastico, quali prove d'esame far sostenere ai propri alunni, se avere il "tempo lungo", il "tempo pieno" o ... il tempo perso, mentre le università possono sbizzarrirsi nella creazione di cattedre fantasiose, anche con pochissimi studenti ...
Il risultato è che il livello generale di preparazione dei giovani si è notevolmente abbassato, l'ignoranza delle conoscenze più fondamentali è in crescita, i laureati migliori o sono sfruttati e sottovalutati o sono costretti ad emigrare per essere opportunamente valorizzati, e il paese tutto continua ad avvitarsi in un declino culturale, scientifico, morale che non lascia prevedere nulla di buono.

Formalmente però siamo l'ottava potenza industriale del mondo, che però non riesce a risolvere il problema dei rifiuti a Napoli...!

Formalmente abbiamo un sistema parlamentare basato su un "bicameralismo perfetto" che nella realtà non fa che rallentare e spesso snaturare qualsiasi provvedimento legislativo, senza per questo garantire che al governo ci siano nè persone liberamente elette dal popolo "sovrano", nè persone con piena potestà di prendere le decisioni che ritengano migliori, ma sottoposte comunque ad un continuo logoramento di trattative e condizionamenti, se non ricatti incrociati, sia da parte dei partiti che delle cosiddette "forze sociali".

E tutto ciò "formalmente" è "a posto", inappuntabile:
formalmente siamo un paese democratico anche se gli "eletti" sono in realtà "nominati" (e -sottolineo- NON SOLO a cominciare dalla legge "porcellum"!) e la cosiddetta "tangentopoli" è ancora oggi più in auge che mai;
formalmente siamo un paese "legale" anche se condannato migliaia di volte dalla suprema corte europea, con le carceri che scoppiano di detenuti di cui oltre la metà è in attesa di giudizio e con solo meno di una decina di cattivi giudici che sono stati esautorati dal consiglio superiore della magistratura in oltre 60 anni di storia;
formalmente abbiamo "la migliore legislazione sulla tutela delle lavoratrici madri" ma nella realtà essa si applica solo a chi ha un'assunzione a tempo indeterminato, mentre per le altre lavoratrici c'è la lettera di dimissioni firmata in bianco ...;
formalmente imponiamo di tappezzare i cantieri di cartelli con scritto "mettiti il casco", "usa gli occhiali", "usa i guanti", ecc. ma nella realtà ci sono quasi tre morti al giorno, in media, sul posto di lavoro...

Ecco solo alcuni dei tantissimi motivi per cui abbiamo bisogno, oggi più che mai, di urlare che "il re è nudo!", di spezzare queste catene di formalità e formalismi, se non vogliamo che il peso di queste catene ci trascini sempre più in fondo, non solo tra i paesi in declino ma anche tra quelli senza speranza.

 

Mai più morire sul lavoro
13 dicembre 2011

Certamente morire a 20 anni è qualcosa di "innaturale", "contronatura", e quando a morire a 20 anni è un giovane come questo in foto, uno splendido ragazzo che studiava e contemporaneamente lavorava per sostentarsi, il dolore e la disperazione sono al massimo.
Ma anche quando muore un sessantenne, calvo e con la pancetta, colpevole solo di lavorare per la sua famiglia il dolore e la rabbia non possono essere minori, semplicemente perchè, nel 2000, in Italia, non si può morire PER il lavoro.
Ritenevamo (o speravamo) di esserci lasciati alle spalle i nostri parenti uccisi dallo scoppio del grisou, avvelenati dalla silicosi, bruciati nelle fonderie, pensando che -purtroppo- la morte per lavoro fosse rimasta appannaggio solo dei paesi meno sviluppati, dove l'arroganza del profitto a tutti i costi deliberatamente ignora qualsiasi precauzione per gli schiavi moderni, invece puntualmente, con uno stillicidio tragico senza fine, anche in Italia OGNI GIORNO non mancano i morti sul lavoro o per il lavoro...
Proprio recentemente anche il capo dello stato Napolitano aveva sottolineato la necessità prioritaria di mettere fine a questo stillicidio ma, ancora una volta, i fatti continuano a sbatterci in faccia una realtà intollerabile.
Ma perchè si muore sul posto di lavoro?
Prevalentemente per inosservanza delle leggi e dei regolamenti di sicurezza, che molti lavoratori addirittura ignorano. E non stiamo a dare la colpa, al solito, all'inesistenza dei "controlli" che sì, è gravissima e generalizzata, ma proviamo, ogni tanto, a lasciare da parte leggi e regolamenti e ad essere realisti, concreti: il montaggio e smontaggio di strutture come quella che ha tolto la vita a Francesco Pinna sono perfettamente codificate, collaudate e quindi perchè persino lì si muore?
Vedremo cosa dirà la magistratura, ma io sono convinto che anche in questo caso, come in TUTTI gli altri, l'incidente si è verificato perchè qualcuno, A LIVELLO APICALE, non ha fatto il suo dovere.
Non sto parlando di eroismo, di sforzo sovrumano ed eccezionale, ma di dovere, semplicemente.
Il dovere di dirigere, controllare e coordinare che in ogni cantiere ha un preciso responsabile che, a sua volta, ha conoscenza e competenza per prevedere e provvedere anche agli imprevisti.
Perchè uno studente universitario può non sapere affatto con quanti bulloni va serrato un pezzo, ma il suo capocantiere lo sa e deve controllare che nessuno dimentichi di serrarne anche solo uno, sa quando una struttura è in sicurezza e quando ancora non è in condizione di reggere completamente il carico per il quale è stata progettata, e fino a quando non è in sicurezza deve vigilare perchè nessuno dei suoi operai entri in situazioni di rischio.
Quando io chiamo qualche operaio per farmi dei lavori in casa o in campagna, anche se sono specializzati coperti dalla loro assicurazione sul lavoro, io sto attentissimo perchè evitino situazioni a rischio, non quindi perchè me lo imponga la legge, ma perchè -semplicemente- non voglio che si facciano male a casa mia.
Sono sotto gli occhi di tutti, invece, i responsabili di cantiere che SULLA CARTA soprintendono a decine di lavori contemporaneamente, il che equivale SOLO al solito RISPETTO FORMALE della norma e non alla tutela della salute e della vita dei propri dipendenti.
Tutelare la salute e la vita dei propri dipendenti deve essere invece il compito fondamentale, prioritario, assoluto di ogni "responsabile dei lavori", capocantiere, capomastro ...che deve prevedere, vigilare NON perchè glie lo imponga il contratto, la legge, o per paura di dover pagare indennizzi in caso di inadempienza ma, semplicemente, perchè per lui la salute e la vita di ogni suo collaboratore devono venire prima della della sua stessa salute e vita.
Spero che la morte di questo bel giovane, il suo sorriso assurdamente stroncato, resti nel cuore e sulla coscienza delle decine di migliaia di "capi" che dirigono dipendenti, perchè da subito, senza aspettare nuove leggi, senza la paura di controlli o di indennizzi, organizzino i loro collaboratori in modo da ANNULLARE i rischi per la loro salute e la loro vita. Perchè quando un tuo dipendente è morto perchè TU non sei stato attento, perchè tu non hai previsto, perchè tu ti sei distratto, perchè tu eri altrove, non saranno nè i soldi nè gli anni di carcere a indennizzare mai abbastanza i suoi familiari, i suoi amici, la società, e quella morte l'avrai per sempre dentro un angolo del tuo cuore..

Quattrocchi

Francesco Pinna

 

AGGIORNAMENTO del 5.3.2012: E' successo ancora! Alle 2 di stamattina a Reggio Calabria restava schiacciato Matteo Armellini, 31 anni, insieme a due altri operai rimasti solo feriti. Purtroppo posso solo RIPETERE, PAROLA PER PAROLA ciò che ho detto il 13 dicembre scorso. Aggiungo solo: quanti altri morti ci vorranno ancora per costringere a reale responsabilità i dirigenti dei cantieri?

 

Elevare l'età pensionabile
15 novembre 2011

Una menzogna ripetuta tante volte diventa una mezza verità; se, poi, a ripeterla sono insigni maggiorenti, dirigenti, professori, allora diventa una verità indiscutibile.

Io invece voglio discuterla, perchè per me l'assioma che tutti oggi ripetono: "Visto che si è alzata l'età media della vita, è giusto e indispensabile alzare l'età pensionabile" è una menzogna così pacchiana, da stupirsi sia ripetuta da tutti come una verità, infatti, poichè oggi l'età media di sopravvivenza europea si aggira poco sopra gli 83 anni e si ritiene "inevitabile" e giusto portare l'età pensionabile a 67 anni, se fosse vero tale assunto e l'età di sopravvivenza un giorno raggiungesse i 93 anni, bisognerebbe portare l'età pensionabile a 77 anni?

L'assunto è assurdo semplicemente perchè l'indubbio protrarsi della lunghezza media della vita non corrisponde ad altrettanto protrarsi delle perfette condizioni di salute, efficienza e reattività che, invece, continuano a non mutare in modo significativo.
Certo, il settantenne di oggi gode di una salute mediamente migliore del suo coetaneo di soli 50 anni fa, ma questo non significa affatto che sia più adatto al lavoro rispetto ad esso, il decadimento biologico naturale della sua struttura scheletrica, dei suoi muscoli, delle sue capacità di concentrazione e di sforzo, pur nelle migliorate condizioni di vita, non è granchè mutato rispetto a prima; il progresso ci ha allungato, sì, la vita, ma non ha arrestato l'invecchiamento, anzi, paradossalmente, chi 50 o più anni fa era riuscito a raggiungere i 70 anni, era stato così selezionato dalla natura da essere ben più resistente del 70enne odierno che ha raggiunto tale età grazie agli antibiotici e a mille altri vaccini e farmaci che costantemente ingurgita.
L'inevitabile decadimento prestazionale portato dalla senilità non è un aspetto da sottovalutare, anche se spessissimo la grande esperienza sembra compensare tale decadimento. Chi di noi, potendo scegliere tra farsi operare da un chirurgo 45enne o da uno 65enne preferirebbe quest'ultimo? E chi preferirebbe volare su un aereo pilotato da un 65enne anzichè da un 45enne? Ma anche semplicemente viaggiare su un autobus guidato da un 65enne ritengo sia meno sicuro che viaggiare con un autista più giovane.
Si obietterà che non tutti i lavori sono uguali e che a far lo spazzino o l'archivista può starci benissimo anche un ottantenne ..., ma allora perchè, anzichè diversificare, si ritiene "giusto" stabilire un'età pensionabile a 67 anni per tutti?

Non c'è dubbio che il professionista o il dirigente apicale possa addirittura provare piacere a continuare a lavorare fino ad oltre 80 anni, ma credo non ci sia altrettanto dubbio che un minatore o un muratore a 60 anni è già "cotto e stracotto" e protrarre oltre il lavoro lo esporrebbe a maggior rischio.
Allora non capisco perchè imporre a tutti indistintamente i 67 anni e non, invece, stabilire tale limite categoria per categoria e, in ogni caso, restringendo al massimo il numero dei 67enni al lavoro, e ciò non solo per liberare nuovi posti per i giovani, ma perchè anche un insegnante, un chirurgo, un poliziotto, ... superati i 55 anni, anche se supportati da una grande esperienza e abilità, non sempre offriranno alla società lo stesso "rendimento" e le stesse garanzie di un collega più giovane.
E le coperture finanziarie? E' facile obiettare (se non addirittura strillare...) che l'innalzamento a 67 anni dell'età pensionabile ci è imposto dalla mancanza delle risorse per pagare la pensione a un numero sempre crescente di vecchi, a fronte di un numero sempre minore di giovani lavoratori...
Eh certo! Perchè questo sistema pensionistico è profondamente sbagliato!
E'sbagliato che i figli debbano pagare la pensione ai padri e ai nonni, anzichè ciascuno debba pagarla a se stesso!

Una riforma davvero seria delle pensioni dovrebbe cominciare proprio da qui e, poichè è chiaro che non si può cambiare sistema dall'oggi al domani, quantomeno mettere le premesse perchè ciò avvenga, diciamo entro 20 anni ...
Cio si ottiene responsabilizzando i singoli lavoratori, restituendo a loro se non (ancora) tutto, almeno una parte di quanto viene attualmente divorato dagli enti pensionistici e incentivando assicurazioni private o di stato, con la massima garanzia, per investire e far fruttare al meglio quel gruzzoletto che poi servirà quando non si potrà più lavorare.
Invece si assiste ad un tragico mutar di rotta di governo in governo, con un inasprirsi delle condizioni per "tutti" che, tradotto, poi significa sempre per i soliti poveracci, perchè chi ha pensioni d'oro, chi in un solo mese incassa la pensione che un altro cittadino incasserà in 20 o più anni, è chiaro che non avrà alcun problema (e questa è un'altra orribile assurdità).

E allora, la prossima volta che sentiremo ripetere che l'età pensionabile va elevata "perchè ce lo chiede l'Europa", ricordiamoci che una cosa sbagliata resta tale indipendentemente da chi ce lo chiede e che, anzi, lasciarsi imporre una cosa sbagliata, anzichè risolvere radicalmente e diversamente il problema, è solo da sciocchi.

 

Andrea Rossi: perchè non sostenerlo?
11 agosto 2011


Quattrocchi       Quattrocchi      

Schema orientativo del dispositivo                                                                                       Andrea Rossi                          

Su Focus 226 di agosto ho finito di leggere un articolo intitolato "La nuova fusione fredda" che rappresenta il più recente di una serie di articoli riguardanti una invenzione di Andrea Rossi per produrre energia in modo pulito, efficiente, economico e sicuro.

Pubblico qui in calce una serie di link per saperne di più perchè io non intendo, nè ne avrei le competenze, entrare nel merito dell'invenzione, denominata E-Cat, nè voglio dare per oro colato le entusiastiche dichiarazioni di insigni scienziati che hanno presenziato alle dimostrazioni della macchina, pur non ammettendo di non riuscirne a capire fino in fondo il funzionamento, ma intendo fare delle considerazioni sia su tale progetto sia sul suo inventore.

Cominciamo da quest'ultimo, un mio coetaneo che qualcuno dice laureato in filosofia, qualcun altro dice che non può presentarsi come ingegnere avendo conseguito una laurea fittizia statunitense e qualcun altro definisce pluricondannato per inquinamento.

Mao Tse Tung diceva "Non importa di che colore sia il gatto, l'importante è che prenda i topi"; analogamente io sostengo che non m'importano i titoli accademici e le disavventure precedenti di questo signore, a me importa che la sua invenzione funzioni davvero oppure no. Se funzionasse davvero, filosofo o ingegnere o analfabeta, meriterebbe il premio Nobel e l'intitolazione di intere città se non di un'intera era.

Quanto poi alle sue disavventure giudiziarie, dirò che me lo rendono ancora più simpatico, perchè pur avendo subito condanne miliardarie non ha gettato la spugna e ha continuato ad inseguire il suo sogno di energia alternativa, investendovi tutto il suo patrimonio e tutta la sua vita.

E non mi scandalizzo affatto per il segreto che vuole mantenere sulla sua creazione in attesa del rilascio del brevetto internazionale: chi non lo farebbe avendo in mano un'invenzione paragonabile a quella del fuoco o della ruota, capace di distruggere l'attuale monopolio energetico?

Certo, di visionari, di folli il mondo è pieno ma ... la sua macchinetta produce molta più energia di quella che usa, e non il doppio o il triplo ... ma CENTINAIA di volte quella immessa, a costi irrisori e con scorie minime, non nocive e ... riciclabili!

Non lo dico io ma TUTTI gli scienziati che hanno visto le dimostrazioni, e allora perchè continuare a rinfacciare a quest'uomo il suo passato anzichè aiutarlo a migliorare il nostro futuro?

E perchè costringerlo ad affidarsi ad una società greca per produrre industrialmente la sua invenzione e, allorchè questa pare non abbia onorato i suoi impegni, ad una impresa statunitense anzichè ad una italiana?

Siamo in un periodo di recessione, di crisi internazionale, il nostro governo non sa da dove prendere decine di miliardi di euro solo per "rassicurare i mercati" e ... non si accorge che un italiano forse ha in mano l'invenzione del millennio, che potrebbe rendere ricco non solo lui (che credo lo meriti ampiamente) ma il nostro Paese, se non lo si lasciasse completamente solo a combattere per il suo brevetto e a sostenere le spese per una prima produzione industriale. Eh già, perchè per questa NON è necessario cercare siti particolari, creare strutture particolari, investire decine di miliardi ..., ma solo ... un decimo di quello che ci costano le "auto blu" ..., e allora ... nessuno potrebbe farci la cresta, il business..., e allora non interessa.

Il sito di Andrea Rossi             Dove fare le preordinazioni            ipotesi di funzionamento            Fusione fredda ed E-cat           

 

AGGIORNAMENTO del 17.11.2011

Ho trascritto qui SOPRA il link al sito dove è già possibile fare le preordinazioni. Si parla di cifre intorno a 500 € per Kw per quanto riguarda gli impianti da 1 MW; per gli impianti "familiari" da 5 a 10 Kw staremo a vedere ..., anche perchè pare che saranno disponibili non prima del 2013. Stay tuned!

AGGIORNAMENTO del 27.11.2012

Anche un blog fiducioso nell'E-Cat di Rossi, curato disinteressatamente da un volontario, ieri ha dichiarato la sua delusione dopo anni di attese rivelatesi purtroppo inutili. Che sia la fine del sogno ?

(2015) SI, FORSE ERA UNA TRUFFA, DI SICURO RESTA UN SOGNO ...!

 

 

La lezione giapponese
14 aprile 2011

Quattrocchi            

                                                  Fukushima 5 anni dopo                     Energy island quasi pari a potenza centrale nucleare                          


Ormai il peggio è arrivato, è certo. Un mese fa si sperava che Fukushima non fosse una nuova Chernobil e il commissario europeo che aveva parlato di "catastrofe apocalittica" veniva sfottuto come un visionario, un irresponsabile ..., oggi è certo che non esagerava, le stesse fonti giapponesi confermano il livello 7, lo stesso di Chernobil ed io ... sono sicuro che dobbiamo parlare di livello 8, visto che in Giappone, a differenza di Chernobil, centinaia di migliaia di tonnellate di acqua altamente radioattiva sono già state riversate nell'oceano ed altre centinaia di migliaia continueranno a riversarvisi ...!
Il governo giapponese già dice che tutta Fukushima non sarà più abitabile per i prossimi 20 anni e il cerchio di distanza oltre il quale oggi si consiglia di restare va oltre i 30 Km ....
Insomma, non è la fine del mondo, ma sicuramente la più grande catastrofe nucleare della storia dell'umanità, avvenuta nel Paese più ordinato e tecnologizzato, a dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che quanto prima abbandoneremo il nucleare da fissione, sarà sempre troppo tardi.
Ma non è di questo che intendo parlare, quanto della reazione che ritengo metteranno in atto i giapponesi.
Non ho la sfera di cristallo, quindi so di azzardare previsioni che potrebbero rivelarsi completamente fallaci, ma stimo troppo questo popolo per pensare che ricostruirà nuove centrali nucleari a fissione in grado ri-resistere a terremoti di livello 12 ..., sono convinto che invece andrà spegnendo pian piano tutte le centrali esistenti non appena sarà nelle condizioni di farlo.
E per creare queste condizioni farà, nè più nè meno, quello che io vado predicando da anni: investire massicciamente sul risparmio energetico e le fonti rinnovabili.
La tecnologia già c'è, sarà sufficiente che ad essa i giapponesi aggiungano la loro intelligenza e la loro determinazione.
Certamente il cambiamento avrà bisogno di qualche anno, anche perchè, oltre al territorio inutilizzabile intorno a Fukushima, agli indennizzi (ovviamente mai congrui) per le centinaia di eroi che si stanno immolando per domare il mostro nucleare, bisognerà dedicare enormi risorse alle ricostruzioni di intere città distrutte dal maremoto, ma i giapponesi sono disciplinati, sanno fare squadra, ce la faranno.
E tra una decina di anni mi piacerà rileggere queste mie previsioni e confrontarle con la realtà di quel Paese, dove sono certo che tutte le lampade saranno a led, le nuove case saranno ad "impatto zero" energetico, qualsiasi superficie utile sarà utilizzata per produrre elettricità e/o acqua calda dal sole, in mare ci saranno complessi energetici (Energy island) che sfrutteranno maree, onde, vento e sole e persino l'organizzazione socio-industriale dell'intero Paese sarà stata ripensata. Oggi decine di migliaia di pendolari vanno a lavorare a Tokyo da centinaia di Km di distanza grazie a treni come il Maglev o lo Hayabusa; appena possibile si cercherà di delocalizzare fabbriche e uffici per ridurre i costi energetici derivanti dagli spostamenti delle persone e quella che da noi si chiama "filiera corta", merci a Km zero diverrà una filosofia non solo auspicata ma praticata.
In sostanza, sono certo che il Giappone saprà non solo risorgere da questa grande catastrofe naturale e nucleare, ma farà di necessità virtù applicando le più evolute tecnologie ecosostenibili già esistenti e inventandone o perfezionandone altre che, naturalmente, verrà a vendere a noi allorchè ci renderemo conto che questo è il futuro. L'unico futuro possibile

6 agosto 2011: prima conferma della mia ipotesi             13 settembre 2011: la mia ipotesi è CONFERMATA UFFICIALMENTE! 
         5 maggio 2012: OGGI VIENE SPENTA L'ULTIMA CENTRALE NUCLEARE GIAPPONESE ANCORA IN FUNZIONE, il Giappone riesce a restare tra le potenze più industrializzate rinunciando TOTALMENTE al nucleare e NEL GIRO DI UN ANNO ! La mia ipotesi si è avverata prima di quanto pensassi ! 
          4 dicembre 2012: ENEL esce dal nucleare francese: finalmente !           

 

Aiutiamoli a casa loro
13 aprile 2011

Il divario democratico ed economico tra i Paesi più industrializzati e quelli "in via di sviluppo" da parecchi decenni ha fatto logicamente ipotizzare un esodo sempre più massiccio verso "il benessere" o quantomeno "la speranza", ma nessun Paese sviluppato ha seriamente predisposto azioni per ridurre questo divario e quindi scongiurare esodi di massa.
Quando era periodo di "vacche grasse", durante e subito dopo il cosiddetto "boom economico" postbellico, le grandi potenze, e con esse anche l'Italia, fecero a gara nel dispensare "aiuti economici" al "terzo mondo" di cui forse meno del 5 % arrivò alle popolazioni, mentre il resto fu fagocitato da dittatori e classi dirigenti locali corrotte, da imprese occidentali truffaldine e persino, di ritorno, dagli stessi Paesi eroganti ai quali gli "aiuti" ritornavano sotto forma di commissioni militari...!
Ma finite le vacche grasse, mentre nei Paesi più sviluppati si stringe la cinghia e aumentano disoccupati e "nuovi poveri", nei Paesi sottosviluppati è ... semplicemente la fame, acuita da desideri mai sopiti di libertà e sottolineata dal maggiore divario economico tra caste, tribù, lobby locali che continuano a detenere potere economico e politico, e chi, non avendo più nulla da perdere, arriva persino a rischiare la propria vita pur di uscire dal suo inferno.
Quando poi alle ragioni economiche si aggiungono e sovrappongono anche le paure per vere e proprie rivoluzioni epocali in atto, il fenomeno emigrazione diventa molto difficile da gestire, qualunque sia il governo.
Ma come per il singolo individuo, anche per i governi la grandezza della sfida è misura della propria grandezza o incapacità.
La Germania dell'Ovest ha affrontato e "digerito" con sacrifici ma con orgoglio il non meno piccolo problema dell'unificazione. Certo, erano "fratelli separati", non erano stranieri, ma è stata capace di accogliere anche centinaia di migliaia tra turchi, kossovari, serbi ...
E l'Italia? Giusto chiedere che il problema degli immigrati è problema europeo e non solo italiano, giusto cercare di ri-attivare trattati coi paesi frontalieri per bloccare il flusso all'origine, ma se il flusso permane e arriva a superare anche i 1000 sbarchi al giorno e ... tutti a Lampedusa?
Ci sono due modi per affrontare il problema: fare "ammuina" o risolverlo davvero; il nostro governo ha deciso di "fare ammuina" nel peggiore dei modi, screditandosi a livello locale e internazionale, incancrenendo la situazione e, manco a dirlo, finendo con lo spendere molto più di quanto si sarebbe potuto.
Il ministro Maroni ha iniziato scegliendo di mantenere chiuso e vuoto il centro di accoglienza di Lampedusa mentre l'isola si riempiva di immigrati, il perchè ce lo deve ancora spiegare. Quando si è reso conto, dopo diversi giorni, che i lampedusani pur avendo fatto l'impossibile per aiutare questi disperati, non potevano più farcela, finalmente ha deciso di aprire il centro che non solo si è riempito immediatamente, ma è andato in sovraffollamento perchè, nel frattempo, non venivano effettuati trasferimenti per altre destinazioni. E' chiaro che quando un centro adatto ad ospitare 800 persone ne contiene 2000 le condizioni diventano da lager, ed è altrettanto chiaro che se i migranti continuano ad arrivare e non li si trasferisce in numero sufficiente, essi devono necessariamente bivaccare dove possono, defecare dove possono, arrangiarsi come possono...!
I Lampedusani mentre da un lato implorano di dislocare altrove i migranti sempre crescenti, dall'altro non si esimono dall'accoglierli come possono e per quel che possono, con una generosità e umanità esemplari, ma quando il numero degli stranieri eguaglia e supera quello dei residenti ... non solo non possono più sostenere tale peso, ma si innescano reazioni legittime quanto poco piacevoli.
Solo a quel punto il ministro La Russa manda una nave militare per trasferire poco più di 300 migranti, meno di un decimo di quanti sono accampati come bestie dappertutto. Perchè spostare una nave militare che può spostarne solo 300 e non un traghetto che possa imbarcarne 1000, anche questo devono ancora spiegarcelo.
Nel frattempo gli sbarchi sull'isola continuano, cominciano i furti, gli scassi, il degrado di un'isola che vive di turismo, la cui stagione è alle porte.
E' solo dopo una sollevazione popolare che finalmente, e lentamente, il governo decide di noleggiare dei traghetti per smaltire il carico umano di Lampedusa. Ha però impiegato tutto il tempo necessario per trattare come bestie gli immigrati, sconvolgere la vita ai lampedusani, fare una pessima figura nel mondo, ipotecare pesantemente la stagione turistica locale, quasi unica attività economica dell'isola.
Ecco allora arrivare Berlusconi in prima persona che, effettivamente, nel giro di pochi giorni smaltisce migliaia di immigrati, compra una villa in loco e promette risarcimenti, sgravi fiscali e promozione pubblicitaria per l'isola.
Problema risolto? Macchè, perchè i migranti continuano ad arrivare a migliaia, la Tunisia è disposta a riaccoglierne poche decine al giorno e dopo i primi rimpatri forzati scoppiano sommosse a Lampedusa, mentre l'Europa ... ribadisce che sono ... fatti nostri!
Ovviamente l'opposizione gira il coltello nella piaga e non suggerisce alcunchè di valido.
Ci provo io: 1) spot a pagamento sulle TV e radio nordafricane che spieghino che è meglio che se ne stiano a casa loro; 2) crediti al 50 % a fondo perduto e per la restante parte al 2 % agli imprenditori italiani che volessero investire in nord Africa; 3) microcrediti alle famiglie nordafricane che presentassero piani di investimento, riadattando in maniera riveduta e corretta il sistema inventato dal premio nobel Yunus in India; 4) decollo EFFETTIVO di un sistema di "borsa del lavoro" via internet che copra almeno al 90 % le offerte-richieste di lavoro in Italia, in modo da individuare con certezza quali, quanti e dove siano posti di lavoro NON coperti da italiani che possano essere coperti da rifugiati.
Sono certo che i fondi globalmente necessari per quanto sopra sarebbero sicuramente notevolmente inferiori ai costi fino ad ora affrontati dallo stato per creare recinti, pagare vitto e affitto di strutture, muovere militari e forze dell'ordine, noleggiare mezzi, risarcire danni, ecc.
Come misura emergenziale (e solo emergenziale) obbligherei tutti i comuni italiani al di sopra dei 10.000 abitanti ad accogliere temporaneamente i richiedenti asilo per far loro svolgere i cosiddetti "lavori socialmente utili" o per conto di imprese locali in difficoltà, in ragione di un immigrato ogni 5000 abitanti, con obbligo di fornirgli vitto, alloggio e una paga simbolica di 20 euro al giorno da coprire con i costi comunque necessari per la realizzazione dei lavori svolti da loro.
Ma i politici nostrani sono come i ... polli di Renzo e io ... posso solo sfogarmi qui...!

 

Non possumus
15 marzo 2011


Ho già spiegato qui i motivi, realistici e non ideologici, che da sempre mi fanno ritenere il nucleare da fissione una scelta da rifiutare, da avversare, una scelta che nei secoli futuri ci farà giudicare molto male dai nostri discendenti, e comprendo perfettamente che l'immane terremoto giapponese di questi giorni semmai dimostra che 50 reattori nucleari su 54 hanno bene o male tenuto, nonostante la catastroficità dell'evento, ma ... al momento in cui scrivo sono oltre 200 le persone certamente contaminate, diverse centinaia di migliaia hanno dovuto lasciare precauzionalmente le loro case, a milioni di persone viene detto di non bere acqua corrente e non uscire di casa ... e purtroppo è solo l'inizio!
Detesto chi fa terrorismo, ma detesto altresì chi minimizza, chi "rassicura" nonostante l'evidenza.
E l'evidenza è che neppure la serietà e l'efficienza giapponese possono impedire che qualcosa vada storto in un impianto nucleare, e che le conseguenze sono sempre molto serie.
Siamo fallaci per definizione, ma se qualcosa va storto in una navetta spaziale, se una serie di cuori artificiali è difettosa, se cade un aereo o s'inabissa una nave muoiono certamente delle persone, ma il giorno dopo i funerali la vita continua come prima; a Cernobil la vita non è più come prima, anche se sono già trascorsi 30 anni, e milioni di persone, seppur sopravvissute, continueranno a doversi controllare fino alla morte, sperando che questa non intervenga anticipatamente a causa delle radiazioni.
Certo, è vero, Fukuschina non è Cernobil, almeno fino al momento in cui scrivo, voglio sperare che non lo sarà neanche domani e che comunque tecnici e scienziati riescano a ripadroneggiare i reattori danneggiati non aumentando i danni che sono già avvenuti, ma quante leucemie in più ci saranno comunque in quella zona? E quante altre dovute alla contaminazione da fallout sull'oceano nel quale si nutrono i pesci che poi arrivano sulle loro e nostre tavole?
Ben 24 marinai della portaerei Ronald Reagan sono risultati contaminati, pur incrociando a 150 Km da Fukushima, tantè che è stato deciso di allontanarsi, ed anche a Tokio, a 370 km di distanza, le ambasciate occidentali consigliano di andar via...
Ed è accettabile il disagio per le centinaia di migliaia di sfollati (che stanno diventando milioni) e per un'intera economia che per decine di giorni almeno non potrà riprendere a funzionare perchè queste stesse persone non saranno in grado di raggiungere i loro posti di lavoro?
E, a parte il costo in vittime umane, quanto costerà domare e rimettere in sicurezza i reattori in avaria?
Certamente il mondo ha sete di energia e il Giappone in modo particolare, nè è pensabile di spegnere i 51 reattori ancora ivi funzionanti, quando già si prevede la necessità di razionare l'energia elettrica almeno fino a maggio prossimo, ma credo che sia necessario ripensare radicalmente il modo in cui produrre energia e risparmiarla ove possibile.
E credo che il nucleare da fissione debba essere abbandonato, seppur gradualmente, dove in atto è usato e, a maggior ragione, non implementato dove ancora non c'è.
Intendo in particolare riferirmi al nostro Paese, che ha ampiamente dimostrato di non essere nè serio nè efficiente nel NON saper mettere in sicurezza le vecchie centrali nucleari dismesse, nè di trovare un sito per le vecchie scorie, e che non dà nessuna speranza di maggiore serietà e affidabilità per il futuro.
Se neppure in Giappone sono riusciti a costruire centrali "intrinsecamente sicure", davvero "a prova di tutto", dovremmo riuscirci da noi?
E non si canti il solito ritornello "le centrali incidentate erano di vecchia generazione", perchè anche quelle di nuova generazione lasciano comunque insoluto il problema delle scorie e il problema dell'errore umano che è sempre possibile, oltre agli altri problemi da me già trattati qui.
Per questo, per i nostri figli e per le generazioni future, dobbiamo farci un impegno d'onore assoluto nel sostenere il referendum antinucleare di giugno prossimo: no pasaran, non devono passare.
innumerevoli bestie.

I primi ripensamenti europei             Valore radiazioni sottostimato: adesso in molte zone è 6; Cernobil era 7        
                    

 

Miopia diplomatica
14 marzo 2011

Credo che non fosse necessaria la sfera di cristallo perchè ci si rendesse conto, e sin dall'inizio, che senza un aiuto esterno (e anche consistente) i ribelli libici non avrebbero potuto prevalere da soli su Gheddafi.
Il personaggio è ben diverso da Ben Alì e da Mubarak: è capace di tutto, è pieno di denaro, di armi e adora il potere.
Ho compreso (o creduto di comprendere) l'attendismo iniziale di Berlusconi proprio per questo, ma allorchè i "paesi che contano" occidentali hanno cominciato a scegliere dichiaratamente di stare dalla parte dei rivoltosi, non ho capito perchè non siano passati dalle parole ai fatti.
Mi rendo anche conto che la "semplice" proclamazione della no fly zone non sarebbe così "semplice" perchè comporterebbe il preventivo e immediato bombardamento degli aereoporti e delle postazioni contraeree, con inevitabili "danni collaterali", mal di pancia russi e cinesi, probabile intervento diretto o indiretto dell'Iran, ... ma solo in tal modo i ribelli, che da ora chiamerò patrioti, perchè tali li considero, potrebbero avere qualche chance di liberare l'intera Libia.
E aiutare i patrioti libici non è solo coerenza con i principi di libertà e democrazia, ma anche con gli interessi dell'occidente e dell'Italia in particolare, che è non solo la dirimpettaia immediata della Libia, ma quella che ha di più investito in questo Paese, dal quale riceve importanti forniture di gas e di petrolio e che più potrebbe avvantaggiarsi da un nuovo patto di amicizia col nuovo futuro governo.
E l'Italia è anche il Paese che avrebbe le peggiori conseguenze sia se prevalesse Gheddafi, sia se riuscissero (anche se ne dubito fortemente) a prevalere i patrioti senza aiuti italiani, poichè nel primo caso Gheddafi si vendicherebbe tagliandoci gas e petrolio o giocando ad aprire e chiudere i rubinetti a colpi di rincari e di ricatti, sequestrando i beni delle nostre società in Libia e organizzando una massiccia invasione delle nostre coste con centinaia di migliaia di disperati e di militanti di Al Qaeda, nel secondo caso i patrioti non credo che avrebbero particolari motivi di riconoscenza nei nostri confronti solo per qualche tonnellata di aiuti sbarcata a Bengasi, mentre il nostro governo solo per ultimo si allineava con l'appoggio verbale occidentale e, tutt'ora, non ha neppure riconosciuto il governo provvisorio degli insorti come ha già fatto la Francia ...!
Sono anche convinto che sino ad ora gli affiliati di Al Qaeda stiano cercando di aiutare Gheddafi (che in questi giorni ne ha liberato centinaia dalle sue galere) anzichè i patrioti, poichè tra questi ultimi mi sembrano sino ad ora prevalere personalità "laiche", ma temo che di fronte al continuo avanzare dell'esercito di Gheddafi anche costoro possano scegliere di lasciarsi "aiutare" da Al Qaeda, Fatah e quant'altri piuttosto che soccombere.
Ecco perchè resto chiaramente favorevole ad un intervento armato della Nato e dell'Italia, prima che sia troppo tardi.
Anzi, credo che sia già troppo tardi e che siamo riusciti a farci detestare contemporaneamente sia dal dittatore che si sente tradito, sia dai patrioti che, senza aver dimenticato un baciamano di troppo, ora si sentono abbandonati al loro destino. Complimenti!

 

Dobbiamo morire democristiani ?
29 novembre 2010

C'era una volta la DC, che è stata il più grosso partito italiano per oltre mezzo secolo, fino alla sua scomparsa (apparente), tanto da meritarsi l'appellativo di "balena bianca".
Dietro al suo simbolo, lo scudo crociato, che avrebbe dovuto proteggere e propugnare i cosiddetti "valori cristiani" e cattolici, c'era davvero di tutto: dal credente duro, puro e casto al delinquente marcio, dall'idealista al commerciante di voti, ... era un caravanserraglio tenuto insieme sia dallo spauracchio comunista, che dalla corruzione del potere ("il potere logora ... chi non ce l'ha").
Io non l'ho mai votato, ma tantissimi italiani sì, e tra essi anche personaggi che ben conoscevano la realtà che ho appena descritto ma che sostenevano la necessità di farlo seppure "turandosi il naso", come Montanelli.
Ma il "segreto" più importante della forza della DC era l'elettorato cattolico, capillarmente controllato da migliaia di parroci che, anche grazie alla generalizzata partecipazione alle messe (e ai sermoni, spesso chiaramente politici) domenicali, alle confessioni e alle varie organizzazioni cattoliche (dagli oratori, all'università e alle fabbriche), riuscivano a tener testa persino alla organizzatissima macchina comunista, seppur largamente foraggiata dai rubli sovietici.
Mutatis mutandis, finiti i dollari della CIA da una parte e i rubli del Kremlino dall'altra, sempre più disertate le chiese e annacquati i "valori cattolici", l'elettorato cattolico continua comunque a restare, pervicacemente, detentore di un cospicuo numero di voti, senza i quali nessuna forza politica può ottenere la maggioranza e quindi governare.
Si spiega così l'accoglienza premurosa dei "democristiani" in tutti i partiti, esclusi i radicali, perchè senza dei loro voti nessuno può aspirare alla vittoria elettorale.
Così la Lega Nord, che aveva impostato il suo originario progetto non solo contro "Roma ladrona", ma anche contro i "fratacchioni" che tale ladrona avevano sostenuto, oggi invece va a braccetto coi parroci, piantando crocifissi, mentre l'ex PCI-PDS-DS-PD si ritrova presidente la democristiana Rosy Bindi, anche se è stato abbandonato dalla Binetti...
Niente da stupirsi quindi se il PDL, dichiaratamente cattolico, rinunci ai suoi proclamati principi di libertà e liberalismo per seguire pedissequamente i diktat vaticani promulgando leggi oscurantiste e liberticide come quella sulle staminali e orientando tutta la sua azione di governo per accattivarsi il voto cattolico come, ad esempio, rinunciando a miliardi di gettito su tutte le proprietà ecclesiastiche, pagando acqua e smaltimento rifiuti al Vaticano, sovvenzionando massicciamente le scuole cattoliche, pagando direttamente gli insegnanti di religione scelti dai vescovi (!) come se non bastasse un miliardario 8 x 1000 ingoiato annualmente mediante una originale e poco nota ripartizione.
Ecco perchè anche quando i governi cambiano, la ... musica è sempre la stessa: prostrazione dinanzi al Vaticano che si traduce non solo in un esborso annuo pari a quasi una finanziaria (il che non è irrilevante !)ma in una linea politica retriva e antiquata, indipendentemente dal colore del governo.
A parte il fatto che in un Paese dove si taglia su tutto non si capisce perchè non solo non si tagli sulla chiesa cattolica ma, anzi, si aumentino i finanziamenti alle scuole cattoliche; a parte il fatto che cessare i finanziamenti alla chiesa cattolica contribuirebbe enormemente alla riduzione e, negli anni, anche all'estinzione del nostro debito pubblico, poter essere davvero un "paese laico" (come Spagna, Francia, Olanda, ecc.) contribuirebbe ad affrontare i problemi sociali e di sviluppo senza paraocchi e senza condizionamenti.
E tutto ciò senza ridurre, si badi bene, di un solo micron l'attuale libertà della chiesa cattolica e dei suoi credenti, ai quali uno stato veramente laico mai imporrebbe di divorziare, abortire, rifiutare l'accanimento terapeutico, ecc.
Ma allora perchè nè la destra nè la sinistra riescono, e SOLO in Italia, ad essere autonomi dai condizionamenti vaticani?
Perchè siamo sede del Vaticano? Perchè non abbiamo avuto una rivoluzione francese?
Semplicemente perchè destra e sinistra hanno paura di inimicarsi il vaticano e perdere il "voto cattolico", hanno paura di non continuare ad invitare i vescovi ad ogni cerimonia pubblica (e perchè solo i vescovi e non anche i rabbini, gli "anziani" testimoni di Geova e compagnia cantando?), hanno paura di smettere questa tacita "legittimazione reciproca" tra potere civile e religioso che è il miglior sistema per il mantenimento dello statu quo, dove pochissimi stanno benissimo e moltissimi ... cercano di arrangiarsi come possono!
Dal dopoguerra ad oggi il "voto d'opinione", cioè il voto che viene dato dopo valutazione oculata di volta in volta a chi in quel momento lo "meriti", è andato sempre più crescendo ma, purtroppo è e resterà assolutamente minoritario ancora per molti decenni, di fronte al "voto di appartenenza" prevalentemente cattolico, di gente cioè che vota per i partiti suggeriti dal Vaticano, ad occhi chiusi, a prescindere dalla validità dei loro uomini e delle loro tesi politiche.
In oltre mezzo secolo solo una volta, e per un soffio, son prevalse le tesi laiche in Italia, con l'introduzione del divorzio, ma avvenne perchè anche tra i cattolici le situazioni familiari in attesa di tale soluzione erano tantissime e quindi gli interessati e i loro amici contravvennero alle pressioni antidivorziste vaticane.
Per sconfiggere il "fronte cattolico" quindi bisognerebbe trovare un nuovo obiettivo trasversale, molto sentito da tutti.
E non un obiettivo "alto", come il non accanimento terapeutico o l'eutanasia, ma un obiettivo molto più "quotidiano", che possibilmente solletichi più la "pancia" che lo spirito ...
Molti anni fa i radicali promossero, tra i tanti altri, un referendum per dare ad ogni lavoratore insieme allo stipendio, ANCHE tutti quei contributi e quelle tasse che ogni datore di lavoro comunque versa allo stato, per lasciare al singolo lavoratore il compito di pagare lui le tasse, ma a fine anno e non immediatamente e, soprattutto, di decidere lui come garantirsi una pensione e/o una liquidazione.
Sarebbe stata una rivoluzione epocale che avrebbe portato quasi al raddoppio dei soldi in tasca ai lavoratori, con tutte le ricadute positive che ciò avrebbe comportato, ma il referendum non passò (su colpevole istigazione dei sindacati !) perchè ... in tantissimi non capirono e preferirono, ancora una volta, votare per appartenenza: i sindacati e i maggiori partiti dissero di votare contro e ... votarono contro!
Quindi se si vuole superare il forte voto di appartenenza è necessario anche poter comunicare con chiarezza e incisività i vantaggi di una scelta diversa. Ma come si può fare in un paese dove pochissimi leggono i giornali (e moltissimi leggono SOLO i giornali di appartenenza) e in TV le trasmissioni politiche, scientifiche e sociali vengono relegate sistematicamente in orari in cui la stragrande maggioranza dei lavoratori deve stare a dormire, se vuole alzarsi in orario l'indomani?
Ecco allora come dal "combinato disposto" di informazione carente + voto di appartenenza (prevalentemente cattolico) + pressioni esplicite, vedo molto arduo poter uscire dal "pantano Italia" con un governo davvero forte e davvero laico.
Ma io non mi rassegno a morire democristiano.

 

La doppia morale
6 novembre 2010

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Il presidente francese Mitterrand aveva una amante e una figlia "segreta" e in Francia lo sapevano tutti, tutti i francesi e tutti i giornali, ma nessuno ne ha fatto parola se non, e con molto rispetto, dopo la sua morte.
E non era proprietario nè di tv nè di giornali.
Altrettanto certamente però egli non aveva mai ostentato tale relazione nè ha mai patrocinato leggi moraliste, o illiberali, o bigotte.
E qui, per me, sta la grande differenza con Berlusconi al quale credo che nè io nè altri abbiamo da giudicare e tantomeno "perdonare" le sue feste private in compagnia di belle ragazze, che si concludano o meno con una sana scopata.

Personalmente ho sempre pensato e penso che le preferenze sessuali (tutte) di tutti siano un fatto assolutamente privato, sia che si tratti di cittadini qualsiasi che di "potenti" e penso, anzi, che gli uni e gli altri possano avere tendenzialmente comportamenti globalmente più positivi se sono soddisfatti sessualmente e, di contro, comportamenti acidi o aggressivi se insoddisfatti, per qualsiasi motivo ...

Stare al centro di una ricca tavolata a raccontar barzellette circondati da belle ragazze credo che sia il sogno di qualsiasi uomo etero "normale", ma allora perchè criticare chi ha gusti sessuali diversi (gay e lesbiche) se volesse aspirare ad una situazione analoga, seppur non etero?
E perchè deve essere lecito che il Premier concluda una bella serata con una sana scopata con una escort, mentre un comune cittadino che non può permettersi la escort dev'essere multato se va a prostitute?

Ciò che fa indignare me, insieme a milioni di altre persone, è questa doppiezza, questi "vizi privati e pubbliche virtù", questo prostrarsi pubblicamente dinanzi alle più retrive sessuofobie cattoliche e questo "disinvolto" comportamento personale, difeso e addirittura ostentato come un diritto inalienabile alla personale libertà e felicità, mentre si è condotta e si continua a condurre un'attività legislativa che definirla illiberale, retriva e bigotta è poco.

Illiberale è la legge sulla procreazione assistita che, nonostante le modifiche imposte dalla suprema Corte, continua a costringere chi ha soldi a ricorrenti viaggi verso cliniche estere, e chi non ha soldi a ... restare senza figli!

Retrivo è stato il comportamento dei governi Berlusconi e di qualche governatore a lui sodale nel tardare all'estremo l'introduzione anche in Italia della "pillola del giorno dopo", tutt'ora osteggiata da schiere di medici "obiettori" che costringono le donne che la richiedono a lunghe, difficili e umilianti ricerche.

Bigotto è impedire un'unione (anche se non vogliamo chiamarla matrimonio) tra donne e uomini dello stesso sesso, con le stesse garanzie e tutele che la legge riserva alle unioni eterosessuali.

Ed è vergognoso ed indegno di un Paese che si autodefinisce civile rifiutarsi di regolamentare il fenomeno insopprimibile della prostituzione, continuando, in pratica, sia a degradare intere strade e quartieri con spettacoli e traffici osceni, sia a lasciare impuniti sfruttatori schiavisti, sia terrorizzando prostitute e clienti con fantasiose multe travestite da infrazioni stradali se "si esercita" per strada, e persino con la confisca dell'appartamento, se lo si affitta a prostitute!

Ma chi applica la "doppia morale" può contemporaneamente permettere e incentivare tutto ciò e condurre una vita "privata" da beato satrapo, irritandosi persino quando qualcuno glie ne fa rilevare l'incongruenza, l'inconciliabilità.
E' come se fosse normale che di giorno il Dottor Jekyll predicasse e imponesse agli altri la "virtù" e di notte mister Hyde gozzovigliasse beatamente!

Purtroppo l'Italia è piena di questi Dottor Jekill-Mister Hyde, travestiti da parlamentari, vescovi, magistrati, giornalisti, ... insomma persone "che contano" e, soprattutto, legiferano, permettono e proibiscono, danno e tolgono agli "altri", a tutti noi che pur ci contenteremmo di una ... pizza per tutta la famiglia invece di una escort ... e non ce la possiamo permettere, che vorremmo un monolocale nella città dove lavoriamo invece di ... decine di ville dove non si ha neppure il tempo di andare, di un salario dignitoso ... anche se incapace di retribuire una escort, insomma milioni di persone che aspettiamo ancora le riforme sul lavoro, sulla giustizia, sulla sanità, senza trovare nè a destra, nè a sinistra, nè al centro qualcuno che si occupi davvero di questo e non delle mignotte proprie o altrui.

 

Se fossimo in un Paese civile
31 gennaio 2010
Il Sole-24ore online oggi pubblica:
È morto questa mattina al Centro grandi ustionati di Verona, dov'era ricoverato in fin di vita da ieri pomeriggio, un operaio bergamasco di 35 anni che ieri mattina a Brembate (Bergamo) ha cercato di togliersi la vita cospargendosi di benzina e dandosi fuoco. Le sue condizioni erano disperate; l'uomo aveva riportato gravi ustioni su oltre il 95% del corpo.
Ieri soltanto l'intervento di una donna, che ha utilizzato un piccolo estintore per spegnere le fiamme, e il tentativo di rianimazione dei soccorritori, erano riusciti a strappare alla morte l'operaio, che, però, è morto oggi dopo neppure 24 ore di ricovero.

Non è il primo uomo che si suicida per la perdita del lavoro, e purtroppo non sarà neanche l'ultimo, che dopo qualche sottile trafiletto sui giornali, dimenticheremo. Come tutti gli altri.
In questo paese i sindacalisti continueranno ad istigare le masse pretendendo che le fabbriche continuino a restare aperte in Italia, con salari di 1000 euro + 1000 di oneri sociali = 2000 euro, anzichè delocalizzarsi in Serbia con salari di 300 euro o in Cina, con salari di 125 euro.
I politici continueranno a riempirsi la bocca di "welfare" e "ammortizzatori sociali" che continueranno a NON coprire TUTTI i disgraziati che perdono il lavoro, e continueranno a promettere (solo promettere !) di ridurre i carichi fiscali sui salari.
Intanto qualcuno continuerà ad impiccarsi, o a darsi fuoco come questo "operaio bergamasco" che non merita nemmeno di essere citato con nome e cognome ...
Se fossimo in un Paese civile dovremmo dedicargli un monumento, anche più grande dell'Altare della Patria, all'operaio ignoto, anzichè al milite ignoto, per ricordarci l'orrore di un suicidio per disperazione, così come l'Altare della Patria ci ricorda l'orrore di tanti giovani immolati sui campi di battaglia.
Se fossimo in un Paese civile capiremmo l'importanza e il valore della prevenzione e il disvalore dei proclami e delle lacrime di coccodrillo DOPO disgrazie come questa. Provate a fare quattro conti: un giorno di degenza "ordinaria" non costa, mediamente, meno di 500 euro; il costo della degenza di questo pover'uomo ustionato al 95 % sicuramente sarebbe costato almeno tre volte tanto, ma diamo per scontato che sarebbe costato "solo" 1.000 euro al giorno, per almeno 45 giorni prima di poter parlare di dimissioni avrebbe comportato una spesa "pubblica" di 45.000 euro.
Io sono convinto che se il "pubblico" (non mi interessa se lo stato, la regione, il comune o il diavolo che se li porti tutti...) gli avesse dato 1.000 euro al mese, per almeno un anno, avrebbe speso infinitamente meno, avrebbe salvato una vita e avrebbe consentito ad un padre di famiglia il tempo di trovarlo davvero un nuovo lavoro.
Se fossimo in un Paese civile il "pubblico" terrebbe un gigantesco database con le offerte e le richieste di lavoro di TUTTA Italia, con chiaramente indicati (e quindi legali e trasparenti) i salari, gli orari, le prestazioni e AUTOMATICAMENTE farebbe pervenire in TEMPO REALE ai richiedenti lavoro le offerte corrispondenti alle loro competenze, senza agenzie truffaldine, senza padroni/papponi e senza caporali.
Se fossimo in un Paese civile queste mie idee non sembrerebbero così "marziane" mentre "marziani" verrebbero considerati quei parlamentari, ministri, sindaci, assessori, sindacalisti e simili detentori di sgargianti pennacchi che trascorressero il 95 % del loro tempo a sbirciare nelle alcove degli altri, o a pagarsele coi soldi pubblici, o ad architettare complotti, sgambetti e voltafaccia politici, o a incassare lauti stipendi e indennizzi elettorali (alla faccia di un referendum ampiamente vinto!) mentre c'è chi sale su una gru, chi su un cornicione, chi blocca un'autostrada e chi ... si da fuoco.
Ma non siamo in un Paese civile. Siamo in un paese ipocrita che, destra o sinistra o centro, non fa tutta questa differenza, sta scivolando lentamente, ma inesorabilmente, verso il suo declino.
da pochissimi uomini,

 

Il frutto dell'odio
14 dicembre 2009



E' il pomeriggio del 13 dicembre 2009 e il leader del più grande partito italiano e presidente del consiglio ha appena terminato il suo comizio a piazza del Duomo, a Milano.

Quando io ero giovane e, al mio paese, c'era un comizio in piazza, non importava chi parlasse ma tutti ci facevamo scrupolo di transitare per le strade vicine a bassissima velocità o, se in discesa, addirittura col motore spento, per non arrecare disturbo.

A Milano, invece, è stato tollerato che per tutto il comizio i soliti estremisti di sinistra, democratici solo a parole, disturbassero con fischi, insulti e provocazioni.

Ma tanto, in questo Paese dilaniato, se l'obiettivo è Berlusconi è permesso tutto, anche trasgredire le leggi (perchè questi facinorosi non sono stati arrestati subito?), quindi, finito il comizio nonostante i disturbi, Berlusconi si è rilassato e concesso ai suoi sostenitori.

Purtroppo si è rilassata anche la sua scorta che non ha affatto notato che un personaggio si avvicinava a lui brandendo una riproduzione del duomo con base in metallo e, di lì a poco, colpiva violentemente al volto il presidente del consiglio.

L'impatto è devastante, viene fratturato il setto nasale, lacerata la bocca, salta un dente e ne viene spezzato un altro; qualunque giovane, sottoposto ad una violenza simile e così all'improvviso, si sarebbe istintivamente accasciato e, una volta ricoverato in auto, avrebbe pensato solo a tamponarsi le ferite.

Non Berlusconi che, nonostante alla sua età tale violenza sia ancora più insopportabile, insiste per uscire nuovamente dall'auto, salire sul predellino e, nonostante il suo volto sia una maschera di sangue, dire a tutti che sta bene.

Su quest'uomo è stato detto di tutto e, tra gli altri, l'insulto più stupido e più reiterato (come tutte le cose più stupide ...) è stato quello di "psiconano", volendo schernire la sua statura (uguale a quella di Napolitano, maggiore di quella di Sarkozi, della Merkell, ma anche di Bertinotti, Rosy Bindi, ...) e le sue capacità intellettive; ebbene, in questa tragica occasione egli ha invece dimostrato tutta la sua alta statura e sensibilità politica, impedendo che la piazza si trasformasse in arena e salvando il suo assalitore dal linciaggio.

Non sono stato certo tenero con lui solo pochi mesi fa, quando l'ho accusato di mendacio, arroganza e anche di viltà nei confronti del papà di Eluana Englaro, continuo a vergognarmi per l'atteggiamento che tenne in quell'occasione, ma non posso non riconoscere la dignità, il coraggio e il senso di responsabilità che ha dimostrato in questa.
Non a caso persino Repubblica, acre e instancabile sua nemica, gli tributa "l'onore delle armi"; peccato che, sino ad ora, non abbia perso occasione e, anzi, abbia anche inventato anche l'impossibile, per far lievitare questo clima di odio bestiale che si è concretizzato nell'attentato fisico !
Perchè l'attentatore, pur essendo un povero malato di mente (che, tra parentesi, stigmatizza come questi soggetti vengano curati in Italia...) credo non sarebbe arrivato a pensare il suo gesto se non si fosse sentito legittimato e incitato da anni di insulti, attacchi e bugie che hanno fatto di Berlusconi il più grande criminale della storia, meritevole quindi anche di essere ucciso.
Perchè quando, da distanza ravvicinata, colpisci alla testa un uomo con un pesante e duro soprammobile, sarai pure un mentecatto, ma vuoi uccidere!

E quando, con la responsabilità che deriva dall'essere un leader di partito, un Di Pietro o una Bindi arrivano a dichiarare che, praticamente, è stata colpa di Berlusconi aver armato la mano del suo assalitore ..., allora davvero abbiamo passato ogni limite di indecenza!

Contesto anch'io a Berlusconi non poche scelte, non poche aspettative deluse, ma se facciamo un bilancio complessivo credo sia davvero il migliore statista che sino ad ora abbiamo avuto dalla fine della guerra e mi ritengo ferito anch'io da quest'odio brutale, primitivo e dissennato che ciascuno si sente legittimato a concretizzare come può e sa: i politici con la delegittimazione, l'insinuazione, il ricatto; i giornalisti con la calunnia e l'incitamento; i giudici con l'accanimento giudiziario, l'aggressione patrimoniale e lo sputtanamento urbi et orbi; i deboli di mente con treppiedi e soprammobili !

Auguri di buona e veloce guarigione Presidente! Oggi più che mai non può lasciarci nelle mani di questi figuri!

 

Baària
13 ottobre 2009


Giuseppe Tornatore ha fatto un altro dono all'umanità: il suo "Baària", un film che merita sicuramente sia l'ingente somma che è stata spesa per realizzarlo, sia una visione diffusa: tra i più anziani, che hanno vissuto quella storia; i più giovani, che la sconoscono e non l'immaginano nemmeno; gli italiani, che è bene non dimentichino da dove veniamo; e gli stranieri, per capire che i siciliani NON sono solo mafiosi ...

Certo, a voler trovare il "pelo nell'uovo" forse qualche "truciolo" avrebbe potuto essere rimosso ..., forse il livello di bellezza a tutto tondo di "Nuovo cinema Paradiso" non è stato eguagliato, ma sicuramente ci troviamo dinanzi ad un capolavoro.

Peccato che avendolo definito tale Berlusconi poco prima che fosse visionato a Venezia, NON gli ha fatto vincere il Leone d'oro che sicuramente avrebbe meritato ..., ma questa è un'ulteriore prova della faziosità ideologica della nostra "intellighenzia" e nulla toglie al valore di un artista come Tornatore che, secondo me, ben poco ha da invidiare a Fellini ...

Per me anzi lui è "il Fellini del Sud", con la stessa vis artistica dell'indimenticabile maestro ma coi toni tipici del meridione: entrambi amano ri-cordare, ri-vivere, ri-percorrere fatti, facce, atmosfere, quasi profumi del passato, ma Fellini guarda tutto ciò con l'occhio del "bon-vivent", cercando, sottolineando, apprezzando piacere, sensualità, erotismo, joie de vivre, ... mentre Tornatore, pur non disprezzando gioco ed ironia, non riesce a staccarsi da quella visione austera, dolorante e lacerata tipica proprio del sud e, in particolare, dei siciliani.

Ne viene fuori una serie di flashback molto bene "intrecciati" e fluidi che avvincono gli spettatori per tre lunghe ore che volano via come fossero ... tre minuti, ma tre minuti intensi, di storie, di facce, di percezioni sottili, di sfumature intense che ti danno quasi l'impressione persino del ...profumo di ciò che si vede sullo schermo, profumi antichi, di sudore e povertà, ma anche di tanta forza.

Spero proprio che questo film venga visto, con adeguati cineforum, nelle nostre scuole, perchè, ancora una volta, proprio quando ci si sente disorientati, come oggi sono molti ragazzi e ragazze, bulletti che devastano "per gioco" le scuole, puttanelle che la danno per una ricarica ..., si ha il bisogno di ri-trovare, ri-scoprire, ri-apprezzare le proprie radici più antiche...

E spero che ad Hollywood questo capolavoro trovi giudici più colti e liberi di quelli di Venezia, gratificando con più oscar Baària, anche se credo che anche senza oscar o senza leoni d'oro resterà per sempre tra le più belle opere artistiche dell'umanità.

 

Chi rompe paghi !
7 luglio 2009

Lettera aperta al neosindaco di Caltanissetta Campisi, pubblicata l'8 luglio 2009 sul quotidiano "La SICILIA"

Caltanissetta (o "Caltanissete ", come era stato opportunamente corretto un segnale stradale nella zona industriale ...!) e il problema idrico sono stati, e sono ahimè, un binomio inscindibile, uno dei problemi più importanti che la Sua amministrazione dovrà affrontare.

Tralascio volutamente l'aspetto, pur fondamentale, dell'esiguità dell'approvvigionamento, che agli "indigeni" fa apparire "normale" una turnazione di poche ore a giorni alterni (e non sempre ...!) e agli alloctoni fa apparire la nostra città la "città dei puffi" per via delle migliaia di serbatoi blu che si vedono su ogni tetto ..., per richiamare la Sua attenzione sul problema della QUALITA' e POTABILITA' di quella pur esigua e costosa acqua che ci viene erogata.

I cittadini che stanno usando dei filtri si accorgono come essi, nel giro già di mezza settimana si riempano di fanghiglia ma, da molti mesi ormai, sono preoccupati della recentemente confermata presenza di valori illegali di trialometani .

I trialometani sono il residuo di una imperfetta clorazione e sono potenzialmente CANCEROGENI se usati non solo per bere, ma anche per fare il brodo, la minestra, il caffè ...

La domanda che Le pongo è semplice: perchè, se andiamo al bar o al ristorante e ci danno bevande insalubri riteniamo naturale DENUNCIARE i proprietari, non viene ritenuto altrettanto naturale DENUNCIARE chi ci vende, SISTEMATICAMENTE da mesi, acqua inquinata da trialometani?

Già altri lettori hanno più volte proposto un RISARCIMENTO per la spesa e il fastidio che conseguono alla NECESSITA' di usare acqua minerale per bere, spesa e fastidio che aumentano adesso che dobbiamo usare l'acqua minerale anche per bollire la pasta, la verdura, lavare la frutta ..., ma perchè, OLTRE a ciò, Lei , in rappresentanza e a tutela di tutti i nisseni non presenta una DENUNCIA per inquinamento (doloso, a questo punto, perchè non si tratta di una situazione fortuita, ma monitorata e irrisolta da mesi!) e per frode in commercio sia contro i vertici di Caltaqua che il presidente dell'ATO idrico che, ciascuno per le proprie competenze rispettivamente tecniche e di controllo, stanno mettendo una grave ipoteca sulla nostra salute ?

Perchè se anche Lei, come il Suo predecessore, si limiterà alle "riunioni" e al rimpallo di "carte" passeranno altri mesi, continueremo a COMPRARE (perchè di certo non ce la regalano!) acqua NON potabile venduta per potabile , continueremo ad essere avvisati che l'acqua non è potabile (regolarmente DOPO che l'abbiamo già usata ...!), che ci saranno altre riunioni, altri rimpalli e altri danni alla nostra salute e al nostro portafogli.

Una bella denuncia, Sindaco, e chi ha da pagare paghi, FINALMENTE !

Oppure ci spieghi PERCHE' non riterrà opportuno denunciare i responsabili, come da me suggeritoLe.

Berlusconi 2009: se questo è un uomo
9 febbraio 2009



Quello che segue è il testo della lettera che Beppino Englaro e la moglie Saturna Minuti scrissero nel 2004 alle più alte cariche dello Stato, tra cui l'allora presidente Ciampi e l'allora premier Berlusconi. (dal sito www.desistenzaterapeutica.it)

"Al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Al Presidente del Senato Marcello Pera
Al Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini
Al Ministro della Salute Girolamo Sirchia
Al Presidente della Federazione Nazionale Ordine dei Medici Giuseppe Del Barone

Ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente della Repubblica e agli altri destinatari di questa lettera aperta per portare a Vostra conoscenza quanto è accaduto, e continua ad accadere, al bene personalissimo "vita" di Eluana.

Noi siamo i suoi genitori: Saturna e Beppino Englaro. E quel che segue è la sintesi d'una storia fatta di dolori, battaglie, illusioni, in nome di una libertà fondamentale che ci pare negata e maltrattata.

Tutto è cominciato la mattina del 18 gennaio 1992, quando nostra figlia Eluana a bordo della sua automobile è entrata in testacoda e si è schiantata contro un muro.

L'impatto violentissimo le ha causato un gravissimo trauma encefalico e spinale: Eluana non era più in grado di intendere e di volere e versava in uno stato di coma profondo.

Dal momento in cui è giunta in queste condizioni all'Ospedale di Lecco è scattato un inarrestabile meccanismo di tutela del bene "vita" di Eluana, meccanismo che noi genitori abbiamo considerato inumano ed infernale.

I medici dell'Unità Operativa di Rianimazione dell'Ospedale di Lecco, diretta dal professor Riccardo Massei, in assoluta ottemperanza al giuramento di Ippocrate, hanno dato inizio alla rianimazione ad oltranza di Eluana.

Diamo atto ai medici che l'assistenza data a Eluana è corrisposta ai criteri della più evoluta letteratura scientifica internazionale e si è svolta in una struttura perfettamente adeguata, con il massimo sostegno possibile ed immaginabile da parte di tutte le persone ritenute idonee ad essere chiamate in causa per il bene di Eluana, genitori compresi.

Il prof. Massei fu da subito molto umano, semplice e chiaro, tanto che ci disse che il sapere scientifico, per un caso grave come quello di Eluana, era di poco superiore allo zero per quanto concerneva la sua evoluzione futura.

La rianimazione non poteva in alcun modo essere sospesa per volontà di nessuno al mondo, finché non fosse avvenuta la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo di Eluana, ovvero finché non fosse intervenuta la sua morte cerebrale.

Eluana non è morta: è caduta in uno stato vegetativo persistente e, dopo due anni, in uno stato vegetativo permanente nel quale si trova tuttora. Oggi è in un letto d'ospedale, senza alcuna percezione del mondo intorno a sé: non vede, non sente, non parla, non soffre, non ha emozioni, insomma, è in uno stato di morte personale. Ha bisogno d'assistenza in tutto e per tutto: viene lavata, mossa, girata, nutrita ed idratata da una sonda supportata da una pompa.

I medici sono riusciti a salvarle la vita, ma la vita che le hanno restituito è quella che lei aveva sempre definito assolutamente priva di senso e dignità.

Eluana, sin da bambina, in più occasioni ci aveva manifestato un concetto molto definito della libertà e della dignità, che l'adolescenza e la maggiore età avevano sempre più rafforzato e reso limpido. La libertà di disporre della propria vita secondo la sua coscienza e la sua ragione era un valore irrinunciabile per Eluana, il quale non sarebbe mai potuto venir meno perché faceva parte, per così dire, del suo DNA. Il tema del bene personalissimo "vita" era stato affrontato in famiglia molte volte, anche in occasione di svariate situazioni-limite che i mezzi di comunicazione avevano portato alla ribalta pubblica. Era così emerso un valore di fondo molto forte ed univoco: solo la coscienza e la ragione di Eluana, di Saturna e di Beppino potevano decidere se le rispettive vite fossero da considerare ancora vite e se avessero un senso ed una dignità.

Il caso ha voluto che la nostra famiglia approfondisse anche il tema della rianimazione senza ripresa di coscienza dopo giorni e settimane, come pure quello dell'essere tenuti in vita in stato vegetativo permanente. La sospensione dei soste-gni vitali per queste due estreme condizioni, in modo da non essere tenuti in vita forzatamente oltre determinati limiti di tempo e così poter finalmente essere lasciati morire, era per Eluana, Saturna e Beppino la cosa più ovvia e naturale del mondo.

L'orrore di vedere uno di noi tre privo di coscienza, tenuto in vita a tutti i costi, invaso in tutto e per tutto da mani altrui anche nelle sfere più intime, non sarebbe stato in alcun modo sopportabile e ammissibile: Eluana ha sempre considerato ciò una barbarie.

Questa era la volontà di Eluana e noi genitori volevamo e vogliamo che venga rispettata.
Mettere al corrente i medici della volontà di nostra figlia, purtroppo, non è stato sufficiente, perché proprio loro che avevano fatto di tutto per tenere in vita Eluana, non avevano più il potere di sospendere i trattamenti.

Siamo stati costretti ad iniziare una lunga battaglia legale: ci siamo rivolti ai giudici affinché, nel rispetto della volontà di Eluana, autorizzassero i medici a sospendere i trattamenti di sostegno vitale. Riteniamo semplicemente contro lo spirito della nostra Costituzione venire così palesemente discriminati del diritto inviolabile alla libertà di terapia e cura fino alle più estreme conseguenze, possibile nella condizione personale capace di intendere e di volere, ed impossibile in quella non più capace di intendere e di volere.

A oltre 10 anni dallo scioglimento della prognosi nel senso dell'irreversibilità delle condizioni di Eluana, la seconda sentenza della Corte d'Appello di Milano, pronunciata nel dicembre 2003, ha ritenuto inammissibile e da rigettare la richiesta di sospensione delle misure di sostegno vitale, con la quale il papà Beppino (che ne è il tutore) dà semplicemente voce a quanto Eluana avrebbe deciso nel caso le fosse capitato di trovarsi in una simile situazione."

____________________________________

Il signor Englaro ha detto di aver ricevuto risposta solo da Ciampi (che si dichiarava incompetente in merito) e da Pera.

Il Signor Berlusconi ha fatto dichiarare che a Palazzo Chigi non risulta mai pervenuta tale lettera.

I suoi avversari politici lo hanno sempre sbeffeggiato dandogli, tra l'altro, anche del bugiardo ed io ho commesso l'errore di pensare che fossero essi in malafede, anche in considerazione dell'obiettiva persecuzione giudiziaria che essi non hanno mai ammesso, dell'invidia che il suo successo in politica ha determinato e della provenienza di molti oppositori dalla ben collaudata scuola di partito del vecchio PCI, maestra nell'arte della disinformazione e dell'agressione politica.

Ma il signor Englaro, oltre ad essersi conquistato la stima mia e di milioni di italiani, ... ha le ricevute delle raccomandate !

E allora SILVIO BERLUSCONI E' UN BUGIARDO. Anche per me.

Ma questa potrebbe essere una "virtù" per un politico, tanto quanto una battuta volgare per una prostituta..., ma in questi giorni ha saputo fare di più...

Per rafforzare la tesi che Eluana "è viva" ha detto che ha un regolare ciclo mestruale e potrebbe avere figli ..., che è la volgarità peggiore che potesse inventarsi, riferendosi ad una donna inerme da 17 anni, incapace di intendere e volere, oltre che di alimentarsi!

Allora o è un necrofilo o è, lui, l'arcianticomunista, più materialista di qualsiasi materialista!

Non basta: proprio lui che sta a tutti i costi tentando di IMPORRE con legge dello stato che TUTTI i cittadini non potranno in futuro più decidere di esser lasciati morire in pace, ha il coraggio di continuare a dire che sono gli ALTRI gli STATALISTI !

Quindi bugiardo, materialista, volgare e statalista! Non basta!

Il signor Englaro ha chiesto a Napolitano e Berlusconi "da padre a padre" di andare a far visita alla figlia, da soli e in privato, per rendersi conto delle sue reali condizioni.

Il Colle non mi risulta a tutt'oggi abbia risposto e se rispondesse in privato o non rispondesse affatto lo comprenderei perfettamente, poichè il rifiuto di sottoscrivere il decreto-legge berlusconiano contro Englaro non è stato motivato dalle condizioni della donna, ma esclusivamente da motivazioni più generali ed è importante che Napolitano, proprio in questo momento, mantenga quanto più una funzione di terzietà e di imparzialità.

Ma il signor Berlusconi come ha risposto ? Dicendo che sarebbe andato a far visita ad Eluana solo dopo che avessero ripristinato la sua alimentazione e idratazione forzata.

Ammesso che avesse ragione lui, i baciapile e il Vaticano nel ritenere la sospensione di alimentazione e idratazione forzata un omicidio, vi sembra questo il modo di rispondere ?
Io credo che a maggior ragione avrebbe dovuto correre al capezzale di Eluana, per cercare di convincere questo padre ostinato, guardandolo negli occhi, "da padre a padre" come egli aveva chiesto!

Questo mi fa risaltare quanto il signor Berlusconi sia anche IPOCRITA e FALSO, perchè a parole dice che farà di tutto per "salvare Eluana", nei fatti invece rinuncia all'unico gesto virile e "cristiano" che forse non avrebbe convinto Englaro, ma che sarebbe stato sicuramente apprezzato umanamente e civilmente.

Ma se ha deciso così, è stato un bene: per me e per tanti altri che sino ad ora abbiamo pensato che fosse un uomo coraggioso perchè si è dimostrato più piccino di quanto gli epiteti dei suoi avversari non abbiano mai detto, e un bene anche per il signor Englaro che seppur per un solo attimo avrebbe potuto tentennare nella sua decisione, in tal modo invece non ha avuto tale opportunità e il destino farà il suo corso.

Di sicuro i due uomini: Englaro e Berlusconi sono l'uno la cartina di tornasole per l'altro.

Englaro: provato, aggredito, subissato da insulti, giganteggia come un vero Eroe civile (come lo definisce El Pais) che resiste in nome dell'amore e del rispetto per la figlia, per mettere fine ad uno strazio durato 17 anni e per vincere una battaglia di civiltà a nome di tutti noi.

Berlusconi: vigliacco, bugiardo e ipocrita che si lascia tirare i fili dal Vaticano, che con una mano lo istiga e con l'altra chiama al telefono il Presidente Napolitano per "confermare gli ottimi rapporti" ...!

Signor Berlusconi, un giorno ti renderai conto che in questi pochi giorni sei stato capace di tirarti da solo addosso più fango di quanto te ne abbiano regalato i tuoi oppositori e che, seppur finirai questa legislatura, essa sarà certamente l'ultima perchè noi italiani possiamo anche farci illudere, farci conquistare, farci anche turlupinare ma, in fondo, non siamo stupidi.

 

Di Pietro: vilipendio de che ?
2 febbraio 2009

"Oggi, un cittadino ha messo un manifesto, uno striscione, dove senza offendere nessuno dice “Napolitano dorme, l'Italia insorge”. Perché lo hanno sequestrato? Chi ha ordinato di sequestrare questo manifesto? Perché non c'è possibilità di manifestare senza bastoni, senza nulla? Stiamo semplicemente dicendo che non siamo d'accordo sul fatto che si lasci passare il lodo Alfano, che non siamo d'accordo sul fatto che si criminalizzino le persone che fanno il loro dovere, che non siamo d'accordo sull'oblio che hanno le istituzioni nei confronti di questi familiari delle vittime, che non siamo d'accordo nel vedere terroristi che vanno a fare gli insegnanti e informare a loro modo le cose, che fanno i saputoni e poi vediamo le vittime del terrorismo e della mafia che vengono dimenticate e abbandonate a se stesse. Lo possiamo dire o no? Rispettosamente, ma il rispetto è una cosa, il silenzio è un'altra: il silenzio uccide, il silenzio è mafioso, il silenzio è un comportamento mafioso. Ecco perché non vogliamo rimanere in silenzio."
Perchè verrebbe meno tutto il business che gira intorno alla distribuzione e gestione del gas, anche se ci sarebbe un proporzionale incremento di quello che gira intorno alla produzione e distribuzione dell'energia elettrica ...!

Queste le parole testuali pronunciate da Antonio Di Pietro a Roma, per le quali quasi tutti i parlamentari (inclusi alcuni del suo stesso partito) lo hanno criticato veementemente ed è stato persino denunciato per vilipendio al capo dello stato, nientemeno che dal presidente delle camere penali che, quindi, di diritto dovrebbe intendersene.Dunque tutto il male sta di là e il bene di qua. Perfetto.Ma è mai possibile che il conformismo, l'acriticità di pensiero e i "dagli all'untore!" abbiano devastato a tal punto questo antico Paese di uomini colti?Perchè a me pare che Di Pietro non abbia vilipeso nessuno; ha usato il suo solito qualunquismo, il suo solito populismo, ma non ha dato del mafioso al Presidente della Repubblica.Non sono un simpatizzante di Di Pietro, anzi detesto le persone come lui perchè è arrivista, populista, grossolano, e se non temessi di venir denunciato (perchè il personaggio ha anche la denuncia facile ...!) rammenterei dei soldi nella scatola da scarpe, degli immobili crescenti, della gestione economica del suo partito, ... cose che comunque tutti sappiamo.
E valutiamo.
Tant'è che molti suoi amici e compagni di partito (Elio Veltri in primis) hanno preferito abbandonarlo (per la serie: se lo conosci lo eviti).Ma la mia scarsa considerazione nei suoi confronti non mi obnubila al punto di unirmi a questa vera e propria canéa che lo sta aggredendo ululante da giorni.Al contrario, stimo molto il Presidente Napolitano, ritengo che si sia comportato con grande senso dello Stato e che non sia giusto accusarlo di "dormire", ma quello striscione “Napolitano dorme, l'Italia insorge” non lo avrei tolto. Lo avrei criticato, lo avrei contestato ma non tolto.E Di Pietro, che non mi sta simpatico, ha detto, una volta tanto, una cosa giusta "Perché non c'è possibilità di manifestare senza bastoni, senza nulla?" e ancora "...il rispetto è una cosa, il silenzio è un'altra: il silenzio uccide, il silenzio è mafioso, il silenzio è un comportamento mafioso." Io aggiungo che se il silenzio è mafioso, togliere quello striscione è arrogante e illiberale.Chi riesce ad ascoltare o leggere senza filtri ideologici ma solo grammaticali infatti capisce immediatamente che quel "silenzio mafioso" Di Pietro lo ha riferito alla censura che è stata fatta di quello striscione e non al presidente della Repubblica.Non voglio, con questo, tralasciare che tutta la manifestazione dipietrista sia stata pesantemente infarcita da critiche al presidente Napolitano e l'accusa di "dormire" è stata quella più "innocente", perchè è stato chiaramente accusato di aver tradito la costituzione dal momento che ha sottoscritto il cosiddetto "lodo Alfano" che pone al riparo le tre prime cariche dello stato dalle azioni dei magistrati per tutta la durata del loro mandato, rendendoli, a dire dei dipietristi, non uguali agli altri cittadini dinanzi alla legge.Non sono entusiasta del "lodo Alfano" che credo emblematico di un Paese malato, ma esso è la cura di prima emergenza e non la malattia e, secondo me, è stato importante, opportuno e indispensabile, nell'attuale momento storico, inventarlo.Ma ritengo altresì che dipietristi, grillisti e quant'altri abbiano il pieno diritto di dirne peste e corna, senza per questo essere accusati di lesa maestà, perchè criticare, argomentare, dibattere è proprio delle democrazie, tanto quanto proibire d'ufficio, ghettizzare, perseguitare, imbavagliare (non importa se materialmente o metaforicamente) sono propri delle dittature.E grillisti e dipietristi non hanno offeso nè l'uomo Napolitano (un signore), nè il presidente Napolitano (sin troppo equilibrato), ma hanno espresso una critica politica.
Io non la condivido, ma loro hanno il diritto, in un paese democratico, di pensare, dire e scrivere che il presidente della Repubblica avrebbe dovuto rifiutarsi di sottoscrivere il "Lodo Alfano", avrebbe dovuto fare arrestare Berlusconi e confinarlo sul Gran Sasso, e che ha sbagliato a non affidare l'incarido di formare il governo a Di Pietro ...
Tutto ciò non è un'offesa al presidente della Repubblica, secondo me è un'offesa al buon senso ..., ma in un paese democratico dev'essere possibile dissentire, criticare chiunque, alla sola condizione di farlo pacificamente.E ricorrere alla magistratura anzichè controbattere con altre argomentazioni fa supporre di non avere argomentazioni o, peggio, di preferire metodi coercitivi : tappare la bocca anzichè lasciar parlare, affinchè chi ascolta possa da solo farsi un'opinione, possa da solo valutare il dipietropensiero e i suoi salti mortali sintattici.E denunciare Di Pietro per aver dato del mafioso a Napolitano è azione sciocca che si ritorcerà contro chi l'ha fatta perchè consentirà a Di Pietro di vincere la causa, e stavolta non per indulgenza dei suoi amici magistrati, ma semplicemente per rispetto della grammatica italiana.E' davvero incredibile, ma accadrà che proprio il più acerrimo nemico della grammatica italiana, Di Pietro, verrà salvato dalla grammatica italiana!E chi ha creduto di approfittare di questa occasione per screditarlo, per emarginarlo ha solo dimostrato che se contro Berlusconi c'è tanta faziosità, odio, pregiudizio (e Di Pietro è l'alfiere di ciò), anche contro Di Pietro la faziosità e il pregiudizio, seppur in misura minore, ma altrettanto becera, non mancano.Bel quadro davvero per questo nostro disastrato Paese !

Pubblicato sul Forum di Panorama

 

Vecchio divertissement informatico ...
200?



Ritrovo, tra vecchie carte, questo innocuo "commento" risalente all'epoca in cui ancora non esistevano i blog e ci si passava cose del genere per email, ... sperando di suscitare un sorriso o, quanto meno, regalare un momento di relax ...

" NOTE D'INSTALLAZIONE
L'anno scorso un mio amico ha effettuato l'aggiornamento da Fidanzata 6.0 a Moglie 1.0, ed ha scoperto che quest'ultima ha una tale occupazione di memoria da lasciare pochissime risorse di sistema per altre applicazioni.
Egli ha anche notato che Moglie 1.0 ha la tendenza a generare processi-figli, che consumano ulteriori preziose risorse.

Vi e' inoltre un altro fenomeno negativo, non indicato sulla documentazione del prodotto, la cui probabile presenza era stata ravvisata da altri utenti.
Non solo, infatti, Moglie 1.0 si installa in modo tale da essere lanciata per prima all'inizializzazione e controllare così tutte le attività del sistema, ma inoltre, come lui ha avuto modo di scoprire, alcune applicazioni, come PokerNotturno 10.3, Ubriacatura 2.5 e NotteAlPub 7.0 non riescono piu' a partire, mandando in stallo il sistema appena lanciate, anche se esse funzionavano perfettamente prima dell'installazione di Moglie 1.0. L'applicazione Calcetto 2.2 inoltre funziona a tratti.

All'installazione, Moglie 1.0 installa anche alcuni "Plug-in" indesiderati come Suocera 55.8 e Cognato in versione beta. Di conseguenza, le prestazioni del sistema decadono inesorabilmente con il passare del tempo.

Ecco alcune caratteristiche che sarebbero gradite nella versione 2.0 di Moglie:
1) un pulsante "Minimizza" o "Disabilita Temporaneamente";
2) un pulsante "Dacci un taglio" o "Vatti a fare un giro";
3) un programma di disinstallazione che, senza perdite di tempo e di risorse, permetta di rimuovere Moglie 1.0 senza conseguenze future sulle funzionalità del sistema;
4) un'opzione che consenta di far funzionare il gestore di rete in modo promiscuo, e che consentirebbe di fare un uso maggiore della funzionalità di prove hardware.

Personalmente, per evitare i problemi causati da Moglie 1.0, ho deciso
di installare piuttosto Ragazza 2.0. Anche così, comunque, ho avuto parecchi problemi.
Apparentemente è impossibile installare Ragazza 2.0 direttamente su Ragazza 1.0; occorre prima disinstallare Ragazza 1.0.
Altri utenti mi hanno detto che si tratta di un bug di vecchia data. Da prove effettuate mi sembra che le due versioni di Ragazza entrino in conflitto nella gestione delle porte I/O. E' strano che non abbiano ancora corretto un errore così evidente. Cosa ancora peggiore, il programma di disinstallazione di Ragazza 1.0 non funziona bene, lasciando alcune "fastidiose tracce" nell'applicazione del sistema.

Ma il fatto più fastidioso è che tutte le versioni di Ragazza aprono continuamente una finestra di dialogo che decanta i vantaggi del fare l'aggiornamento a Moglie 1.0.

AVVISO DI BUG
Moglie 1.0 ha un bug non documentato. Se si prova ad installare Amante 1.1 prima di disinstallare Moglie 1.0, Moglie 1.0 cancella, senza possibilità di recupero, i file Soldi.dll e Casa.dll prima di effettuare l'auto-disinstallazione.
Quindi Amante 1.1 rifiuterà d'installarsi, segnalando la mancanza di risorse di sistema. "

Dando oggi, 9 gennaio 2010, uno sguardo al web ... mi sono accorto che questo vecchio mantra circola ancora, ha dato persino vita a qualche fruppo su FB e ho anche trovato delle "aggiunte" che mi fa piacere trascrivere qui di seguito :

NOTE AGGIUNTE

attenzione! mi hanno recentemente segnalato che in ragazza 1.0 e successive versioni si nasconde un pericoloso dialer chiamato TROIAn/nata. Scaricate e installate la patch sennò lei si connette ad altri provider!!

l'applicativo Moglie 1.0 normalmente funziona benissimo, a volte anche meglio, nella versione pirata rinominandola Amante 1.1, installata su diverso pc.

La cosa di cui mi lamento è che non riesco ad usufruire del Ctrl-Alt-Canc quando Ragazza 6.11 vuole connettersi al proprio sito per scaricare l'upgrade a CONVIVENZA Beta Vers. e MOGLIE 1.0. Se continuerà cosi, mi troverò costretto a tornare ad utilizzare i vecchi applicativi: SOLITE_SERATE_DA_SFIGATI.com e NON_SI_CAVA_UN_RAGNO_DAL_BUCO.bat. Spero di avervi aperto gli occhi.... non fidatevi mai degli applicativi che sembrano funzionare alla perfezione per lungo tempo!!!!

Ho fatto l'aggiornamento a moglie 2.0, all'inizio andava bene, ma poi presenta gli stessi difetti della verione 1.0 (che coglione che sono)

Se avete problemi con moglie 1.0 e fidanzata 2.0 state attenti. La loro totale disinstallazione potrebbe portarvi a utilizzare Sega 2.0 trial p definitiva.

Non è possibile installare amante 1.1 (e versioni precedenti) dopo aver installato moglie 1.0. L'unico sistema per utilizzare amante 1.1 è quello di installarlo su una unità portatile avendo cura di copiare, subito dopo l'installazione e prima di avviare il sistema per la prima volta, il file Soldi.dll nella directory (nascosta) di sistema. Attenzione: i due sistemi possono entrare in conflitto se si attiva la condivisione file e stampanti.

Dopo l'installazione di moglie 1.0 il sistema diventa pericolosamente instabile, qualsiasi nuova installazione o disinstallazione venga effettuata. Il consiglio è quello di formattare tutto e ripartire dal vecchio, glorioso amici 30.1 "


 

Lo sciopero bianco
16 novembre 2008

In questi giorni 130 (o forse meno) persone stanno facendo cancellare centinaia di voli, perdere milioni di euro alla già disastrata vecchia Alitalia, oltre a danneggiare centinaia di migliaia di innocenti e indifesi viaggiatori.E costoro non possono essere precettati, perchè SONO al lavoro, anzi teoricamente sarebbero da encomiare ... perchè non stanno facendo altro che applicare il regolamento!
Scusate il mio provincialismo, ma mi pare che tale forma di lotta, denominata "sciopero bianco" non abbia riscontro in nessun altro Paese, come in nessun altro Paese esiste il "francese scolastico" o l'"inglese scolastico"... semplicemente perchè dovunque, tranne che in Italia o scioperi o lavori, o sai la lingua francese o inglese o semplicemente non la sai.Nel paese del "cerchiobottismo" invece è possibile lavorare, regolamento alla mano, e bloccare mezza Italia. Questo perchè nel paese del cerchiobottismo è consuetudine che i regolamenti e le leggi siano quanto più possibile lontani dalla realtà, in omaggio a "principi" tanto evoluti quanto impraticabili, tanto perfetti concettualmente quanto inapplicabili concretamente a meno che ...A meno che il cosiddetto "buon senso", o "prassi", o semplice abitudine a far funzionare le cose non faccia costantemente "chiudere un occhio", a volte anche due e ... tutto va bene, madama la marchesa!Poi quando qualcuno si incazza e smette di chiudere occhi e applica leggi e regolamenti è il caos, e (assurdo nell'assurdo) è la protesta. Cioè si protesta perchè i regolamenti vengono rispettati e applicati! Ben strano paese!E non che ci sia stato uno che abbia sospettato che sia da criticare e punire chi ha fatto quelle leggi e regolamenti la cui puntuale applicazione crea la paralisi! Forse perchè fa comodo a molti (troppi) avere "la migliore legge di tutela delle lavoratrici madri" e aggirarla facendo firmare lettere di licenziamento in bianco alle lavoratrici, dimostrarsi all'avanguardia mondiale chiudendo i manicomi e infischiarsene se centinaia di malati di mente gravi distruggono a volte anche fisicamente le famiglie sulle quali vengono scaricati o, per tornare all'Alitalia, avere regolamenti talmente stringenti che basta applicarli per causare ritardi e cancellazioni.Io non condivido affatto, sia ben chiaro, il comportamento di questi "ultimi mohicani" dell'Alitalia, ma non lo condivido per questioni di merito, non di metodo.
Nel merito stanno combattendo una battaglia persa in partenza, che sta danneggiando cittadini innocenti, che sta colpendo una compagnia morta accrescendone i debiti (che pagheremo tutti noi) senza scalfire la nuova CAI, obiettivo della protesta. Ma nel metodo sono nella più assoluta legalità, proprio come quel finanziere che multò il barista per aver dato un bicchier d'acqua alla bambina del negoziante di fronte senza rilasciarle scontrino.

E vogliamo scommettere che come NON è stata modificata la legge sugli scontrini fiscali (basterebbe prevedere la ripetuta reiterazione come necessaria per sanzionare mancate scontrinazioni di valore al di sotto dei 30 centesimi) NON verranno modificati gli attuali regolamenti Alitalia tanto, si sa già, "normalmente" in Italia i regolamenti sono fatti per essere elusi, le leggi per essere morbide con gli amici e implacabili coi nemici, i referendum per non essere rispettati, salvo dare del "qualunquista" a chi osa far rilevare queste assurdità.

 

Petrolio alle stelle
5 marzo 2008

La crisi energetica (di cui queste sono solo le prime avvisaglie!) e il caro-petrolio non si affrontano nè con le battute, nè con i buoni propositi di riduzione delle tasse (regolarmente MAI mantenuti) e neppure con le nuove centrali nucleari proposte da Berlusconi.
Le centrali nucleari, ammesso che malauguratamente si decidesse di farle, e ammesso che si trovasse DOVE farle, potrebbero iniziare a produrre quasi tra una ventina d'anni, quando -è probabile- gli altri Paesi evoluti cominceranno invece a sostituirle con qualcos'altro ... e invece noi, che non riusciamo nemmeno a stoccare la spazzatura, non sapremmo dove buttare le nostre scorie nucleari (quelle di Caorso stanno ancora ad aspettare ...!)

Il caro-petrolio si può "tamponare" (ma in modo efficiente) convertendo immediatamente a gas il parco auto (l'aggravio dovuto al caro petrolio in un anno si calcola in circa 500 euro; il costo di un impianto a gas è mediamente 1500 euro) e costruendo i rigassificatori, che sarebbero pronti in poco più di un paio di anni.
Che l'OPEC abbassi i prezzi, proprio quando la domanda di petrolio è crescente, può crederlo solo lo scemo del villaggio (globale) e quindi il problema va affrontato non pietendo ribassi, ma ricorrendo al altre fonti di energia.

I pochi che non hanno dimenticato che i più osannati scienzati dell'epoca ritenevano il motore a vapore e quello a scoppio due "inutili curiosità, prive di qualsiasi futuro", non dovrebbero commettere lo stesso errore nei confronti del solare fotovoltaico.
L'energia fotovoltaica, non solo non inquina ed è inesauribile, ma, proprio al contrario di quanto gli imbecilli credono, è costante ed è in grado di sopperire ai fabbisogni energetici dell'umanità, sol che questa usi la testa per pensare.
Solo quando l'umanità ha usato la testa per pensare ha potuto utilizzare quella schifezza nera e maleodorante che esisteva da millenni per produrre benzina, plastica, elettricità, calore ...!
E quando i sedicenti "7 grandi", anzichè pensare a banchettare e raccontarsi barzellette attiveranno un programma mondiale di sfruttamento fotovoltaico di una percentuale minima dei deserti esistenti nel mondo, allora sì che si potrà cominciare a pensare di risolvere in un sol colpo il problema energetico e quello dell'inquinamento.
Una superficie pari a quella dell'Algeria, tappezzata di pannelli fotovoltaici, sarebbe in grado di coprire totalmente il bisogno energetico europeo, per avere un'idea....!
E' solo un esempio, ma è chiaro che cominciare dai tetti delle nostre case aiuterebbe, e installare una rete di centrali fotovoltaiche in giro per le zone più inospitali del mondo non sarebbe più folle dei milioni di trivellazioni che abbiamo già fatto per cercare il petrolio.
Una ventina di pannelli solari, sufficienti al fabbisogno medio di una famiglia, si montano in 3 o 4 giorni e sono immediatamente produttivi, senza generare alcun inquinamento.
Quindi anche un bambino può capire che a fronte di nuove centrali nucleari produttive tra 20 anni, con insoluti problemi di smaltimento e con costi notevoli se si considera, appunto, anche lo stoccaggio, ritrattamento, smaltimento del combustibile e della stessa centrale alla fine della sua attività, si può invece convertire a gas l'auto in poche ore, montare i pannelli solari in 4 giorni, costruire rigassificatori in un paio di anni ...
Il che non solo abbasserebbe la domanda di petrolio e, di conseguenza, il suo prezzo, ma migliorebbe insieme alla condizione delle nostre tasche anche quella dell'aria che respiriamo.

Mi sembra pleonastico aggiungere, per coloro che quando gli si indica la luna restano a guardare il dito, che ovviamente il fotovoltaico da solo, o il gas da solo non sono la soluzione del problema energetico mondiale, ma lo sono sicuramente se sinergicamente combinati con il risparmio energetico, lo sfruttamento di altre energie rinnovabili (vento, maree, differenze termiche, ...) e soprattutto la ricerca, tanta ricerca.

Questo un bambino lo capisce, i nostri politici no.

2 novembre 2009: nasce il Consorzio per il SOLE NEL SAHARA             6 gennaio 2010: Gli altri Paesi europei ci arrivano ! 

 

Legge elettorale: falso problema
1 febbraio 2008

Non voglio parlare per il momento dell'attuale legge elettorale, definita dal suo stesso autore "una porcata" ma, non lo si dimentichi, solo perchè pesantemente condizionata dalle pressioni dell'allora presidente della repubblica Ciampi e dall'attuale transfuga Follini, voglio invece parlare della migliore delle leggi elettorali.

E, proprio perchè non so neppure se una legge elettorale perfetta possa esistere, voglio proprio che vi sforziate di immaginare, come in forza di un sortilegio, che questa legge elettorale perfetta esistesse e, grazie ad essa, vennissero eletti i nuovi parlamentari italiani.

Voi pensate di aver detto addio al mercato delle vacche, agli sputi e ai ribaltoni ?

No, per il semplice fatto che tutti i nostri parlamentari vengono eletti "senza vincolo di mandato", cioè una volta in parlamento sono assolutamente liberi persino di fare esattamente il contrario di ciò di per cui li hanno mandati lì i loro elettori.
Non solo, ma alla faccia di tutti gli sbarramenti possibili, una volta lì possono creare tutti i partiti che vogliono, anche con un solo rappresentante, e tutti i gruppi parlamentari che vogliono, purchè con almeno 4 rappresentanti.

Direte, ma allora modifichiamo anche queste regole, vincoliamoli al mandato e impediamogli di "cambiare casacca".

Ma allora, giacchè ci siamo, perchè non ne facciamo proprio a meno (risparmiando un sacco di soldi !) e, avvalendoci dell'ITC (Information Technology Communication) esercitiamo direttamente noi la democrazia, mediante un gigantesco portale, forum di discussione e voto elettronico?

Perchè se non reputiamo i nostri eletti neppure degni di avere la piena libertà di pensare e decidere con la loro testa in parlamento, allora tanto vale evitare di pagarli e di tenerceli.

Fuori da ogni paradosso, io ritengo che il parlamentare debba sentirsi pienamente libero di scegliere, di decidere, di allearsi, di cambiare idea, di osteggiare, di fare come meglio crede finchè non dovrà nuovamente tornare al giudizio degli elettori, che potranno rieleggerlo se ha bene operato, o trombarlo se così non ha fatto.
Ma ecco allora che la "migliore delle leggi elettorali", che all'inizio ipotizzavo, tornerebbe ad essere comunque inefficiente ...

Ecco allora che, a mio parere, il problema non sta nella legge elettorale, ma nei candidati che, se saranno persone intelligenti e probe non potranno non fare il bene di tutti, se invece saranno lestofanti non potranno che agire ... come una buona parte degli attuali parlamentari!

Hanno ragione quindi Grillo o Di Pietro quando chiedono a gran voce che sia impedito ai pregiudicati di poter sedere in parlamento?
No, perchè non dimenticherò mai che Pertini e Tortora, tanto per fare i primi due nomi che mi vengono alla mente, erano due pregiudicati, galeotto il primo delle carceri fasciste e il secondo di quelle repubblicane, ma entrambi due persone obiettivamente cristalline e stimabili.
Insomma io ritengo che l'elezione popolare, libera e democratica, debba necessariamente prescindere dalle decisioni del potere giudiziario, se non vogliamo che il potere dei giudici, altra "casta" di intoccabili (non dimentichiamolo!), finisca col fare il bello e il cattivo tempo in Italia più di quanto già non faccia adesso!
Ed ho paura persino ad auspicare che venga fatta qualche modifica regolamentare che, che sò? impedisca l'elezione agli stupratori, ai pedofili, agli assassini ..., per citare alcuni tra i crimini più esecrabili, perchè avrei comunque paura che dei magistrati deviati potessero condannare per tali crimini persone assolutamente innocenti, ma la cui innocenza potrebbe essere provata solo dopo decenni. E purtroppo non sto fantasticando, ma non dimentichiamo che a fronte di molti "errori giudiziari" scoperti, almeno altrettanti sono ancora da scoprire e forse non lo saranno mai, solo perchè il condannato è troppo povero, e senza amici influenti, per poter resistere in giudizio un decennio come Andreotti, o poco meno come Mannino, o ... Tortora!
Senza scordarci dell'avviso di garanzia consegnato al presidente del consiglio nel giorno in cui presiedeva una riunione di capi di stato contro la criminalità, o dell'arresto della moglie del ministro guardasigilli nel giorno in cui egli doveva illustrare la riforma sulla magistratura ...
Dovrebbero essere gli elettori, e nessun altro, a non votare per dei delinquenti, non la legge a tener fuori dal parlamento, insieme ai delinquenti, anche persone stimabili ma "scomode" o politicamente avverse.

E allora ? Allora smettiamola di macerarci alla ricerca di una "legge elettorale migliore" che non esiste e che comunque in 2 anni non si è riusciti a fare, e impegniamoci a votare i migliori anzichè i peggiori, prendendocela con noi stessi e non con altri se questa scelta non riusciamo a fare.

Ma, qualcuno obietterà, l'attuale legge elettorale, l'attuale "porcellum", è così definita anche perchè l'elettore può votare non chi vuole lui, ma solo chi è stato messo in lista dai partiti, che hanno quasi tutti fatto a gara, anche quelli più feroci oppositori di questa legge, a mettere in lista spudoratamente mogli, fratelli, cognati ...!

Vorrei ricordare ai più giovani che anche con altre leggi elettorali precedenti, che pur non prevedevano espressamente tale "preselezione", i partiti hanno sempre fatto eleggere chi volevano loro, come Di Pietro nel Mugello o l'assassino Moranino, tanto per fare i primi due nomi che mi vengono in mente ..., quindi questa pratica era scandalosa allora come ora e da essa possiamo salvarci solo rifiutandoci letteralmente di votare personaggi che non ci convincono, anche se essi vengono messi in lista.

Insomma, ancora una volta, credo che dobbiamo assumerci noi elettori tutte le nostre responsabilità di scelta, senza cercare di scaricare tale responsabilità nè sui meccanismi elettorali (perfezionabili, sicuramente, ma mai infallibili), nè sui partiti che con tali meccanismi "giocano", perchè se noi vogliamo possiamo davvero fargli passare la voglia di giocare!

 

L'uovo di Colombo
5 gennaio 2008

Prima o poi i nodi vengono al pettine e le cicale che hanno cantato tutta l'estate si ritrovano con la pancia vuota nella morsa dell'inverno.

Così a Napoli e in Campania, dove sciagurate cicale hanno per decenni trascurato il problema dei rifiuti, col quale, anzi, ci sono campati tutti: i camorristi sversando a costo zero i rifiuti nocivi nei campi e intascando miliardi, i politici assumendo (a volte persino solo sulla carta !) migliaia di galoppini e lucrandone voti, i poveracci assunti e pagati praticamente per far niente, ... assolutamente senza preoccuparsi del disastro che in tal modo si stava scientemente creando.

Il disastro è enorme, e mi piacerebbe se qualche associazione di consumatori promuovesse una class-action per chiedere i danni ai responsabili, ammesso che sia possibile calcolarli !

Perchè i rifiuti che bruciano per le strade e i cittadini che fanno le barricate sono solo la punta di un iceberg, alla cui base sta la distruzione dell'immagine Italia (quanti miliardi di euro vale ?), la distruzione di decine di aziende (adesso in Germania qualche pizzeria espone il cartello "Qui si usa mozzarella NON proveniente da Napoli"), la contaminazione di migliaia di Km di terreni fertilissimi (quanto costerà bonificarli ?), la distruzione di migliaia di persone che si ammalano e muoiono in conseguenza della diossina e del degrado ambientale, il ricorso ad inevitabili e costosi provvedimenti d'urgenza.

E fin qui il mio ragionamento potrebbe stare nella mia pagina intitolata alla rabbia, ma ho voluto invece pubblicarlo qui perchè non intendo unirmi al coro di quelli che o protestano o cavalcano la protesta, ma a quei pochi e inascoltati che ritengono che quello dei rifiuti non solo non sia un problema irrisolvibile, ma anzi una ricchezza da sfruttare.

La soluzione del problema si articola in questi punti:

- riduzione immediata degli imballaggi direttamente a livello industriale (costa molto meno detassare un'azienda che produce meno imballaggi, piuttosto che raccogliere e smaltire gli stessi imballaggi)

- incentivazione immediata di imballaggi biodegradabili e riciclabili

- raccolta differenziata obbligatoria in tutti i comuni per almeno il 50 % dei rifiuti

- imposizione a ciascuna provincia di dotarsi di impianti di selezione, riciclaggio e smaltimento dei propri rifiuti, al massimo entro 2 anni, con pena, in caso di mancato raggiungimento di questo obiettivo, il commissariamento, l'ineleggibilità ventennale degli amministratori in carica, e l'intervento immediato dello stato per raggiungere il risultato

E che questa non sia fantascienza lo dimostrano non solo quei paesi "virtuosi", come la Germania, che stanno facendo affari d'oro smaltendo i nostri rifiuti, ma le decine di amministrazioni locali italianissime che stanno attuando, con grandi vantaggi sotto tutti gli aspetti, già da diversi anni una intelligente azione di riciclaggio e valorizzazione dei loro rifiuti.

In tali comuni la raccolta differenziata raggiunge e supera il 65 % , il materiale riciclabile (metalli, vetri, plastiche, ...) viene rivenduto, il materiale "umido" viene trasformato in compost e venduto, i residui non riciclabili vengono inceneriti e smaltiti correttamente, senza produrre inquinamento.
E' un pò l'uovo di Colombo, se volete, e bisogna imporlo a tutti, anche a chi si ostina a rifiutarlo.

Perchè hanno anche ragione i napoletani che stanno facendo le barricate in queste ore per non far riaprire il deposito di Pianura, perchè non solo in quel territorio non si è fatto NIENTE di quanto appena detto sopra, ma le istituzioni (tutte) hanno fallito, hanno creato una situazione esplosiva e speculato sulle loro spalle, hanno promesso e mai mantenuto, quindi sono completamente inattendibili.

E allora chi, in una situazione di emergenza drammatica come questa può risolvere il problema ?

Certamente non Bassolino e Jervolino che anzi devono essere indagati e chiamati a rispondere dei danni, nè Prodi che ha mandato Bertolaso senza poi sostenerlo, nè qualsiasi altro commissario, inattendibile come chiunque altro, ma il Capo dello Stato.

Io al posto di Napolitano lascerei la reggia del Quirinale e andrei ad abitare in affitto a Pianura, promettendo di restarci per almeno due anni, finchè il piano che ho esposto sopra non si sia realizzato.

Solo così le istituzioni potrebbero riacquistare credibilità e cercare di iniziare un processo virtuoso; solo così credo si potrebbe scongiurare di piangere qualche morto a causa della esacerbazione degli animi di questi giorni.

Io credo che Pertini lo avrebbe fatto. Stiamo a vedere Napolitano.

I primi ripensamenti europei             Valore radiazioni sottostimato: adesso in molte zone è 6; Cernobil era 7        

 

Giovani di ieri e di oggi
3 novembre 2007

Quando io ero un ragazzo (prima metà degli anni 60), accanto alla maggioranza dei soliti coetanei (e non) ignavi, amorfi, indifferenti alla politica, c'eravamo delle minoranze molto ideologizzate che davvero pensavano di "cambiare il mondo".
I giovani di sinistra vivevano nell'adorazione di Marx e di Mao e nell'esaltazione dell' Unione Sovietica, considerata non solo la dimostrazione reale della validità della loro ideologia, ma un modello, un simbolo per i "proletari di tutto il mondo".
E per quanto i tempi di Don Camillo e Peppone si fossero già esauriti, fin oltre gli anni 70 continuarono i "pellegrinaggi" in Russia di migliaia di operai e impiegati italiani che partivano affascinati da questo mito e tornavano (dopo che le loro guide avevano accuratamente impedito loro di potersi mescolare con la gente locale) ancora più entusiasti.

      Noi di destra vivevamo con un interessante "strabismo" perchè con un occhio guardavamo al passato, all' "impero sui colli fatali di Roma", alla vittoria scippata dai traditori, agli italiani infoibati e agli assassini divenuti eroi, e con l'altro guardavamo al futuro, che sarebbe stato radioso semplicemente applicando la legislazione sociale della Repubblica di Salò, normativa alternativa contemporaneamente al capitalismo, al liberalismo e al marxismo, che ancora oggi sono convinto offra intuizioni valide.

      Sì, è vero, in nome di questi ideali ce le siamo date di santa ragione ma posso assicurare che se alcuni vertici dell'estrema sinistra e dell'estrema destra erano manovrati da burattinai "istituzionali", noi della base di destra non immaginavamo neppure lontanamente tutto ciò e rimanevamo agghiacciati (e ancor più esacerbati) dalle stragi "di destra" e dagli assassini di sinistra (Ramelli, i fratelli Mattei, sono solo alcuni esempi di un tempo in cui sui muri e su certi giornali si leggeva "uccidere un fascista non è reato").

      Con questo intendo dire che, anche senza saperlo, "I care", me ne importa, era il motivo che accomunava i giovani di destra e di sinistra ed eravamo davvero convinti che la nostra azione sarebbe riuscita a cambiare la società.

      Nel famoso "68", pur stando dall'altra parte (perchè non riuscivo ad accettare che comunque si sprangassero i professori e si distruggessero prima le università e poi le scuole superiori in nome di "non sappiamo cosa vogliamo, ma lo vogliamo tutto e subito!") sono stato contento anch'io che si propugnasse "l'immaginazione al potere!" e che si insorgesse contro i baronati universitari.
Ma, a parte un vento di rinnovamento che continuò ad aleggiare ancora per parecchi anni, il risultato fu, se possibile, peggiore del male, infatti fu allora che le università e le scuole superiori italiane iniziarono quel declino che non si è arrestato neppure oggi.
Furono tanti quelli che diventarono architetti a Torino discutendo una tesi su Carlo Marx e con una sfilza di "18 politici" ottenuti collettivamente (!) con l'esame di un solo studente che valeva per tutti!

      Oggi non solo i baronati universitari sono più potenti che mai, ma il livello di ignoranza è palpabile in ogni settore, con rare eccezioni, ovviamente. Non solo, ma "la casta" si è fatta più arrogante, più impunita ed è raro trovare tra i giovani chi abbia animo e voglia di contrastarla, mentre sovrabbondano quelli che vogliono piuttosto riceverne privilegi.

      Chi aveva fatto rinascere qualche speranza creando un partito nuovo che avrebbe dovuto essere formato da non professionisti della politica, ha finito col raccattare vecchi arnesi democristiani e socialisti, mentre l'ultimo nuovo partito, il Partito Democratico, finge di scegliere il suo segretario con elezioni farsesche e somiglia tanto alla vecchia DC ...! Bella alternativa davvero!

      Cambiare casacca e bandiera è ormai considerato "normale" perchè, si dice, "le ideologie sono cadute". Ma sono davvero cadute ?
Io credo invece che sia divenuta egemone l'ideologia dell'egoismo, della volgarità, del "buonismo" e, male dei mali, di un malinteso, distorto e nefasto uso della democrazia, in nome della quale ogni campanile intralcia e arresta qualsiasi (rara) decisione di cambiamento venga dallo Stato.

      Cosicchè i giovani di oggi (non tutti, per fortuna! Ma tanti comunque...) anzichè lottare per "cambiare il mondo" scendono in campo CONTRO il cambiamento : contro la Moratti che voleva cambiare la scuola e contro Fioroni che sta cercando di porre un minimo rimedio agli sfasci sia della Moratti che dei suoi predecessori; contro la TAV, rischiando di restare tagliati fuori dall'Europa e con una rete ferroviaria interna ancora meno veloce di soli 10 anni fa; contro le trivellazioni in Valle di Noto, come se noi non avessimo bisogno di petrolio e come se volessero mettere i pozzi dentro il duomo; contro gli inceneritori e contro le discariche come se non stessimo affogando nella spazzatura e non stessimo sperperando miliardi per pagare chi, all'estero, ce la ricicla...

      Il risultato è un Paese in declino, una barca che affonda mentre l'equipaggio litiga e se ne frega, un lento ma inarrestabile tramonto dinanzi alla sempre più sfolgorante alba cinese e indiana ...

      Ma allora, sono meglio questi giovani di oggi, disoccupati o sfruttati, rassegnatamente costretti a fare i "bamboccioni" o eravamo meglio noi che ci sprangavamo in nome di un mondo migliore ?

 

Un Paese che va in fumo
13 giugno 2007

Da decenni ho sempre sostenuto che il nostro Paese va alla malora perchè i nostri governanti (destra, sinistra, centro, ... non cambia niente, purtroppo!) impiegano il 90 % del loro tempo per cercare o mantenere equilibri di potere, beghe di partito e simili e solo il restante 10 % per governare davvero l'Italia.

Mi devo correggere: non il 90 % ma oltre il 95 % viene dedicato a restare in sella e forse nemmeno il 5 % per legiferare, decidere, scegliere per il bene comune.

E in questo preciso momento forse il tempo per le tresche sfiora il 100 %, se l'attuale governo non solo si dimostra incapace di attuare la "lenzuolata di liberalizzazioni" annunciata a suon di tromba (rimangiata la liberalizzazione dei taxisti, quella dei notai, la cancellazione del P.R.A., e ... così via...!), non solo non ha raggiunto l'accordo per modificare la legge Maroni sulle pensioni e per dare il via definitivo alla TAV, ma non è neppure capace di defenestrare il comandante della Guardia di Finanza Gentile, visto che la Corte dei Conti ha eccepito circa la regolarità burocratico-legale della nomina del suo successore ...!

E l'opposizione che fa ? Poichè gli italiani, esasperati da questo stato di cose, hanno in massa suffragato i suoi candidati alle amministrazioni locali, non trova niente di meglio che andare a piangere sulle ginocchia del Presidente della Repubblica, sostenendo che questo governo è ormai sfiduciato dagli italiani e che quindi o si va alle urne o si fa un governo "tecnico" che comunque alle urne porti ...

E nel frattempo il Paese va in malora: i ricchi sempre più ricchi e sempre più evasori, i poveri sempre più poveri, indebitati e a rischio di criminalità, il ceto medio sempre più strozzato dalle tasse e vicino alla soglia di povertà ...

Ma quello che mi fa più rabbia è che, se pure si votasse domani e l'attuale opposizione riconquistasse il governo, sono ahimè certo che comunque il muro del 95 % di cui parlavo all'inizio non verrebbe abbattuto, visto che quando l'attuale opposizione è stata al governo (e per 5 anni), pur essendo molto meno litigiosa dell'attuale, non ha nè attuato liberalizzazioni, nè attuato il principio del legittimo conflitto tra contribuenti (la parcella che io pago a te, me la metto in detrazione), nè sorvegliato la speculazione sull'euro-lira, nè snellito la pubblica amministrazione ma ha regalato miliardi alla chiesa cattolica (non rivedendo l'8 per mille, regolarizzando 15.000 insegnanti di religione e togliendo l'ICI su tutte le proprietà ecchesiastiche...), costretto ad andare a fare l'inseminazione all'estero e non disincentivato la "fuga di cervelli" all'estero ...

E allora è tutto un passare dalla padella della sinistra alla brace della destra, con un centro che versa benzina sotto entrambe e ... gli italiani che schiumano di rabbia arrostendosi. Arrostendoci. Bruciandoci.

 

Soglia di sbarramento: la "terza soluzione"
5 giugno 2007

La storia della nostra repubblica ha visto diverse volte (io dico troppe) partiti piccoli e molto piccoli divenire la chiave di volta dei governi, ai quali hanno fatto ricatti, imposto leadership, condizionato l'azione e talora decretato la fine.Ciò appare iniquo non solo alle grandi forze politiche che si sentono in balia del Mastella o del Casini di turno (tanto per fare due nomi a ... caso...), ma anche del "cittadino qualunque" al quale salta subito agli occhi come tale andazzo finisca con l'essere la negazione della democrazia che, piaccia o non piaccia, comunque prevede che chi ha più voti "comandi" e chi ne ha meno faccia l'opposizione e non, al contrario, tenga la pistola alla tempia di chi ha più voti.Ecco perchè si fa un gran parlare, da decenni, della necessità di una cosiddetta "soglia di sbarramento" al di sotto della quale non si possa mandare i propri rappresentanti in parlamento. Ed è chiaro come stabilire se questa soglia debba essere al 5 o al 4 o al 3 per cento significi automaticamente l'esclusione pressocchè certa dei Casini, Mastella, Di Liberto. Giordano, Mussolini, Capezzone ... di turno, privando di rappresentatività non solo fastidiose e ricattatrici mosche cocchiere, ma anche utilissimi ... insetti impollinatori -per restare nell'entomologia ...- la cui mancanza certamente impoverirebbe la politica.Orbene, in decenni di dibattiti e di panphlet di firme prestigiose non mi pare di aver mai visto una "terza soluzione" al dilemma "sbarramento sì, sbarramento no"; tale "terza soluzione" che, modestamente ma convintamente, mi permetto di proporre consiste "semplicemente" nel limitare le prerogative degli eletti appartenenti a parti politiche al di sotto dello sbarramento (che io porterei al 7 %). In pratica i parlamentari di forze politiche al di sotto della soglia di sbarramento godrebbero di tutte le prerogative tranne le seguenti:
- non avrebbero diritto di voto in assemblea
- non potrebbero far parte o avere incarichi di governoIn tal modo si eviterebbe l'ingiustizia di impedire la rappresentatività di quei cittadini che, per vari motivi, non si riconoscano nei grandi schieramenti; si darebbe ai loro eletti l'opportunità di rappresentare e dibattere le loro idee in parlamento, in commissione, sui grandi media, di presentare proposte di legge, interrogazioni, ecc. ma non di essere nè la mosca cocchiera nè l'ago della bilancia dei governi.Credo altresì che la mia "terza soluzione" se da un lato arricchirebbe il dibattito parlamentare del contributo di chi, pur avendo idee e forza morale (forse proprio per questo ...!) non è mai riuscito ad entrare in parlamento, dall'altro scoraggerebbe (grazie allo sbarramento non basso) chi invece in parlamento sino ad ora c'è entrato solo perchè sospinto dai voti di chi sapeva di fare un "investimento" contribuendo all'elezione di "un amico" che grazie al ricatto avrebbe raggiunto posizioni di potere e ... si sarebbe "ricordato degli amici" ...!

A questo punto mi chiedo (e VI chiedo): perchè un'idea simile è venuta solo a me ? O, se fosse già venuta ad altri prima di me, perchè non se ne è mai sentito parlare ? Sarò grato a quanti volessero esprimere il loro contributo in proposito, anche evidenziandomi eventuali lati negativi che a me sfuggano, scrivendomi. Mi impegno a pubblicare ciò che riceverò in questa stessa pagina e senza alcuna censura.

 

2 giugno 2007
2 giugno 2007

 Da molti anni non mi capitava di assistere, alla televisione, alla parata in occasione della festa della Repubblica, il 2 giugno, ma anche stavolta non ho saputo (e voluto) resistere alla commozione che mi prende ogni volta, guardando quelle migliaia di soldati di tutte le armi che sfilano seri e impettiti, al ritmo cadenzato di tante bande, seguendo il tricolore.

      Perchè in modo assolutamente involontario ed automatico, mentre altri avranno da ridacchiare sullo "sguardo marziale", sui pennacchi e sulle corsette dei bersaglieri, io invece non posso fare a meno di pensare ai milioni di ragazzi come quelli che in quasi 200 anni di "Stato Italiano" sono morti o sono rimasti dilaniati in una delle tante guerre grazie alle quali l'Italia è quella che è oggi, e a quanti tra questi ragazzi e ragazze che sto vedendo sfilare, rischiano di fare la stessa fine in uno dei tanti scenari in cui ancora oggi il mio Paese è impegnato in armi nel mondo, o nell'azione di contrasto alla criminalità all'interno dei nostri confini

      Così come non posso fare a meno di indignarmi nel ricordare i miei 15 mesi di leva, durante i quali io, allora convintamente di destra, dovetti rendermi conto che sicuramente meglio sarebbe stato per l'Italia arrendersi subito, se vi fosse stata una guerra, piuttosto che fingere di combattere con quell'esercito del quale toccavo con mano la pressocchè assoluta inefficienza.

      Non dimenticherò mai (erano gli anni sessanta) le nostre radio residuati bellici (io ero radiotelegrafista) alcune delle quali funzionavano per scommessa, mentre altre non funzionavano affatto. E non dimenticherò mai l'alluvione di Genova dopo la quale mentre i miei commilitoni spalavano fango dalle cantine con delle minuscole vanghette pieghevoli (quelle avevamo !), io giravo in jeep per la città, impolverata e dolente, con a bordo una radio residuato bellico (quella avevamo) visibilissima grazie ad una enorme antenna per cui la gente ci fermava per chiederci informazioni o per chiederci di comunicare richieste di aiuto ed io non sapevo più che scusa inventarmi per non dire che la radio era rotta e che era tutta una farsa ! Come erano tutta una farsa le cosiddette "ispezioni" in caserma, durante le quali qualche alto papavero militare veniva a passarci in rassegna nel cortile interno (ma mai che chiedesse qualcosa a noi soldatini, mai che visitasse le nostre schifose latrine ... o assaggiasse il nostro rancio di pessima qualità ! ) recitando la parte di chi osserva con scrupolo ciascuno di noi e ciascuno dei molti mezzi schierati e tirati a lucido, senza accorgersi mai che alcuni di quei mezzi li avevamo allineati lì trascinandoli a braccia perchè guasti da anni ! Come mai nessuno eccepiva qualcosa allorchè facevo notare che le batterie a secco per le radio da campo erano assolutamente scariche nonostante la data di fabbricazione fosse recentissima o, incredibile! addirittura posticipata rispetto alla data reale ! O nessuno sapesse spiegarmi come mai non solo continuavamo ad avere in dotazione i "moschetti 91-38" (così chiamati proprio perchè, inventati nel 1891, erano stati "modernizzati" nel 1938), ma molti di essi erano non residuati, ma nuovi di fabbrica !

      E allora la mia commozione ha lasciato posto al disgusto, guardando applaudire quella faccia di bronzo di Bertinotti, lui che aveva sostenuto il "disarmo unilaterale" dell'Italia, lui che ha continuato a fare professione di antimilitarismo anche dopo essere divenuto la terza carica dello Stato, adesso in tribuna d'onore, accanto al compagno Napolitano, oggi presidente della repubblica che, almeno lui, ha assunto, e non solo da ora, un atteggiamento di sincero revisionismo rispetto al suo passato di komunista-antimilitarista-filosovietico.
Mentre nessun revisionismo è mai passato per la mente dell'altro "compagno di merende" sul palco presidenziale, l'attuale premier Prodi, che appena 3 giorni fa ha repentinamente rimosso il comandante della Guardia di Finanza Speciale (reo di aver resistito alle reiterate pressioni dal viceministro Visco per trasferire gli ufficiali che stavano indagando sulla scalata a BNL dell'Unipol), epigono di quella razza democristiana al potere quando io ho fatto il militare, quando fu inventato l' "arco costituzionale" e "uccidere un fascista non è reato" , mentre lui svendeva allegramente sottocosto la Cirio ...

      Eccoli tutti lì, senza pudore, a far finta di credere in ciò in cui io ho da sempre creduto e continuo a credere.

      E così la mia commozione, spontaneamente com'era apparsa, si dileguò.

 

Fondamentalismo cattolico
24 dicembre 2006

Ancora una volta, per la fortuna di chi voglia lucidamente e non preconcettamente valutare le azioni degli uomini, la chiesa cattolica romana, ufficialmente e chiaramente, ha gettato la maschera svelandosi, ancora una volta ripeto, in tutta la sua alterigia, arroganza e fondamentalismo disumano, negando i funerali religiosi a Piergiorgio Welby.
Da decenni ormai la chiesa cattolica ha consentito i funerali ai suicidi dichiarati, da parecchio tempo concede il funerale religioso agli assassini più efferati, ma ha voluto negarlo a Piergiorglio Welby che non era nè un suicida nè un delinquente, ma solo un uomo che, dopo 40 anni di sofferenze sopportate stoicamente, nel rispetto delle leggi vigenti (per chi ha intelligenza, umanità e coraggio per saperle leggere!) ha ritenuto che 7 anni (non un giorno !) di respirazione assistita in una malattia assolutamente progressiva e terminale fossero sufficienti per lasciare semplicemente che la natura facesse il suo corso.
Anche se, per farlo, ha scelto di non aggiungere alla sua sofferenza (e a quella dei suoi cari) anche l'ultima, quella del dolore e della disperazione di chi, per effetto della sua malattia, debba spirare sentendosi dolorosamente soffocare.
Per questo, e solo per questo, in un'ultima affermazione di umanità e di libertà, ha chiesto che l'unico medico italiano che ha avuto il coraggio di farlo, lo sedasse affinchè l'inevitabile morte arrivasse dolcemente.


Grazie Piergiorgio.


Grazie per le migliaia di Welby sconosciuti che vengono costretti a morire con una smorfia di dolore dopo un accanimento terapeutico che è tutt'ora quasi la norma in questo Paese di ipocriti.


Grazie Dottor Riccio per aver avuto il coraggio di fare pubblicamente quello che, per nostra fortuna, pochi altri medici nascostamente fanno.


Grazie amici della Luca Coscioni e radicali che ancora una volta avete saputo stare vicino a chi non ha altra voce e a chi non ha potere per richiedere nient'altro che i propri diritti naturali.
Anche senza usare quella frase "...lasciatemi andare alla casa del Padre" che consentì proprio al penultimo papa di interrompere quelle terapie che gli avrebbero consentito di vivere ancora qualche altro giorno. E nessuno allora si scandalizzò. Nessuno invocò la legge. Nessuno eccepì.
Cattolici in buona fede, riflettete e disubbidite ad una gerarchia ecclesiastica abituata a chiedere scusa dopo secoli e a tradire, giorno per giorno, gli insegnamenti di quell'uomo, detto il Cristo, che non a caso inventò l'espressione "sepolcri imbiancati".

 

Vincono i NO al referendum costituzionale
26 giugno 2006

E così abbiamo buttato il bambino insieme all'acqua sporca!
Colpa di chi non ha saputo vedere il bambino o di chi lo ha messo in tanta acqua sporca da non lasciarlo distinguere bene?
Io ritengo che oltre ad essere colpa di entrambi, oltre ad essere colpa di un Paese che sceglie non per libero convincimento e sulla base di circostanziate informazioni ma solo per appartenenza, infischiandosene se si da anche la zappa sui piedi, è anche colpa di un sistema democratico che lascia prevalere esclusivamente il numero senza fare alcuna selezione di qualità.
E' così dappertutto: negli appalti prevale quello col ribasso maggiore, non quello più sicuro, affidabile, evoluto, e se poi il tetto della chiesa o il viadotto crolla ... si dirà una prgehiera in più...; in politica il voto di due ubriachi prevale su quello di un unico sobrio!
La sinistra che ha gridato allo scandalo (evidentemente con successo) perchè la riforma costituzionale testè bocciata aumentava i poteri del Premier senza "controbilanciarli" con quelli del Presidente e quelli del Parlamento, perchè non propone di controbilanciare l'assurdità testè detta (due ubriachi valgono più di un savio) almeno con quel correttivo che esiste negli Stati Uniti, dove il diritto al voto non viene riconosciuto "a TUTTI" (=ignoranti e colti, cani e porci) ma solo a chi si iscrive per tempo in apposite liste, ed è sul numero di quelle liste (cioè di chi ha almeno manifestato interesse a voler votare) che si stabilisce il quorum necessario alla vittoria.
Che la sinistra non abbia interesse a mutare questa situazione è comprensibile, incomprensibile è che non lo proponga neppure la destra, salvo poi stracciarsi le vesti quando perde per un soffio le elezioni.
E a proposito di destra (centrodestra) faccio notare che la presenza di NO è stata molto alta non soltanto, genericamente, al sud, ma anche nella mia Sicilia dove si è riconfermato ampiamente il centrodestra e dove quasi nessuna campagna è stata fatta in appoggio al SI. Ho ricevuto solo una lettera da Forza Italia e poi ... solo gli spot nazionali sulla Fininvest, tanto per dimostrare a quei gonzi che continuano a crederlo e a volerlo far credere che possedere televisioni NON influenza più di tanto il voto in Italia.
E perchè al Sud il centro destra non si è impegnato davvero contro il NO ?
Perchè in fondo fa comodo a tutti, anche ai politicanti di centrodestra che continui l'andazzo attuale, dove il "Premier" è ricattato dai partiti, il Presidente della Repubblica asseconda il più tracotante di turno in cambio di un trattamento da monarca (stiamo aspettando da 60 anni di conoscere il costo dettagliato del Quirinale...), i presidenti delle regioni improvvide (Sicilia, Campania, ecc.) palleggiano la responsabilità con lo Stato centrale (tanto chi si deve far curare seriamente emigra nelle regioni dove la sanità funziona!) e ... tanto peggio tanto meglio!
Peccato che noi non stiamo seduti in platea in questo teatrino, ma stiamo, volenti o nolenti, consapevoli o non, sul palcoscenico, e questo palcoscenico sta per crollare.
Ahi serva Italia, di dolore ostello, non donna di provincia ma ...!

 

Computer scontato ai docenti
14 settembre 2004

Finalmente sul sito ministeriale é possibile attuare la procedura per ottenere un PIN per poter acquistare computer portatili a prezzi scontati di almeno il 15 %

Cliccando qui potrete dilettarvi a leggere il manuale di ben 20 pagine che vi spiega la farraginosa operazione ...

Se vi secca leggere e "combattere" con pin, registrazioni, e amenità simili, fatevi un giretto per internet e ... troverete lo stesso pc in vendita ad un prezzo più basso di quello con lo "sconto ministeriale" ! Provare per credere !

E ... siccome io non critico mai se non ho una alternativa migliore, l'ineffabile MIUR anziché rifilare sta "sola" ai docenti italiani avrebbe dovuto semplicemente: 1) individuare un range di pc e notebook con il miglior rapporto prezzo/prestazioni; 2) chiedere ai docenti di prenotare il modello desiderato (con impegno di acquisto); 3) acquistare uno stock di pc sulla base delle prenotazioni, ricavando un prezzo pari o inferiore a quello che spuntano le grandi catene informatiche (i pezzi sarebbero stati migliaia); 4) spedire i pc prenotati ai provveditorali, pardon CSA, dove gli interessati avrebbero potuto ritirarli, pagandoli con ritenute sullo stipendio, ad un prezzo molto più basso di quello praticato da qualsiasi catena commerciale!

Ma allora non si chiamerebbe più Ministero Inefficiente Utile a Raffazzonare !


(Note: in origine nel testo c'erano dei link che puntavano al sito del ministero P.I., cancellati perchè l'origine è stata cancellata dopo qualche anno)

 

Più stupidi di così !
24 agosto 2004

In questi giorni il prezzo del greggio ha raggiunto i 50 dollari al barile e, poiché non si tratta di un picco improvviso ma di un trend che dura da oltre 2 mesi, credo che il prossimo anno dovremo stringere la cinghia più di quanto sia umano. Molti non riflettono che il prezzo del petrolio così alto non significherà solo un maggior costo di benzina ed autotrasporto in genere, ma una levitazione di tutti i prezzi indistintamente, particolarmente in un paese come il nostro dove non solo la stragande maggioranza delle merci si sposta su gomma, ma produciamo energia bruciando combustibili derivanti dal petrolio e, soprattutto, dove si continua a disprezzare una risorsa gratuita e da noi diffusissima che é l'energia solare. Ci sono paesi del Nord Europa, con un irraggiamento irrisorio rispetto al nostro, dove l'energia ricavata dal sole é dieci volte superiore a quella che si produce in Italia.

E i nostri politici che fanno? Discettano se, come e quando "modulare" le accise sulla benzina o riproporre la scelta nucleare già rigettata da questo paese. Nessuno si preoccupa di chi il prossimo inverno vivrà malissimo o non sopravviverà perché non potrà permettersi di aumentare le spese per il riscaldamento (il nostro gasolio da riscaldamento é il più caro d' Europa!) e, soprattutto, nessuno -né nella maggioranza, né nell'opposizione- pensa a gettare le basi (seppur sia già troppo tardi !) per affrancarci dalla dipendenza dal petrolio non solo per sottrarci ai capricci del mercato, ma per trovarci pronti a vendere agli altri il nostro know-how sulle energie alternative allorché si realizzerà il sogno di Bin Laden: il petrolio a 150 dollari al barile.

Perché ci arriveremo. E non sto pensando ad un "banale" attentato al porto di Ras Tanura (4,5 milioni di barili al giorno) o al "semplice" dirottamento di un aereo su Abqaiq, la più grande raffineria del mondo (7 milioni di barili al giorno) o al perdurare dell'impossibilità di commercializzare il petrolio iracheno, ma al pacifico ma inarrestabile sviluppo industriale cinese o di altri Paesi Emergenti che fanno levitare la domanda di energia e, dulcis in fundo, all'instabilità politica dell'Arabia Saudita con un sovrano praticamente in coma, un reggente ultraottuagenario cardiopatico e una pletora di possibili pretendenti al trono, tra i quali liberali e filooccidentali ma anche estremisti islamici e amici di Bin Laden.

Questo é lo scenario nel quale noi ci permettiamo di "tirare a campare".

 

Se dobbiamo impiccarci, almeno scegliamoci la corda! - 2
24 agosto 2004

Preciso meglio la mia nota precedente, di pari titolo, per restare fedele alla mia abitudine di fare sempre proposte concrete.

Poiché non sarebbe "politically correct" fare una legge di un solo articolo, del tipo : "E' vietata l'immigrazione per periodi superiori ai 15 gg. annui complessivi ..." (per consentire comunque il turismo e i contatti commerciali) "...di cittadini extracomunitari che non dichiarino di non professare la religione islamica" e, contestualmente, chiudere tutte le moschee in Italia che non accettino di lasciar installare al loro interno impianti di videosorveglianza, ritengo che bisognerebbe, più verosimilmente, incentivare l'immigrazione dai Paesi non musulmani: Polacchi, Tedeschi dell'est, Lituani, ecc., ma anche Brasiliani, Peruviani, Colombiani, ecc. almeno aprendo una sorta di "ufficio di collocamento" presso le nostre ambasciate e mettendo loro a disposizione gratuita i nostri aerei militari (perchè si possono utilizzare solo per rimpatriare i clandestini e non debbono usarsi per accogliere persone per bene, già esaminate e desiderose di lavorare onestamente nel nostro paese?).

Non solo, ma soprattutto incentivare il rientro di tanti italiani che nel mondo purtroppo non hanno fatto fortuna, come, ad esempio, molti nostri connazionali messi a mal partito dal disastro economico argentino e che i nostri governi (di centrosinistra e centrodestra, equanimamente !) hanno graziosamente lasciato "marcire nel loro brodo" ... nonostante in tanti avessero manifestato il desiderio di tornare !

Non sono mai riuscito a capire perché si buttino dalla finestra somme enormi per "detenere" (e malamente) nei "centri di accoglienza" migliaia di persone che persino con le attuali leggi sono destinate ad essere espulse, quando le stesse somme potrebbero servire ad aiutare il reinserimento in patria di nostri connazionali sfortunati.

Nè riesco a capire perché il Vaticano, soggetto di diritto internazionale, visto che più forte di altri soggetti internazionali predica l' "accoglienza" sempre e comunque, non debba anche praticarla, sia ospitando fisicamente nei suoi confini gli immigrati clandestini, sia ove possibile "ricollocandoli" nelle zone d'origine, con l'ausilio della sua ampia rete di missioni...

Tutto ciò fermo restando il sacrosanto diritto d'asilo politico e, soprattutto, continuando ad aiutare in loco, a casa propria, quei popoli che, indipendentemente dal fatto di essere musulmani o meno, vengono attratti dal nostro paese semplicemente perché nel loro morirebbero di fame.

Domanda: ma che senso ha discriminare una religione, tra l'altro di grande diffusione, penalizzando centinaia di milioni di musulmani "per bene", colti, pacifici, operosi, ecc. ?

Qui sta l'equivoco fondamentale nel quale cadono in tanti: quella musulmana non é "una religione" come tutte le altre, ma é contemporaneamente e, per troppa gente, inscindibilmente, teocrazia assoluta e discriminante. Assoluta e discriminante perché tutti gli altri siamo "infedeli" da castigare, mortificare, sopprimere. E non esiste neppure un unico capo, né un ordine gerarchico vincolante, sicché, ad esempio, a ben poco serve che il re del Marocco sia anche riconosciuto come erede di Maometto e sia un sovrano ed un uomo colto, coraggioso, equilibrato e moderno, perchè nel suo stesso regno permangono decine di altri capi religiosi alla testa di altrettante bande di assassini che continuano ad insanguinare quel Paese per motivi "religiosi" di presunta ortodossia.

Quindi se neppure un monarca (quindi certamente meno vincolato da "garantismi" occidentali) nella sua veste riconosciuta di supremo capo religioso riesce ad imporre il rispetto di fondamentali regole di convivenza pacifica nel suo stesso Paese, illuderci di poterlo fare noi "infedeli" é una assoluta, tragica illusione.

 

Cambiare la scuola per restare competitivi
6 luglio 2004

Quanto si legge nel trafiletto qui accanto é rappresentativo di diverse decine di casi analoghi localizzabili anche in Romania, Bulgaria, Albania, ... oltre che nella stessa Cina, ed é emblematico di una realtà che tutti conosciamo ma che non induce chi "comanda" a modificare di un millimetro politiche economiche e sociali rimaste pressocché immutate da quasi un secolo.

Tale realtà già da quasi vent'anni (quindi ci sarebbe stato tutto il tempo per mutare mutandis) avrebbe dovuto portare non i signor Ricci ma chi si é avvicendato al governo in Italia a fare questo semplice ragionamento: il costo della vita e il costo aziendale nei cosiddetti "Paesi emergenti" é di almeno 4 volte inferiore a quello italiano (approssimazione per difetto poiché in molti luoghi si arriva anche a 6 o 7 volte in meno), pertanto o siamo capaci di imporre e far valere solide barriere doganali oppure é meglio dislocare in tali Paesi tutte le produzioni che risultino non competitive con quelle di tali Paesi.

Non mi dilungo sulla impossibilità ed inopportunità di barriere doganali, ma aggiungo soltanto che non giova a nessuno, e quindi é un comportamento intrinsecamente stupido continuare a produrre, ad esempio, sedie, o caffettiere, ... se possiamo importarle, identiche -e talora migliori- a un prezzo almeno pari ad un terzo di quanto costerebbe produrle in Italia. Ci risparmieremmo molto come consumatori, aiuteremmo le economie di tali Paesi senza ulteriore aggravio per le nostre tasche ed eviteremmo che le nostre aziende omologhe fossero costrette al fallimento.

Perché anche se, per fantascientifica ipotesi, non solo il nostro governo fosse riuscito a liberare gli imprenditori dai mille "lacci e lacciuoli" burocratici che scoraggiano tale settore, ma addirittura (prendendo i soldi da qualche forziere magico ...!) lo stato avesse regalato a Luca Ricci una fabbrichetta da 2600 metri quadri chiavi in mano in Italia, assolutamente gratis, Luca Ricci nel giro di pochi anni sarebbe comunque destinato a fallire perché non potrebbe pagare 300 dollari al mese un operaio italiano e dovrebbe soccombere di fronte a chi, in Cina o altrove, lo paga 150.

Cosa c'entra questo con la scuola e come far fronte ai milioni di disoccupati che teoricamente verrebbero creati dislocando tutte le produzioni non competivive nei Paesi emergenti.

La scuola avrebbe dovuto (ma non é mai troppo tardi per cominciare!) non continuare a perseguire il fine ottocentesco della semplice "istruzione", ma quello dell'eccellenza e del pensiero creativo. In pratica un capovolgimento dell'attuale andazzo: i migliori docenti, nelle migliori scuole, preparerebbero non più milioni di semianalfabeti ma milioni di studenti preparatissimi che, completata la loro formazione in decine di Accademie, Politecnici e Istituti universitari d'eccellenza darebbero vita al secondo "Rinascimento italiano". Con quel che costa la manodopera in Cina e il trasporto marittimo, sarebbe conveniente per tutti che i mattoni, i pistoni e i bulloni li importassimo da lì, mentre noi venderemmo ovunque i prodotti del nostro know-how ingegneristico, tecnologico, artistico.

La formazione d'eccellenza ci consentirebbe non solo di divenire e rimanere leaders mondiali nella ricerca, sperimentazione e realizzazione di progetti innovativi e di altissimo valore aggiunto, ma ci consentirebbe di avere sempre un margine di anticipazione rispetto alle "clonazioni" che i nostri prodotti inevitabilmente prima o poi subirebbero.

La nostra produzione d'eccellenza e di lusso resterebbe quasi sempre senza competitori, con un numero di potenziali clienti costantemente in crescita (oltre 250.000 milionari -in dollari- nella sola Cina!).

E poiché non tutti potremmo diventare ingegneri, progettisti, ricercatori, creatori di grafica, musica, pittura, ecc. dovremmo, semplicemente, restaurare e "vendere" le nostre bellezze climatiche, paesaggistiche, storiche e artistiche, uniche al mondo (dalla sola Cina, sono 100 milioni i cinesi economicamente in grado di venire in vacanza in Italia!).

L'arte del restauro (e non dell'oblio), dell'artigianato di lusso, della ristorazione (e non della depredazione esosa), del soggiorno prolungato, guidato e reso ameno darebbero lavoro a milioni di italiani, ad ampia compensazione dei milioni di connazionali che perderebbero il posto a seguito della chiusura delle fabbriche di scarpe, caffettiere e quant'altro verrebbe prodotto nei Paesi emergenti, da imprenditori italiani e su progetto italiano.

Questa non é utopia. Utopia é continuare a "sfornare" milioni di studenti mediocri, svogliati e incapaci, in attesa di "occupazione" (senza saper fare davvero nulla) con piccole percentuali di bravi allievi che, per poter mettere a frutto il loro talento, sono destinati ad emigrare verso gli USA e perfino verso Francia e Inghilterra, depauperando continuamente il nostro Paese delle intelligenze migliori e pensando di continuare a vivacchiare cogli extracomunitari, col lavoro nero e con un debito pubblico che non potrà mai ridursi se non saremo capaci di produrre più ricchezza.

E' un processo di cambiamento, quello da me indicato, che non si conclude in una o due generazioni e che ha bisogno di lungimiranza e stabilità politica (chimere ?), di responsabilità sindacale (assurdità ?) e di maturità sociale (utopia ?), ma proprio per questo bisogna cominciare SUBITO, e cominciare dalla scuola.

Temo però che, con questo clima di contrapposizione ostentata ed ideologica, con questa resistenza al cambiamento manifestata dalla scuola sia contro la riforma Berlinguer, sia adesso contro quella della Moratti, difficilmente potrò sperare che questo lento ma inarrestabile declino del nostro Paese si arresti mentre sarò ancora in vita (anche se spero di campare cent'anni!), perché né a destra, né a sinistra, né al centro intravvedo le capacità di far progetti a lunga scadenza, la consapevolezza di un impegno super partes e la "grinta" per superare le inevitabili resistenze.

Cina

 

Se dobbiamo impiccarci, almeno scegliamoci la corda! - 1
23 giugno 2004

Senza immigrati pare che non potremmo sopravvivere neppure un anno: nessuno più raccoglierebbe pomodori, olive, pesche, nessuno più baderebbe ai nostri vecchi e moltissime fabbriche piccole e medie sarebbero costrette a chiudere i battenti.

Il discorso su come siamo arrivati a questo disastro sarebbe molto lungo (non é escluso che prima o poi lo affronti) ma l'evidenziazione delle sue cause, senza necessariamente portare alla morte per impalamento dei molti responsabili, sarebbe utilissima quantomeno per non perseverare nell'errore che, come si sa, diabolicum est.

Due di queste cause (tra le tante egualmente importanti) sono sicuramente l'incapacità dei nostri governanti ad incentivare davvero il secondo e terzo figlio e, parallelamente, ad accettare il dislocamento fuori dai confini nazionali di quelle attività poco remunerative o di scarso prestigio che i giovani italiani non vogliono (anche qui il discorso si farebbe lungo...) più fare, per incentivare, al contrario, quelle attività di ricerca o richiedenti grande know how nelle quali credo ce la caveremmo un pò meglio che a spennar polli o a raccogliere pomodori.

Purtroppo né Polo né Ulivo né sindacati sono capaci di uscir fuori dalla politica dello struzzo, dei proclami sterili e del dilazionamento perché qualunque riforma in tal senso, per quanto graduale, avrebbe bisogno di governi stabili, longevi, lungimiranti e di una coesione sociale che l'Italia non ha mai conosciuto da quando esiste.

Chi mi conosce sa che non sono un razzista, né lo sono mai stato. Ritengo anzi che il "melting pot" verso il quale, anche in Europa, andiamo, sia più foriero di vantaggi per tutti che di svantaggi. Ma al contempo non credo affatto inverecondi coloro che, al contrario, auspicano "mogli e buoi dei paesi tuoi". La condizione che pongo alla base dell'una e dell'altra scelta è il rispetto reciproco. Col rispetto vero, reale, totale, mi stanno bene sia i matrimoni misti, che quelli "razzisti". Senza questo rispetto, senza questa reciprocità entriamo in una zona pericolosissima che può anche essere di non ritorno.

Non ho assolutamente niente da ridire sulle centinaia di migliaia di musulmani che hanno invaso anche l'Italia, dopo aver già invaso particolarmente Francia e Germania, ma purché, alla pari con gli altri cittadini italiani, rispettino le leggi di questo Stato e non congiurino contro di esso. Mi sembra un principio talmente fondamentale che nessuno dovrebbe metterlo in discussione.

Accade invece che accanto ad una maggioranza di musulmani operosi e leali nei nostri confronti, alligni una minoranza pericolosissima di fanatici, di terroristi e di menti deboli facili prede di predicatori infami.

In attesa di trovare il coraggio di fare le riforme cui accennavo all'inizio, perché non dovremmo essere almeno capaci di sceglierci quali immigrati preferiamo?

Perché, dopo mille sanatorie, salvaguardati i diritti di chi è "già dentro" non dovremmo incentivare "non musulmani" (non ne faccio quindi una questione di razza) anziché lasciarci infiltrare da persone che non vogliono costruire niente, bensì distruggere la nostra civiltà insieme alla loro stessa vita ?

Chi, potendo scegliere tra due camion di terra ugualmente fertile, preferirebbe far scaricare nel proprio giardino quello dove si sa che si annida un certo numero di serpenti? Perché di serpenti velenosi si tratta, come quelli che stanno mordendo (ed é anche giusto che sia così ...!) chi sino ad ora li ha nutriti, come sta avvenendo in Arabia Saudita !

Nessun razzismo quindi, nessuna distinzione politica o di colore della pelle, ma una salutare distinzione tra chi vuole vivere e chi vuole morire, tra chi ci vuole vivi e chi ci vuole morti.

 

Nassiriya
13 maggio 2004
Non ho commentato sul momento la tragedia di Nassiriya, lo faccio adesso con i versi di un collega, che di seguito trascrivo:

Nassiriya

Ils sont tombés
victimes de la haine
martyrs du terrorisme

Ils sont tombés
les anges de la paix
les messagers d'amour

Ils sont tombés
pour nous défendre
pour nous sauvegarder

Ils sont tombés
mais ils vivent

Ils vivent dans nos coeurs
ils vivent dans nos vies

Ils vivent ils vivent ils vivent
ils vivent à jamais.

Francesco Lo Valvo

 

A questi nostri martiri nel frattempo si é aggiunto un altro ragazzo Fabrizio Quattrocchi, colpevole solo di essere italiano e di essere finito nelle mani di un pugno di incivili fanatici, che ha saputo morire senza piagnucolare, anzi cercando di togliersi la benda dicendo "Ora vi faccio vedere come sa morire un italiano !" mentre veniva assassinato dinanzi alla telecamera, in nome di Allah.

E ogni giorno si allunga l'implacabile stillicidio di altri ragazzi, americani, che vorrebbero tornarsene a casa propria al più presto ma che restano lì obbedendo a degli ordini, mantenendo fede a un impegno, anche se sanno di rischiare la morte ogni giorno.

A loro la mia stima e gratitudine, perché con le loro vite stanno difendendo anche me, la civiltà dell'Occidente e dell'Europa e anche la libertà di altri uomini che li sbeffeggiano, li irridono, li disprezzano, bruciano la loro bandiera ingrati e dimentichi che non potrebbero più esprimere tale odio, non potrebbero più sventolare le loro bandiere rosse o iridate se dovessero farlo in un Paese dittatoriale, come quello di Saddam prima di questa guerra, o come tutt'ora è Cuba, il Tibet, la Cina, l' Iran ...


Fabrizio Quattrocchi
morto da eroe per mano di barbari, in nome di Allah

 

Abusi su prigionieri iracheni
13 maggio 2004

Nei giorni scorsi sono state diffuse le immagini mostranti soldati americani che torturano ed umiliano oltre ogni limite prigionieri iracheni. L'indignazione é unanime, soprattutto perché quelle immagini non sono state scattate nei lager di Hitler o di Krusciof, o di Breznev, o di Mao, o di Pol-Pot, o di Fidel Castro, ma nelle prigioni di un Iraq "liberato dal tiranno Saddam Hussein", dove tale trattamento era la regola mentre lui e i suoi figli spadroneggiavano, ma che adesso venivano gestite dai "liberatori".

Non riconosco questi aguzzini; nella civiltà a cui appartengo ci assicuriamo che anche gli animali che alleviamo per il macello abbiano condizioni di vita "dignitose" e che sia loro evitato ogni dolore durante la macellazione (a differenza della civiltà ebraica e musulmana che li fa morire per lento dissanguamento, o di molti popoli orientali che li spellano vivi ...).

La tortura é stata ufficialmente "abolita" con la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 ma, anche se tale principio è stato ulteriormente ribadito in altre successive convenzioni, oggi esistono (dati forniti da Amnesty International) oltre 150 stati che la continuano a praticare sistematicamente, in almeno 80 dei quali essa ha avuto come conseguenza la morte.

Poiché io detesto le sublimi affermazioni di principio che, proprio perché sublimi finiscono, già nel momento stesso in cui vengono pronunciate, contraddette dalla molto più concreta realtà quotidiana, in attesa di divenire tutti degli angeli, tutti buoni, tutti generosi, tutti onesti, ritengo che anziché affermazioni sublimi, vadano fatte affermazioni realistiche, possibili.

Personalmente ritengo che sia possibile, e quindi doveroso, non ricorrere alla tortura mai, come sancito nel 1948, sia in pace che in guerra. Ma non in presenza di guerriglia e terrorismo.

So di confliggere con la "morale corrente", e già in fondo a questa pagina mi sono autodefinito un "selvaggio", ma credo vi sia un solo caso in cui possa essere legittimata la tortura (che è comunque cosa diversa dall'umiliazione !): in una situazione di guerriglia o terrorismo, particolarmente se sia il solo sistema per ottenere informazioni utili a salvare dal nemico altre vite umane.

Al nemico che si batte con coraggio vanno riservati quelli che una volta si definivano "onori militari", altro che torture ! Perché si é battuto per onorare la sua bandiera e la sua divisa.

Il guerrigliero, con il quale posso anche arrivare a simpatizzare se sta continuando a battersi contro un avversario soverchiante e non per interessi personali, di casta o confessionali, non può aver diritto allo stesso trattamento perché, anche nel caso in cui le sue azioni avessero esclusivamente obiettivi militari, avverrebbero al di fuori di un contesto di guerra. E' come un giocatore di calcio che fa gol nell'intervallo tra primo e secondo tempo o dopo il termine della partita.

A maggior ragione il terrorista che se la prende con i civili: é solo un vigliacco, anche se lottasse per il più nobile degli ideali.

Le torture inflitte a quei poveri cristi in Iraq da inglesi ed americani quindi, anche per me che sono "un selvaggio", non avrebbero dovuto aver luogo, se é vero che erano persone qualsiasi, prese in retate generiche, e quasi tutte innocenti.

Ma se fossero stati dei terroristi, quelli che stanno impedendo la pacificazione, che fanno il tiro al bersaglio su soldati che non sono più impegnati in operazioni di guerra, che fanno stragi di civili, allora la tortura, non come "punizione" ma come mezzo per estorcere loro informazioni per impedire nuovi massacri, per me avrebbe avuto giustificazione.

Anche in tal caso però, ed anche per me "selvaggio", l'abuso sessuale e la gogna mediatica documentata da foto e filmati non possono avere nessuna giustificazione e fanno il paio con gli abusi sessuali, le gogne vere e le graticole della santa inquisizione, un orrore che credevamo, qui in occidente, di aver definitivamente chiuso negli armadi della storia.

Invece la barbarie, che evidentemente resta latente anche in noi occidentali, continua a riaffiorare nella sprangatura del barbone, nello sfruttamento (di prostitute o di dipendenti, non ha importanza), nella pedofilia, nella violenza urbana, nell'insensibilità delle burocrazie, nel "nonnismo" delle caserme ...

Noi occidentali però i violenti, i magnaccia, i pedofili quando possiamo li giudichiamo e li imprigioniamo; in molti paesi islamici (non in tutti, per fortuna !) invece si autodefiniscono eroi ed ostentano la loro felicità nel mozzare la testa a degli innocenti o ad infierire persino sui resti di coloro che considerano loro nemici.

E questa é la linea di demarcazione tra la nostra civiltà e la loro barbarie.

 

Il "caso Sofri"
22 luglio 2003

Reiteratamente, e da parte di autorevoli personaggi della cultura e della politica, viene riproposta la richiesta di "liberare Sofri" e, poiché egli non vuole sottoscrivere la domanda di grazia, si arriva addirittura a chiedere che il Capo dello Stato la conceda motu proprio.
Depurando il ragionamento dagli ideologismi e dalle ideologizzazioni (cosa, lo ammetto, non facile) ritengo comunque ammirevole il fatto che Sofri si sia consegnato spontaneamente alle patrie galere, razionalmente condivisibile il suo rifiuto a sottoscrivere una domanda di grazia in quanto ciò implicherebbe l'accettazione di una colpa della quale si é sempre proclamato innocente, ed apprezzabili se non, talora, magistrali i suoi numerosi interventi sui tanti organi di stampa che se lo contendono.
Tutto ciò però non deve far dimenticare che egli é stato riconosciuto colpevole, "in nome del popolo italiano", in ben 8 processi e che persino la sua istanza al tribunale europeo dell'Aja é stata rigettata.
I suoi amici influenti hanno tentato di tutto per screditare il suo accusatore, ma i tribunali lo hanno ritenuto il mandante dell'omicidio del commissario Calabresi, perpetrato a freddo, a mò di "giustizia sommaria" in quanto ritenuto responsabile della morte di Pinelli (sulla base di indizi ben più aleatori e insussistenti di quelli che si sostiene abbiano portato alla condanna di Sofri e compagni !).
Se tutti noi avessimo la certezza che veramente, "oltre ogni ragionevole dubbio", Sofri avesse organizzato quell'omicidio, ci sarebbe ancora qualcuno disposto a chiedere la grazia per lui ?
A mio parere il dibattito nasce dalla sfiducia nella giustizia della Giustizia, dalle finalità teoriche e reali del carcere e dalle "amicizie che contano".Sfiducia nella giustizia - Non é stata trovata la "pistola fumante" e quindi le prove contro Sofri e compagni sono prevalentemente basate sulla testimonianza di Marini... Detta in questi termini sarebbe naturale propendere per la grazia, ma é mai possibile che ben sette tribunali, reiteratamente e basandosi sulle "carte" che né io né molti lettori abbiamo, abbiano stabilito univocamente la colpevolezza di Sofri ?
Credo che questa sia una ragione in più, l'ennesima, per procedere ad una riforma radicale del sistema giudiziario in Italia: le pene devono essere congrue e certe, ma le condanne e le assoluzioni indiscutibili non per principio, ma perché inoppugnabili davvero.
Finalità del carcere - Siamo nel Paese degli eufemismi e delle "belle parole", sicché anche il carcere non sfugge a questa abitudine: in teoria dovrebbe avere un fine riabilitativo, in realtà ha solo un ruolo afflittivo e spesso anche criminogeno. Aboliamo le carceri come abbiamo abolito i manicomi ? No, ma smettiamo di fare gli ipocriti: la riabilitazione la può perseguire solo l'individuo, sorretto dall'istituzione, reinserendosi nella società e non marcendo e abbrutendosi in un carcere. Il carcere deve essere considerato come luogo di espiazione per i rei (certi) e di controllo per chi può nuocere: é questa la sua unica funzione possibile.
Le amicizie che contano - Giudici e avvocati sanno bene che almeno un 95 % di condannati si dichiara innocente, ma sono varie centinaia i casi di detenuti italiani risultati comprovatamente innocenti dopo altrettante sentenze definitive di condanna. Ciò mi lascia ragionevolmente supporre che di "casi Sofri" possano esisterne centinaia e non sono il solo a ritenere sommamente ingiusto graziare Sofri e dimenticarsi degli altri nelle stesse condizioni, sol perché questi non hanno lo spessore culturale e la rilevanza mediatica di Sofri. Condizioni, entrambe, emerse grazie agli "amici che contano" che hanno insistentemente riproposto il caso e che hanno consentito al grosso pubblico di leggere ciò che Sofri é andato scrivendo in questi anni, a cui non si può non riconoscere un equilibrio ed uno spessore etico di indubbio valore.Ma anche Luciano Leggio, boss dei boss, in carcere dipingeva buoni quadri e rilasciava interviste equilibrate. E se offrissimo le stesse possibilità di espressione di Sofri a Totò Riina, pensate che egli si proclamerebbe meno innocente di Sofri ? Certamente non potrebbe emularne lo stile, né avrebbe la sua cultura, ma sono certo che anch'egli si direbbe contrario alla violenza, rispettoso delle leggi e della morale, ecc. ecc.
E non sostengo tale ipotesi solo a scopo provocatorio, ma perché sono convinto che la condizione di isolamento carcerario (non certo la promiscuità di certe celle!), in cui l'uno e l'altro sono costretti, possa indurre ad una riflessione profonda sul proprio vissuto e ad una maturazione che già in tanti altri casi ha fatto esclamare "é un'altra persona"!Sottolineo infine come persino rei comprovati e confessi di serie di delitti orrendi (Brusca, tanto per dire un nome) sono attualmente in stato di semilibertà ..., perché allora tenere in carcere Sofri ?

Come si vede la questione é molto articolata e complessa e qualsiasi soluzione che prescinda da una profonda riforma del "sistema Giustizia" (certezza delle prove, chiarezza ed inoppugnabilità oggettiva delle sentenze, certezza e congruità della pena, giusta afflittività del carcere, reale azione di sostegno al reinserimento sociale e alla prevenzione delle condizioni criminogene, ...) non solo non sarà equa, ma sono certo che non soddisferà neppure lo stesso Sofri che, pur aspirando come ogni uomo alla libertà, non sarebbe contento se venisse liberato egli solo, poiché credo stia lottando, oggi come negli anni di piombo, non per sé ma per il miglioramento di questa nostra società, usando in quegli anni l'odio ideologico e fisico, oggi la cultura e la maturità.

 

Bugie dell'opposizione e fatti del governo
9 luglio 2003

Uno dei manifesti della campagna elettorale di due anni fa

Ho trascorso tutta la mia vita politicamente schierato all' «opposizione», schifato prima dai governi democristiani poi da quelli del cosiddetto "centrosinistra" e da quelli che, addirittura, non sapendo più come chiamarli, furono definiti "balneari" poiché duravano talora anche neppure un mese ...

La "discesa in campo" (espressione elegante per non dire "discesa nel cortile"...) di Silvio Berlusconi mi ha fatto ben sperare: avevo cominciato a stimarlo all'epoca della sua lotta per la liberalizzazione dell'etere e avevo ammirato la sua geniale idea dil far trasmettere centinaia di videocassette contemporaneamente e in sincrono da parte delle emittenti locali dell'epoca, in modo da dare allo spettatore la sensazione della "diretta nazionale" allora impedita, e con pervicace arroganza, non solo dai ministri democristiani, ma anche dai giudici che trovavano più comodo e proficuo assecondare il potere, piuttosto che rileggersi bene la Costituzione laddove sancisce la piena libertà d'espressione con ogni mezzo ...

Mi ha deluso una prima volta con la scelta dei ministri del suo primo governo e con quel suo "imbarcare democristiani" a tutto spiano che credo abbia finito con lo snaturare ciò che ritenevo dovesse essere Forza Italia, cioé un partito nuovo con gente non professionista della politica, o comunque con gente che sino ad allora non aveva avuto responsabilità di potere ...

Mi sta continuando a deludere con alcuni degli attuali ministri e soprattutto con quel suo, talora obbligato, ma non meno ributtante, compromesso continuo con chiunque in qualunque modo, all'interno o all'esterno della maggioranza, si opponga alla necessità di cambiamento del modo "politichese" di NON affrontare i problemi, di dilazionarli, di non chiamarli col loro vero nome ...

Ma, ciò detto, continuo a stimare l'uomo e il politico Silvio Berlusconi e a ritenere l'attuale governo il «meno peggio» di tutti i precedenti e di qualunque altro possibile attualmente, anche perché l'alternativa é un'opposizione di centro-sinistra che, eccettuati i casi personali e sporadici di pochi uomini intellettualmente onesti, credo rappresenti quanto di peggio si possa immaginare.

Forse persino l'odio fratricida e antipatriottico dei periodi bui delle lotte guelfo-ghibelline appare meno riprovevole dinanzi all'atteggiamento di acrimonia pretestuosa e permanente, di odio anche personale oltre che ideologico e soprattutto di antitalianità dell'attuale cartello dell'opposizione, della sua longa manus costituita dal sindacato CGIL, e di tutto quell'arcipelago di "Girotondi", "Disubbidienti" e simili, con il quale malevolmente interagisce.

Ho ammirato, quasi con commozione, l'atteggiamento dell'opposizione degli U.S.A. che, allorché Bush prese la decisione di attaccare l'Iraq, nonostante fino a quel momento avesse chiaramente manifestato di non condividere assolutamente tale scelta, dichiarò di essere pienamente solidale con lui, "senza se e senza ma" ! Senza temere di perdere i voti di quei milioni di pacifisti, anche americani, che proprio in quel momento inscenavano una delle più globali manifestazioni contro tale guerra !

Tutto il contrario dell'opposizione italiana che non tralascia nessuna pur minima occasione non per attaccare (perché é il suo diritto) ma per denigrare l'attuale governo, il suo attuale capo e l'immagine del nostro Paese nel mondo.

Un'opera di denigrazione e di sfascio a tutto campo, senza eccezioni e ricorrendo sistematicamente alla menzogna ripetuta e amplificata sulla maggioranza dei media italiani, spesso imbeccata e aizzata anche a livello internazionale.

Invito chi non fosse d'accordo con queste mie affermazioni a cliccare qui per scaricare un elenco dei provvedimenti già varati dall'attuale governo Berlusconi in appena due anni di lavoro e ... nonostante questo tipo di opposizione interna e l'avversa congiuntura politico-economica internazionale. E' un documento in formato pdf compresso nel quale sono solo elencati i vari provvedimenti raggruppati in relazione ai corrispondenti impegni elettorali. Sono dati, non opinioni di parte, e dimostrano come le affermazioni apodittiche dell'opposizione che continua a ripetere (dopo soli due anni di legislatura) che "Berlusconi non ha mantenuto nessuno degli impegni elettorali" siano pura bugia e demagogia, che non danneggia purtroppo solo i bugiardi e demagoghi che le fanno (che riperderanno anche le prossime elezioni !) ma danneggia tutti gli italiani indistintamente.

Ho saputo di questo documento solo leggendo "Panorama", perché non ne ho trovato notizia su altri media, e per scaricarlo ho dovuto attendere i tempi biblici e i malfunzionamenti del sito di Forza Italia. Ciò per dimostrare quanto sia falsa l'affermazione, echeggiata anche all'estero, secondo cui "Berlusconi controlla tutti i media italiani", o la diceria secondo cui vivremmo in un "regime illiberale" dove "il problema dei problemi é il «conflitto d'interessi»" che ha consentito al governo di asservire e controllare tutti i mezzi di propaganda ...! Quando invece non sa o non riesce neppure pubblicizzare l'elenco di ciò che ha fatto !

 

Addio ad un piccolo grande uomo: LUIGI DI BELLA
1 luglio 2003
Di Bella
Luigi Di Bella
benefattore dell'umanità

Da oggi il Prof. Luigi Di Bella, 91 anni, non é più fisicamente tra noi.

Una morte fisiologica, naturale, ad un'età che può anche considerarsi longeva, ma che ha gettato nello sconforto migliaia di pazienti che forse avrebbero desiderato l'immortalità per questo uomo fisicamente piccolo, ma grande, grandissimo, sia come uomo che come medico, che come scienziato.

La cosiddetta "scienza ufficiale", quella stessa che a suo tempo decretò che "il motore a scoppio non avrebbe potuto avere un futuro" o che "l'ulcera gastrica poteva solo essere operata, ma non curata", lo ha catalogato se non tra i cialtroni, tra gli ingenui inventori di terapie inefficaci, ma diverse migliaia di pazienti guariti stanno a dimostrare, anche con le loro cartelle cliniche, la grandezza di questo scienziato.

Uno scienziato dalla grande modestia, che ha continuato a lavorare fino alla sua morte visitando e curando pazienti con il suo coctail di farmaci a base di melatonina, bromocriptina, vitamine e complesso ai retinoidi a cui aggiunse (nel 1978) la somatostatina, componenti a cui anche la comunità scientifica riconosce attività anticancerogene.

Uno scienziato che non solo non si faceva pagare dai suoi pazienti, ma che a volte regalava pure i farmaci, e che non esitò a rendere pubblico il suo protocollo di cura, senza nulla chiedere in cambio, sottoponendosi ad una sperimentazione che potremmo definire una "farsa all'italiana" se non fosse stata una tragedia per migliaia di pazienti, oltre che una immeritata bocciatura per una terapia valida ed una beffarda, svilente sconfessione per il suo autore, che pur continuò ad affinarla e ad applicarla con stupefacenti risultati, nonostante l'avanzare della sua età e l'amarezza dell'incomprensione.

Nessuno scienziato, se non un grande uomo come Di Bella, avrebbe accettato di far eseguire, testare e giudicare il suo protocollo da parte di medici che palesemente avevano dichiarato la loro ostilità a tale terapia (Veronesi e Tirelli, tanto per citarne qualcuno...), giungendo anche alle ingiurie professionali e alla denigrazione dei pazienti; utilizzando prodotti confezionati dall'istituto farmaceutico militare che successivamente, dopo procedimento giudiziario, dovette ammettere di non aver scrupolosamente rispettato il protocollo di confezionamento oltre che di aver immesso in circolazione preparati scaduti; sperimentando su pazienti già in fase terminale e già trattati, inefficacemente, con le terapie invasive tradizionali.

Nell'invitare chi legge a saperne di più su http://www.luigidibella.it/ o altre decine di siti sorti spontaneamente, mi auguro che le sue doti umane (che gli valsero anche l'attribuzione di un Premio della Bontà) e la sua deontologia professionale incentrata sul singolo paziente per calibrare su ciascuno la terapia più idonea, servano da esempio, da stella polare per tutti.

E mi auguro che, sedate le invidiuzze malcelate dei "luminari" che sino ad ora lo hanno osteggiato, giunga, seppur postuma, una sperimentazione seria che, verificata la certezza dei risultati, renda disponibile universalmente tale terapia, nonostante le resistenze lobbistiche ed ideologiche.

Il Prof. Di Bella desiderava solo questo.

 

L'arroganza del "palazzo" incentiva i reati e disgusta i cittadini
26 giugno 2003
Pubblicato parzialmente sul quotidiano "La Sicilia" del 27 giugno 2003 e integralmente su www.newschannel.it

«Andavo a comprare il pane, come sempre al panificio Bellomo, all'inizio di via Paladini, allorché ho visto un gazebo sotto al quale faceva capannello un gruppo di persone, in mezzo a volanti della polizia e vigili urbani.
Ho capito subito che doveva trattarsi della vexata quaestio dello spartitraffico di via Paladini, e mi sono avvicinato per informarmi.
Ho visto i segnali di divieto di sosta sul lato dove c'era il gazebo ed ho posteggiato dall'altro lato della strada, in mezzo ad altre auto, senza scorgere nessun segnale di divieto.
Il gruppo di persone si rivelò formato da commercianti della zona, intorno al consigliere comunale Mosca.
In quel frangente il funzionario di polizia chiese i documenti per identificare i presenti e diedi anche il mio.
Dalle informazioni assunte appurai questi fatti:
1) il progetto di che trattasi fu concepito in epoca in cui via Paladini non riceveva l'enorme flusso di traffico che riceve attualmente, a causa del ridotto insediamento sia della popolazione che, di conseguenza, delle attività commerciali;
2) il blocco del progetto era stato chiesto non solo dalla consigliera Mosca ma da centinaia di abitanti della zona mediante una pubblica sottoscrizione;
3) i rappresentanti degli esercenti erano stati “sportivamente” palleggiati tra il sindaco (“a me dovete parlare di Cibalgina, per il resto rivolgetevi all'ingegnere capo …” pare avesse detto …) e l'ingegnere capo (“il progetto è stato approvato, è esecutivo e a me compete solamente curare che venga eseguito” …);
4) i commercianti si erano rivolti ad un legale che aveva ritenuto sconsigliabile il ricorso al TAR a causa dei lunghi tempi di attesa e che, ripetutamente sollecitato telefonicamente ad intervenire sul luogo, si stava facendo una lunga doccia …;
5) il funzionario di polizia, identificati i presenti, li diffidava dal rimanere lì perché aveva ricevuto ordine di far sgombrare.
Rimasti vani i miei suggerimenti di recarci dal sindaco, sono andato a comprare il pane e, tornato alla mia auto, ho visto un vigile urbano che stava multandomi per divieto di sosta. Infatti, effettivamente ho rilevato la presenza di un cartello, ma rivolto nella direzione opposta, sicché io non potevo leggerlo dalla mia posizione.
Invano ho spiegato che non lo avevo visto, che ritenevo fosse interessato solo un lato della strada, che avevo posteggiato in mezzo ad altre auto…
Ho dovuto pagare subito la “chiamata” del carro attrezzi (30 €) e poi altri 33,30 € di multa che mi è stato rifiutato di poter versare subito “perché il verbale ormai era già fatto” (ma è legale cio? E che logica ha?).
Tutto ciò mi induce a fare ad alta voce alcune considerazioni:
1) la sordità e cecità del “palazzo” (anche se trattasi di un “palazzetto” locale!) nei confronti delle reali aspettative e necessità del cittadino è TOTALE: persino un imbecille si rende conto dell'assurdità di restringere una delle poche (e brevi) arterie fortunatamente larghe di questa città. Un'arteria ad intenso traffico, dove già adesso si è costretti a posteggiare in doppia fila.
Eppure sindaco e giunta ritengono di non dover modificare un progetto che avrà avuto la sua validità, forse, quando fu concepito, ma è una vera bomba sociale oggi.
Mi dispiace che la manifestazione di stamattina fosse nata improvvisatamente e spontaneamente, perché sono certo che oltre ai commercianti, ci sarebbero stati centinaia di cittadini la cui vita gravita intorno a tale strada o che, più semplicemente, vogliono opporsi all'ennesimo sperpero di denaro pubblico per la costruzione di qualcosa di dannoso per tutti.
2) L'incapacità assoluta da parte dei pubblici funzionari di affrontare i problemi globalmente anziché trincerarsi dietro alle barriere delle competenze specifiche.
Solo quando ci scappa il morto, o quando i reati sono già stati commessi, vengono riuniti quei “comitati sull'ordine pubblico” a cui spetta di chiudere la stalla dopo che i buoi sono già scappati!
Una riunione preventiva del genere, anche in sede prefettizia, avrebbe certamente portato a considerare più intelligentemente e pragmaticamente questa situazione, senza esacerbare gli animi di nessuno e, soprattutto, senza indurre nessuno a pensare di commettere dei reati.
Via Paladini va sistemata e se i soldi ci sono non vanno spesi per creare pericolosi e dannosi spartitraffici in muratura, ma per ingrandire i canali di scarico delle acque piovane, che attualmente trasformano la strada in un torrente, per livellare e pavimentare i marciapiedi, per livellare ed asfaltare a manto continuo la sede stradale, per disegnare e regolamentare i posteggi, per creare dei sottopassaggi e per piantare qualche albero e qualche aiola dove possibile e non pericoloso.
3) L'attuazione di quanto sopra esposto, dettato dal buon senso e coerente con le aspettative, legittime, della totalità dei cittadini:
a) avrebbe fatto spendere proficuamente il denaro pubblico già stanziato;
b) avrebbe evitato che dei cittadini si riunissero senza autorizzazione bloccando i lavori e commettendo reati;
c) avrebbe assicurato la sopravvivenza degli esercizi commerciali della via;
d) avrebbe snellito la circolazione;
e) avrebbe fatto sentire le istituzioni al servizio dei cittadini.
4) Viceversa il denaro pubblico (preso dalle nostre tasche!) verrà speso per:
a) rallentare o paralizzare il traffico nella zona, con danni alla salute di chi vi abita e incentivazione di nervosismo e malessere;
b) ridurre senza alcun vantaggio per nessuno gli attuali posteggi, già insufficienti;
c) costringere al fallimento gli esercizi commerciali ivi allocati perché gli attuali clienti, provenienti sia dalle zone periferiche circostanti, sia da altre parti della città e addirittura da altri paesi, quindi tutti circolanti in auto, non trovando posteggio cambieranno fornitori;
d) continuare a scavare di più il fossato tra “palazzo” sordo e cieco e cittadini “sudditi” inascoltati, snobbati, vessati senza, peraltro, un motivo di una qualche validità.
5) Mi sorge il sospetto che, stante la protervia con cui questa amministrazione sta disattendendo centinaia di firme (ma sarebbero state facilmente migliaia, se la raccolta fosse stata meglio organizzata) si voglia solo dare una “risposta politica” all'attivismo del consigliere Mosca che ha preso a cuore questo problema e, credo anche legittimamente, ritiene di averne anche un tornaconto elettorale.
Mi sorge il sospetto che se le parti fossero state invertite probabilmente l'ostinazione del “palazzo” non sarebbe diversa e che quindi lo scollamento tra istituzioni e società civile stia prendendo una piega molto pericolosa.
Concludo invitando questa amministrazione (non m'importa di che colore sia) ad essere più rispettosa dei concittadini, a cercare il dialogo anziché rifiutarlo ed inviare vigili urbani e celerini, rammentando che la protervia non paga, il ripensamento e il buonsenso sì.
A meno che l'assassinio del Sindaco Abbate (da parte di un poveraccio che vedeva in lui, seppur erroneamente, un rappresentante del “potere” che non risolveva il suo problema) ed i suicidi di (purtroppo) molti commercianti (lavoratori che pur lavorando con impegno sono stati sopraffatti dalla continua contrazione degli affari) non siano stati capaci di insegnarci proprio nulla».

AGGIORNAMENTO della stessa giornata (pubblicato solo da www.newschannel.it e non più dal quotidiano "La Sicilia"):

Con la tempestività tipica del mezzo, ma abituale solo per i più efficienti siti d'informazione, tra cui Newschannel, apprendo su tale portale, quasi in tempo reale, degli sviluppi sullo spartitraffico in Via Paladini.
Con la stessa franchezza con cui avevo stigmatizzato la “sordità e cecità del palazzo”, sono felice di dare atto della mutata posizione del sindaco Messana, e arrivo a dichiararmi sicuro che non si tratti di un “pour parler” teso a sedare la protesta e ad andare avanti imperterriti.
Ma mi chiedo:
1) le leggi vanno rispettate, non c'è dubbio, ma vanno anche correttamente interpretate e sapute applicare. Se non fosse così non avremmo bisogno né di giudici, né di avvocati, né di amministratori: basterebbero dei computer che sarebbero certamente più veloci, precisi e imparziali! Quindi chiedo a chi ha l'onere di correttamente interpretare ed applicare la norma che impone lo spartitraffico per arterie larghe come via Paladini se la larghezza prevista da tale legge sia presente lungo tutta la strada e non solo in alcuni tratti;
2) poiché l'ingombro dei parcheggi laterali deve essere detratto dal computo della sede stradale vera e propria (la cui larghezza fa o meno scattare l'obbligo dello spartitraffico) perché non si dimostra ai cittadini, mediante una banalissima pianta, dove e quanti parcheggi verrebbero previsti dal nuovo progetto e di che lunghezza viene considerato ciascun spazio macchina ? (certamente la cervellotticità, per non usare altri termini, usata per dipingere i posteggi nella strada antistante la scuola elementare Don Milani non lascia presagire niente di buono …!)
3) se il nuovo progetto sarà cosi migliorativo in tutti i sensi, di viabilità, di sicurezza, di estetica, …, perché non se ne pubblicizzano le mappe? Magari nel sito del Comune (quindi a zero costo per l'amministrazione) ?
4) poiché le leggi vanno rispettate tutte, chiedo come mai non sia stata rispettata (e non solo in via Paladini !) quella che impone l'apposizione di un cartello pubblico, ben visibile, elencante la tipologia del progetto, i responsabili, il costo per la collettività, la data di inizio e di termine dei lavori, ecc. ecc.
5) il sindaco rilancia chiedendo ai commercianti la presentazione di un progetto alternativo, da valutare tra tecnici in sede di Ufficio Tecnico del Comune. Ma, a parte il fatto -che tengo a sottolineare- che l'interesse non è SOLO dei commercianti ma di TUTTI i cittadini, mi stupisco che l'organo politico, cioè decisionale abdichi aprioristicamente le proprie facoltà di scelta e d'indirizzo nei confronti di tecnici che, pur essendo validi e competenti, non hanno e non possono avere tali facoltà di scelta e d'indirizzo che attengono esclusivamente ai governanti, i quali appunto sulla base delle scelte operate, vengono poi giudicati dai cittadini, riconfermati o mandati a casa.
Da un punto di vista tecnico, cioè di mera realizzabilità, è possibile, ad esempio, anche costruire su una frana, ma ciò non significa che farlo possa essere conveniente sotto l'aspetto costo/benefici o sotto quello paesaggistico/sociale e tali scelte determinanti sono demandate al politico, nel rispetto della normativa. Allora a che pro far spendere quattrini non dovuti ai commercianti per pagare una nuova progettazione se alla fine la scelta dev'essere sempre quella politica?
6) Infine: è vero che si può sbagliare anche all'unanimità, ma non da motivi di riflessione questa unanime sollevazione popolare avverso il nuovo progetto?
Qui non siamo di fronte ai soliti stereotipi di “vecchi commercianti” che “non capiscono” le limitazioni di traffico, le zone pedonali e via discorrendo, ma io ho visto una assoluta maggioranza di giovani imprenditori, sinceramente preoccupati della loro sopravvivenza commerciale, alle cui ambasce non sono stati opposti DATI, ma solo fumose chiacchiere.
E' stata fatta una rilevazione di quanti veicoli transitano quotidianamente in questa strada ? E di quante auto risultano posteggiate attualmente? Che incremento o decremento percentuale comporterà il nuovo progetto? Quanti posti auto in più o in meno risulteranno fruibili? E i posti auto eventualmente soppressi in quale zona verranno ricreati ? Quanti clienti potranno effettuare soste brevi o brevissime ? Quale aggravio o sgravio di traffico si ripercuoterà sulle arterie circostanti? In una parola: il santo vale la candela ?
Speriamo che non ci sia bisogno di santi …, ma che prevalga il buonsenso, buonsenso nell'interpretazione delle leggi, e coraggio nel saper ritornare sulle proprie decisioni ove ci si dovesse render conto che le ragioni di altri siano più ragionevoli delle proprie.

 

Ma quanto siamo buoni !
6 gennaio 2003
L’AGGUATO Verso le otto di sabato sera, in una strada del quartiere di Secondigliano (alla periferia di Napoli), due minorenni di 13 e 17 anni tentano di rapinare un uomo del suo scooter. Uno dei due ragazzini è «armato» di una pistola giocattolo
LO SPARO
L’uomo è un agente di polizia in borghese e ha la pistola d’ordinanza: la estrae e spara una sola volta verso i due, che rimangono entrambi colpiti
LA TRAGEDIA
I due ragazzi fuggono a bordo del motorino sul quale viaggiavano, poi lo abbandonano e proseguono a piedi. Il più grande, ferito di striscio a una mano, riesce a raggiungere un ospedale dove viene prima curato e poi arrestato. Il più giovane, invece, si accascia e muore per la strada, vicino al raccordo autostradale che passa non lontano dal luogo della tentata rapina
L’INCHIESTA
Ieri l’agente di polizia che ha sparato è stato ascoltato dal pubblico ministero di Napoli Monica Campesi, che lo ha indagato per eccesso di legittima difesa .
Questa la sintesi che ha fatto il corriere della sera del 5 gennaio 2003

Il presidente della Repubblica ha poi espresso il suo dolore per la morte del ragazzino, ma non ha profferito una parola per l'agente, diciannovenne, che adesso é addirittura costretto a non tornare a casa sua, per timore di vendette da parte dei parenti o amici delle vittime.

Siamo al capolinea. Quando persino Ciampi, che peraltro stimo, probabilmente senza accorgersene, si rende interprete del "buonismo" ormai dilagante ed asfissiante, credo che sarebbe molto meglio farcene una ragione e togliere le armi a tutti: poliziotti, carabinieri, esercito, ...

In tal modo la scorta del presidente della Repubblica non rischierebbe di uccidere qualcuno che, per scherzo ( !), puntasse una pistola giocattolo contro Ciampi. E se poi il presidente o chiunque altro proprio volessero proteggersi dai malintenzionati, basterebbe rivolgersi alla camorra, alla mafia, alla sacra corona unita: c'é solo l'imbarazzo della scelta.

Queste organizzazioni, a differenza di polizia, carabinieri e simili, i cui stipendi gravano sul bilancio dello Stato, si autofinanziano o, al massimo, possono chiedere un "pizzo" di qualche centinaio di euro al mese ..., e poi sono efficienti e farebbero risparmiare persino sulle spese per i tribunali: non ve ne sarebbe più bisogno.

Certo, sorgerebbe il gravissimo problema di che fare con queste migliaia di poliziotti, carabinieri e soldati rimasti non solo disarmati ma anche disoccupati ! Di alcune centinaia (dei più bravi: quelli che hanno preso Riina e simili) non dovremmo preoccuparci perché verrebbero subito uccisi; alcune migliaia potrebbero poi essere assunti appunto dalla camorra, dalla mafia, ecc. (che da qualche parte devono pur reclutare la loro manovalanza, quindi é meglio che la reclutino tra personale già addestrato all'uso delle armi, vi pare ?), e gli irriducibili potrebbero, a scelta, farsi crocerossine, o frati, o assistenti sociali per consolare i parenti delle persone giustiziate, stavolta "in nome del popolo italiano", dalle organizzazioni di delinquenti, pardon, di nuovi tutori dell'ordine, precedentemente menzionate.

Fantascienza, provocazione ?

Fantascienza e provocazione é che quell'agente oggi sia davvero indagato e davvero impossibilitato a tornare a casa.

Fantascienza e provocazione é che questo non sia un caso isolato, ma l'assurda "normalità" per chiunque osi difendersi (l'agente, il tabaccaio, l'orefice, il proprietario della villetta, ...)

Signor-presidente-dei-buonisti, anche a me dispiace che un ragazzo sia morto, perché se non trovava di meglio che fare il rapinatore doveva essere un povero disgraziato, ma non dimentichiamo che era stato lui a dire "Spara! Spara!" all'amico che teneva la pistola giocattolo in mano !

Se non in una situazione come questa, vuole dirmi, signor-presidente-del-consiglio-superiore-della-magistratura-Ciampi, quand'é che si può parlare di "legittima difesa" ?

E se continuiamo ad indagare ogni carabiniere o poliziotto che usa le armi per difendere se stesso o gli altri, per quanto tempo ancora essi troveranno il coraggio per farlo, rischiando la propria vita, perché -non dimentichiamolo- é questo che fanno ?

 

Lucciole ... per lanterne!
21 dicembre 2002
Oggi é stato presentato alla Camera un disegno di legge col quale vengono puniti clienti e prostitute in luogo pubblico e viene resa possibile la prostituzione a domicilio ed anche la coabitazione di un massimo di due "lucciole".

Era l'ora di "mettere mano" alla legge Merlin, ma credo che si sia partorito un altro mostro di ipocrisia all'italiana. Infatti il nuovo disegno di legge prevede che per poter affittare un appartamento ad una o due prostitute, tutti i condomini debbano essere consenzienti !

I cretini del "Polo delle Libertà" hanno creduto di risolvere il problema come chi nasconde la spazzatura sotto il tappeto, ma con l'aggravante tragicomica di chi, per nascondere tale spazzatura sotto il tappeto, deve dichiararlo a tutti !!!!

I cretini del centrosinistra hanno rispolverato il solito disco contro le "case chiuse", senza attaccare il Governo sul punto più grave, e cioé che gli unici condomini che accetteranno di ospitare prostitute saranno quelli di stabili interamente in mano a malavitosi (solo così si potrà ottenere il consenso di tutti i condomini !).

E dire che li paghiamo profumatamente per fare le leggi ! Sono capaci soltanto di dire e fare cazzate!

E siccome io non critico mai senza avere una proposta alternativa, ecco il MIO disegno di legge:

1) La prostituzione tra maggiorenni, consapevolmente e liberamente consenzienti, é libera in tutti i luoghi non aperti al pubblico, a condizione che non arrechi turbamento all'ordine pubblico e rispetti le leggi vigenti. Essa é assimilata a prestazione professionale con tassazione presuntiva pari al doppio del canone di locazione o al quadruplo del reddito dominicale dell'appartamento in cui venga esercitata.

2) Chiunque percepisca, in toto o in parte, proventi provenienti da atti di prostituzione altrui, a qualunque titolo, é punito con la reclusione da 10 a 20 anni, senza concessione di attenuanti e con obbligo di scontare la pena inflitta fino alla fine.

3) Il precedente articolo 2 non é applicabile a chi ospiti chi esercita la prostituzione, a condizione che l'affitto o la vendita dei locali sia in linea con i prezzi di mercato, derivi da un contratto di locazione o atto di vendita registrato e non sia legato in alcun modo a percentuali sulle prestazioni degli affittuari.

Analogamente l'art. 2 non é applicabile per chi sia sposato o conviva con chi esercita la prostituzione, a condizione che abbia mezzi di sostentamento sufficienti propri.

4) La prostituzione é vietata in tutti i luoghi aperti al pubblico ed é punita con una ammenda da 300 a 600 euro (i cui proventi costituiscano un fondo per il sostegno ed il reinserimento sociale di ex esercenti la prostituzione) o l'arresto da 10 giorni a tre mesi inflitto a tutte le persone sorprese ad offrire, proporre, chiedere o esercitare un atto di prostituzione in tali luoghi.

5) L' esercizio della prostituzione non é pubblicizzabile con insegne, targhe, segnali stradali e simili, ma é consentito l'annuncio pubblicitario su tutti i media, nelle forme e alle condizioni disciplinate da apposito regolamento.

6) L'atto di indurre o costringere altri all'esercizio della prostituzione, nonché al suo ricatto diretto o indiretto, é assimilato all'omicidio volontario e sanzionato di conseguenza.

7) A chiunque eserciti la prostituzione e denunci sfruttatori, estortori o aggressori, ovvero collabori per la loro individuazione, é garantito dallo Stato il cambio di identità ed un sussidio una tantum di 6.000 euro.

Ovviamente, se anziché i dieci minuti che ho impiegato per scrivere "di getto" questi 7 articoli, ne avessi impiegato 1000, consultando testi ed esperti di economia e di diritto, avrei potuto fare di meglio ..., ma già così mi pare che il mio "disegno di legge" sia di gran lunga migliore sia delle ipocrisie di questo governo, sia degli ideologismi astratti e preconcetti dell'opposizione.

 

"Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire"
21 dicembre 2002

L'altro ieri Striscia la notizia ha mostrato in copertina una sortita di Beppe Grillo dinanzi ad uno stabilimento Fiat, dove ha presentato agli operai un'auto capace di fare 100 Km con due litri di benzina, realizzata su una carrozzeria Twingo, ed ha stigmatizzato ciò che anch'io vado sostenendo da anni, e cioé che il futuro é nei motori di nuova concezione, primo tra tutti quello ad idrogeno, ma per arrivare al quale già da ora si potrebbe e dovrebbe costruire in serie quei prototipi già realizzati a livello amatoriale da diversi studiosi, che restano invece emarginati e trascurati.

Sono certo che, ahimè e ahinoi ! neppure le parole di Grillo, seppure amplificate da Striscia la notizia riusciranno a svegliare il Governo e la dirigenza Fiat.

La storia é purtroppo piena di geniali innovazioni snobbate sia dall'elite culturale che dai centri di potere (accadde al motore a vapore, al motore a scoppio .. tanto per restare in tema), e considerate dai "benpensanti" dell'epoca prive di qualsiasi futuro !

Historia magistra vitae, ma se gli scolari sono asini, continueranno a ragliare !

Spero di non divenire sordo!

 

 

Pena di morte? Sì, e poi buttarli nell'immondizia
14 ottobre 2002


Questa la sintesi di ciò che, a oggi, appare essere avvenuto in quel di Brescia, sabato 28 settembre 2002: Desirée Piovanelli, 14 anni, pare sia stata attirata in un casolare da 3 compagni e amici che le avrebbero detto: «Vieni nella cascina, ci sono tre gatti abbandonati» e lì sarebbe stata stuprata e accoltelata con una efferatezza che ha colpito gli stessi carabinieri. L'altro ieri é staot arrestato un 36enne vicino di casa che i ragazzi accusano di aver partecipato o di essere stato l'autore principale -non si comprende ancora bene- di questa efferatezza nei confronti di una ragazzina che si sarebbe difesa strenuamente, senza per questo arrestare l'impeto orrendo della combriccola.

Crimini come questo lasciano atterriti, disorientati. E per fortuna che lo siamo ancora!

Non lo erano invece questi tre mocciosi e questo gaglioffo: vigliacchi ! Che hanno tentato per giorni di recitare la parte di chi non sapeva nulla e che purtroppo ormai non sono più rare eccezioni, ma gli ennesimi protagonisti di una cronaca che sempre più spesso narra di "fidanzatini" che sgozzano la "fidanzatina" riluttante, di giovani bruti che massacrano antiestetici ma inoffensivi barboni: storie di "ordinaria" violenza, spesso con l'aggravante di rivolgersi a vittime non solo indifese, ma assolutamente fiduciose nei loro carnefici.

Giovani che "dopo" se ne vanno tranquillamente al bar, a passeggio, con gli amici, come se non avessero una coscienza, come se avessero ucciso una mosca, una formica.

E noi "società civile", Stato, scuola, genitori, che facciamo? Sino ad ora abbiamo solo confuso, mistificato i ruoli.

Io credo infatti che sia umano e comprensibile, se non auspicabile, che i genitori di un figlio che si sia macchiato di un crimine come questo non possano ripudiarlo, ma non debbano fargli mancare il loro amore, pur esecrandone l'atto.

Come pure la Chiesa (qualsiasi essa sia): svolge la sua "missione" nell'accogliere i reprobi e nel tentare di "convertirli" al pentimento.

Ma scuola e Stato non devono avere l'amore dei genitori o la charitas della Chiesa, ma l'impegno all'educazione e al miglioramento degli individui e della società (la scuola) e alla difesa degli inermi e alla punizione dei delinquenti (lo Stato).

Un ladro, un truffatore, un estortore, si possono (dopo averli puniti) "rieducare", recuperare, reinserire nella società. Ma chi ha tolto la vita non potrà mai più restituirla. Ed io credo che allorché si abbia l'assoluta e totale certezza della loro colpa, ed escludendo gli omicidi colposi, gli assassini non possano pagare altrimenti che con la loro stessa vita.

E non perché la pena di morte possa servire come deterrente a simili crimini (anche se io credo che, seppure in minima parte, comunque serva anche a questo), ma semplicemente perché questi individui sono indegni di continuare a vivere. Neppure nel più fetido Gulag.

Sono indegni di essere considerati uomini, sono feccia di cui la società deve liberarsi.

Ecco perché Caino per me non solo va ucciso, ma non é degno neanche di una sepoltura: va buttato tra i rifiuti.

Questa é inciviltà? Bene: continuiamo allora ad allevare, blandire, commiserare e coccolare questi mostri.

Perché di questo si tratta.

Cerchiamo, una volta tanto, di NON essere ipocriti: certamente nessuna persona di buon senso consapevolmente alleverebbe un mostro come questi, ma é cio che facciamo allorché accettiamo, ormai senza più limite, l'esercizio dell'inciviltà, della maleducazione, della violenza nelle scuole, nelle case, nella società.

E' quello il germe: chi a scuola offende i suoi insegnanti e i suoi compagni e viene lasciato fare "perché si deve comprendere, si deve accogliere, si deve recuperare" senza porre, di fatto, alcun limite; chi a casa non viene educato (perché i genitori spesso son assenti, distratti, incapaci o superficiali); chi nella società viene tollerato (dal comportamento bullesco, alle sarabande senza casko in ciclomotore, alle vetrine sfasciate nelle dimostrazioni ...) per un malinteso senso di "libertà", non ci dobbiamo stupire se il più delle volte finisce col delinquere o, talvolta, col togliere la vita a persone inermi.

Allora più che alle pene (che comunque devono essere severissime e irrevocabili in questi casi) sarebbe opportuno che noi genitori, insegnanti, cittadini, cambiassimo atteggiamento e passassimo da un malinteso, mieloso e irresponsabile "mammismo" a "tolleranza zero" nei confronti di chi non rispetta gli altri. Erika, l'altra ragazzina ligure che insieme al suo fidanzatino massacrò qualche anno fa la madre e il fratellino aveva scritto : "Uccidiamoli, tanto siamo piccoli e non possono farci niente".

Se questa é civiltà, ve la regalo. Io sono un selvaggio.

 

"Privatizzare gli utili e socializzare le perdite"
13 ottobre 2002
Nei giorni scorsi la Fiat ha chiaramente detto che licenzierà paecchie migliaia di dipendenti e chiuderà almeno 2 fabbriche. Il TG5 ha chiesto il parere ai suoi lettori e 4 su 5 hanno detto che non vorrebbero che la Fiat sia finanziata dallo Stato (cioé da noi) per l'ennesima volta: perché nessun'altra impresa lo é stata mai tanto, perché sarebbe premiata l'incapacità gestionale, perché non la indurrebbe a rinnovarsi, ma prima o poi saremmo punto e a capo (come già altre volte in passato) ecc.
Io ho scritto così:

Dopo aver stabilito di condividere le motivazioni di chi NON auspica l'aiuto di stato alla Fiat, tenuto conto però delle disastrose conseguenze per decine di migliaia di famiglie propongo che lo Stato finanzi una completa RICONVERSIONE della Fiat in un'azienda automobilistica che, unica al mondo, faccia ricerca e produca SOLO vetture ecologiche avanzate. Ritengo che sia questo il busines del futuro e arrivare per primi significherebbe divenire leader commerciali mondiali.
Mi riferisco all'idrogeno (da subito) e al solare (tra 10 anni). Nell'immediato , anche per aggirare le ovvie e legittime contestazioni europee, il Governo potrebbe incentivare il montaggio DI SERIE DELL'IMPIANTO A METANO su TUTTI i veicoli Fiat attualmente in produzione. Sono convinto che anche auto detestate (come dimostrano i sondaggi) come la Stilo, diverrebbero ambite se gratuitamente munite di impianto a metano e se, contemporaneamente, il costo di tale gas venisse defiscalizzato anche di un solo paio di cent./litro.
Tirate le somme credo che ciò incentiverebbe certamente un circolo "virtuoso" che rilancerebbe il settore, beneficierebbe l'ambiente e costerebbe forse meno del solito ennesimo finanziamento o della solita sterile cassa integrazione (che siamo sempre noi cittadini a pagare).

Avrà questo Governo il coraggio di una scelta così radicale?

 

Morto il manager che voleva l'eutanasia
17 settembre 2002
ROMA - Ha vissuto come ha voluto, voleva scegliere come morire. Non c’è stato tempo. La malattia ha fatto da sé. Una crisi respiratoria l’altra notte. Si chiamava Enzo Buongiorno, era romano, faceva il manager, aveva 77 anni. Gli ultimi due li ha passati con la sclerosi laterale amiotrofica: male incurabile, degenerativo, che colpisce i motoneuroni 2. Piano piano paralizza i muscoli. Mani, braccia, gambe, collo. Fino ai polmoni, fino al cuore. Nessuna speranza. Soltanto un lento spegnersi, immobilizzato su una carrozzina, con una cannula nella gola e un tubo nello stomaco. Perfettamente lucido. Non la voleva una morte così. Enzo Buongiorno se n’era scelta un’altra, quella dolce. Suicidio assistito. Fuori dall’Italia perché qui non è permesso. «Voglio morire da vivo» disse quel giorno, ed era il 23 luglio scorso, all’ospedale Fatebenefratelli. C’era un dibattito sull’eutanasia, l’aveva preparato e finanziato lui con il Tribunale del Malato. Organizzare convegni scientifici era il suo mestiere, dopo quello di medico chirurgo. «Non diventerò un vegetale, non mi ridurrò a qualcosa di meccanico, vivrò finchè questa parola avrà un senso. Devo già essere accudito, sollevato, lavato, accompagnato in bagno. Se voglio guardare la tv qualcuno deve premere il tasto sul telecomando. Ho bisogno di aiuto anche per grattarmi il naso. Basta, sono stanco. Tutto è pronto, ho comprato già il biglietto, solo andata, senza ritorno».
Non è mai partito. Alla fine è morto nel suo letto, nella sua casa ai Parioli. Non si è ucciso, tecnicamente. Però non ha più fatto nulla per sopravvivere. Niente respiratore, niente flebo. Non ha deciso il momento né il modo, ma a tutto il resto ha provveduto lui. Anche al necrologio, il primo che apriva il lungo elenco sui giornali di ieri. Se lo è composto da solo. Si è messo alla scrivania e l’ha dettato alla segretaria Fabiana una settimana fa, data in bianco.
«Saluto quanti nella vita mi hanno dimostrato stima ed affetto che ho sempre ricambiato con animo sincero e gratitudine. Desidero che tutti abbiano il migliore ricordo della mia persona, rendendosi conto che la morte è un fatto naturale della vita. Un abbraccio affettuoso al mio grande amore, Angiola, ai figli Gianluca, Gioia e Marina. E a Stefano al quale, dopo la meditazione sugli errori commessi, auguro un trascorrere della vita sereno».
Enzo Buongiorno era stato un bell’uomo. Non ora che pesava 45 chili, prima. Bruno, magro. Gli piaceva lavorare, sopra ogni cosa. E passeggiare in montagna. E gli piacevano le donne. Si era sposato e aveva avuto due figli. Altro amore, altri due figli. Angiola era la sua ultima compagna, stavano insieme da 30 anni. Con il maggiore, Stefano, qualche incomprensione, non si sentivano più. Ma gli voleva bene. Gioia era la prediletta, la chiamava Principessa. «Papà ha seminato tanto amore, ora c’è un vuoto e non si riempirà mai più».
Li ha convocati tutti in ufficio, un giorno d’aprile. Comunicazioni urgenti. «Voglio morire quando mi sentirò pronto. Un giorno sparirò e non mi rivedrete, non vi dirò nulla». Hanno provato a convincerlo che non era giusto. Lui ha convinto loro. Al genero Paolo ha lasciato scritto come voleva essere vestito per il funerale. Jeans e camicia. Che voleva essere cremato. Così è stato. E che l’urna con le sue ceneri fosse portata nella villa di Montecarlo. Così sarà.
Il giorno prima di morire, il dottor Buongiorno si è fatto portare in ufficio. Ha detto addio ai suoi 200 dipendenti della Aim. Poche parole incomprensibili, qualcuno ha tradotto. Il dottore non riusciva più a parlare. Dieci minuti prima di chiudere la sua storia, ha fumato l’ultima sigaretta. Ne fumava quattro pacchetti. Tanto vale. C’era una persona accanto a lui che gliele accendeva e gliele portava alla bocca. Enzo Buongiorno poteva soltanto aspirare e buttare fuori il fumo. Poi più nemmeno quello.
Giovanna Cavalli - Trascrizione dal corriere della sera

E' veramente triste, e mi fa profondamente rabbia, che dell' eutanasia in Italia si debba parlare solo in occasione di questi fatti eclatanti, e che l'eclatanza provenga dal "rango" sociale o culturale del morto di turno.

Tutti sappiamo di un amico, un parente, un conoscente dal nome ignoto ai più, violentato con torture inenarrabili dalla sorte, sì, ma anche dall' ipocrisia, dal "perbenismo" bigotto, dalla coerenza becera a principi in sé nobili, ma assolutamente ignobili se proclamati in astratto, senza tener conto dell'uomo.

Ho deliberatamente evitato di usare l'espressione "costretto a vivere" perché essere ridotto ad un vegetale o, peggio ancora, avere la piena lucidità di subire un male assolutamente inesorabile, senza scampo, invasivo, doloroso, che affligge non solo chi in prima persona lo patisce ma chiunque questa persona ami davvero, credetemi, non é vivere, quindi le attuali leggi non costringono a vivere ma costringono a subire un supplizio tanto atroce quanto disperato e senza ragione.

Se poi si é laici, o addirittura atei, o semplicemente agnostici, maggiormente non si comprende questa costrizione alla tortura, allorché ci viene negato di andarcene da questo mondo nel quale non abbiamo deciso di nascere.

Non voglio esaltare il suicidio (che é tutt'altra cosa e che pure io condivido se fatto come determinazione personale e non frutto di depressione, paura, viltà), ma voglio affermare il primato della ragione (sembra assurdo doverne riparlare, ad oltre tre secoli dall' Illuminismo ...!), primato che in Olanda é stato affermato in questo ambito da molti anni, e dove non pare proprio che sia sopravvenuta un'ecatombe di massa, ma si é affermato un principio di civiltà.

Lo stesso principio di civiltà che ci fa soccorrere chi soffre, che fa mobilitare centinaia di persone o spendere centinaia di milioni per salvare una sola vita, anziché lasciar fare alla natura o al caso che la vorrebbe morta.

Sì, proprio lo stesso principio: aiutare chi soffre a non soffrire, perché non viene applicato allorché l'unico rimedio ad una sofferenza senza fine é proprio la morte, decisa, scelta, invocata proprio dal diretto interessato?

In Olanda e in Danimarca ci sono già leggi che, pur con le massime garanzie e cautele, consentono di scegliere quando andarsene, se la malattia é incurabile e c'é la determinazione del paziente. In Svezia l'assistenza al suicidio é un "delitto non punibile". In Italia, nonostante le lotte dei Radicali, le dichiarazioni coraggiose di persone influenti (cito Montanelli, Veronesi, ... tanto per fare qualche esempio), continuiamo a seppellire il dolore e la libertà di pochi sotto una enorme melassa di ipocrite buone intenzioni e di inconfessabile viltà.

 

Palestinese di 36 anni, vedova, madre di 7 figli uccisa: "collaborava"
26 agosto 2002
"A Tulkarem, in Cisgiordania, Ikhlas, palestinese, 36 anni, vedova con sette figli, è stata assassinata sabato dalle Brigate Al Aqsa perché «spia» al servizio degli israeliani. Il giorno prima quattro attivisti armati e mascherati hanno fatto irruzione nella baracca dove abitava la donna e hanno prelevato uno dei figli, Baker, 17 anni. Poi per oltre due ore lo hanno torturato e frustato con un cavo della corrente. Il ragazzo ha raccontato: «Volevano sapere tutto di lei» "
Trascrizione dal corriere della sera

Ovviamente, solo un trafiletto su qualche giornale. Perché i "cattivi" sono gli Israeliani e i "buoni" restano sempre e comunque i terroristi al soldo dei signori della guerra palestinesi.

 

Ciampi: medaglie per i due eroi dell'estate
17 agosto 2002

Paolo Foglia è morto salvando tre persone nel Ticino. Cesare Sacchi ha evitato di far precipitare il proprio aereo sui bagnanti

ROMA - Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, intende premiare con la medaglia al valor civile i due eroi di quest'estate: Paolo Foglia e Cesare Sacchi. Lo si apprende da fonti del Quirinale. Ciampi ha sollecitato, attraverso gli uffici del Quirinale, un'istruttoria dalle prefetture di Milano e Pavia per quanto riguarda Foglia e di Massa Carrara e Novara per quanto riguarda Sacchi.
Paolo Foglia, 35 anni, è deceduto il 16 agosto dopo aver salvato un bambino e due adulti che rischiavano di annegare nel Ticino nei pressi di Bereguardo (Pavia). Dopo aver portato a riva i tre, l'uomo è stato trascinato via dalla corrente ed è annegato.
Cesare Sacchi, 35 anni, è il pilota del piccolo aereo precipitato a Ferragosto nei pressi di Forte dei Marmi (Massa Carrara). Sacchi ha preferito sacrificare la sua vita piuttosto che lasciar precipitare il velivolo sulla spiaggia affollata di bagnanti.
Trascrizione dal corriere della sera

Noto con commozione che anche il Presidente Ciampi la pensa come me. E noto nelle interviste televisive che molti taliani quasi si vergognano ad usare la parola "eroi", come se fosse talmente desueta e arcaica da divenire impronunciabile. Forse é stata ed é abusata a sproposito (vedi kamikaze palestinesi ...!) ma spero che, anche con l'aiuto di Ciampi, possa essere rivalutata nel suo significato più puro, esclusivo, profondo..

 

Precisazione
16 agosto 2002

Mi rammarico di non riuscire a citare tutti i nomi di protagonisti di atti di eroismo quali questi qui citati. Sono tanti e non solo italiani, e non tutti hanno l' "onore" di un trafiletto in cronaca.

Perché la cronaca privilegia spesso l'economia, la politica, ... altre cose cosiddette "importanti", relegando in quarta, o trentesima pagina notizie come queste: storie non comuni di "ordinario" eroismo che una volta venivano additate ad esempio.

Oggi, in una civiltà sempre più egocentrica, egoista, superficiale e sprezzante dei valori più nobili (perché tali valori, come in questo caso, arrivano a costare la propria vita), mi rincuora che esistano uomini come Paolo Foglia o Cesare Sacchi.

 

Paolo Foglia
16 agosto 2002
PAVIA - Un uomo di 35 anni di Bresso (Milano) si è tuffato nelle acque del Ticino per salvare tre persone che rischiavano di annegare, ma dopo averle salvate tutte e tre è stato risucchiato dalla corrente del fiume ed è morto. La tragedia è avvenuta ieri, vicino al ponte imbarchi di Bereguardo (Pavia)
IL FATTO - La vittima si chiamava Paolo Foglia, era un nuotatore esperto e proprio ieri festeggiava il suo compleanno. L'uomo non ha estitato a tuffarsi in acqua dopo aver visto un bambino che non riusciva a riemergere. Era un ragazzino albanese di dieci anni. Suo padre e una ragazza stavano inutilmente cercando di riportarlo a riva, correndo lo stesso suo rischio di annegare.
A quel punto Foglia ha deciso di tuffarsi: ha riportato a riva il piccolo, il padre e la ragazza ma mentre stava per uscire la corrente del fiume l'ha trascinato via.
LE INDAGINI - I tentativi di soccorso sono stati inutili: quando Paolo Foglia è stato riportato a riva dai vigili del fuoco, era già morto. Il papà del bambino, un operaio di 30 annni, si trova in prognosi riservata, mentre per il piccolo, ricoverato per un principio di annegamento all'ospedale di Pavia, le condizioni sono buone.

Trascrizione dal corriere della sera Nessun commento mio. Si commenta da sé.

 

Cesare Sacchi
15 agosto 2002

Rimane ai comandi per evitare i bagnanti

CINQUALE (Massa) - «Inizio discesa» dice nel microfono di bordo mentre vira. Il rombo è appena sopra gli ombrelloni e gli uomini in costume non ci badano. E’ già la quarta volta che scarica i paracadutisti sul «cielo campo», la porzione di pista riservata, e poi torna alla base passando sopra le loro teste. Sono le 15.50 di Ferragosto e a due passi da Forte dei Marmi, migliaia di occhi osservano le acque del Tirreno e le cunette di sabbia rovente. Il pilota Cesare Sacchi guarda sotto di lui i ragazzi volare con i loro nove paracaduti che galleggiano in aria, sospesi tra mare e cielo. Gli occhi di Michela Pierini - l’ultima a lanciarsi, aggrappata all’istruttore per superare la paura della prima volta - si chiudono di colpo. Uno schianto li acceca, poi la paura, forse uno scontro tra motoscafi, forse una bomba. Quando si riaprono, hanno l’odore acre del kerosene e vedono la sagoma bianca di un uccello ferito che oscilla, scende in picchiata, si avvita, sempre più veloce, supera l’ombra dell’ala spezzata.
Il pilota Cesare Sacchi precipita. «Inizio discesa» resteranno le sue ultime parole. Forse fa in tempo a distinguere il giallo accecante degli ombrelloni. E a guardare il portellone: basterebbe poco per buttarsi giù con il paracadute che ha addosso e salvarsi. Invece se ne sta immobile, inchiodato nella cabina. Testimonianza di Vittorio Cucurnia, responsabile antincendio dell’aeroporto: «Abbiamo sentito le variazioni di regime del motore, cercava disperatamente di cambiare direzione. Poteva salvarsi, si è comportato da eroe». Testimonianza di Carlo Cintoli, di Montignano: «Ero in acqua, ho sentito il botto, mi sono girato e ho visto il muso dell’aereo puntare su di me. E’ venuto giù a vite, in diagonale, con dei sobbalzi. Sembrava si sforzasse di cambiare direzione, di allontanarsi dalla spiaggia». Poi il tuffo mortale, a meno di cento metri dalla battigia, con i frammenti che schizzano vicino ai bagnanti, senza colpire nessuno. L’unica vittima resta Cesare Sacchi, 35 anni, di Borgomanero (Novara), un lavoro nella ditta di famiglia, inscatolamento tonno, e un solo hobby: il cielo.
«Distacco dell’ala destra». La prima diagnosi dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) non risponde, e non può ancora rispondere, alla domanda più importante: come può accadere che un’ala si stacchi da un aereo? Tanto più da «questo» aereo. Un’ipotesi potrebbe essere il cedimento strutturale. Perché è vero che il Pilatus C6 immatricolato in Francia dalla Europlane di Albertville è stato costruito in Svizzera nel lontano ’67. Ma è anche vero che aveva subito una revisione solo un mese fa. Quella che in Francia chiamano «la grande visite»: l’aereo smontato pezzo per pezzo. Sacchi arriva al Cinquale con il Pilatus revisionato giovedì 8 agosto. In sei giorni si alza in volo 19 volte, senza mai segnalare problemi. A risolvere il mistero dell’incidente ci proverà ora anche la Procura di Massa.
Non tutti sono disposti a giurare sull’efficienza dei Pilatus. Tra questi, il presidente dell’aeroclub del Cinquale, Alberto Pellegrini: «In cinque anni questo tipo di aereo ha subito tre incidenti gravi. Perché continua a volare? Invece mi hanno bloccato l’aeroporto». Ce l’ha con il prefetto e con il sindaco, che ieri hanno chiuso lo scalo, frequentatissimo dal «bel mondo» in arrivo al «Forte».
Pellegrini guarda malinconico due Cessna fermi sulla pista e il portiere della Juve Gianluigi Buffon, appena arrivato. Vicino, una casetta: «Qui dormiva Cesare - racconta Cucurnia - voleva stare vicino al suo aereo. Una volta ci ha perfino dormito dentro». Alfio Fontana, della scuola paracadutismo di Acqui Terme: «Viveva di aerei. Il suo sogno era averne uno tutto suo». Il fratello di Cesare, Lino: «I primi lanci da paracadutista li ha fatti a 18 anni. Prima i brevetti per gli ultraleggeri, poi il volo acrobatico a Cuneo e quello strumentale. Ha mille ore in aria e mille lanci». La madre Carla, 59 anni, vedova: «Ora lo chiamano eroe. Non so. Era un bravo ragazzo, un po’ chiuso. Gli piaceva volare».

Trascrizione dal corriere della sera Nessun commento mio. Si commenta da sé.

 

Auto a metano
agosto 2002

Anche questa é una cosa incomprensibile per me.

Bruciare metano inquina pochissimo, il suo prezzo é molto più basso del petrolio, ne abbiamo diversi pozzi anche in Italia, esiste già una rete (seppure da rafforzare) di distribuzione sulle strade italiane, trasformare a gas un'auto a benzina costa intorno ai 1000 euro e addirittura quasi niente se il modello viene così equipaggiato direttamente dalla casa costruttrice.

Allora?

Allora chi mi spiega perché anziché usare costose e dannose marmitte catalitiche non si é incentivato il gas per autotrazione ?

Siamo un popolo di masochisti o siamo governati da incapaci ? La seconda che hai letto!

 

Energia solare
1997

Che pensereste di qualcuno che, pur avendo le tasche gonfie di banconote valide, le usasse solo come carta igienica e, in più, chiedesse l'elemosina?

In una considerazione molto simile siamo tenuti noi, abitanti della zona mediterranea, allorché usiamo il sole solamente per essiccare i fichi secchi e non per riscaldare l'acqua o le case, che vengono riscaldate invece bruciando montagne di valuta pregiata per comprare petrolio o gas all'estero.

Persino in Germania o in altri Paesi notoriamente meno soleggiati del nostro ci sono più pannelli solari sui tetti, e ci sono città dove TUTTI gli edifici pubblici hanno il riscaldamento affidato in buona parte ai pannelli solari.

L'acquisto dei pannelli solari dovrebbe essere incentivato in tutt'Italia consentendo la deducibilità fiscale intera del loro prezzo di acquisto.

Nelle regioni centro meridionali tale deducibilità dovrebbe essere pari al doppio del prezzo di acquisto. Il minor introito fiscale verrebbe, nel breve giro di 4 o 5 anni, compensato dal risparmio sull'acquisto di altri combustibili all'estero. Andrebbe evitata ogni altra procedura farragginosa utilizzata in anni precedenti; l'utente compra ciò che vuole da chi vuole, lo monta da solo o lo fa montare da chi vuole, conserva il suo scontrino fiscale e pone in detrazione una tantum un importo pari o doppio (a seconda della regione). Nessun raggiro possibile, nessuna speculazione: solo cieli più puliti, case più calde, lavoro per le industrie del settore e ... a costo, in definitiva, zero.

Poi, se oltre a non usare le banconote come carta igienica (tornando al mio paradosso iniziale), le si volesse anche far fruttare, si potrebbero anche concedere dei prestiti ad interessi zero alle famiglie sotto un certo reddito che volessero acquistare ed installare tali pannelli.

Se poi, infine, non fossimo quelli che siamo, credo che un ulteriore incentivo per pannelli fotovoltaici non sarebbe male ...! Ma questa é fantascienza in Italia. Negli Usa é realtà.

Tale proposta é stata da me formulata sin dal 1997 sul sito del partito Siciliano d'Azione . Ho ricevuto attestazioni di stima da cittadini qualificati (ingegneri, tecnici, ...) ma da parte di legislatori ... solo il silenzio ...!

 

 

Difendiamo la nostra lingua
giugno-luglio 1997
Pubblicato su "Merkur" periodico catanese dell'associaz. "Romeo Prampolini" anno I n° 6 - giugno-luglio 1997

«Un populu
mittitilu in catina
spuggliatilu
attuppatici a vucca.
E' ancora libiru.Livaticci u travagghiu
u passaportu
u tavulu unni mancia
u lettu unni dormi.
E' ancora riccu.Un populu diventa poviru e servu
quannu ci arrobbanu a lingua
aduttata di patri.
E' persu ppi sempri.»

Ignazio Buttitta

Su giornali e riviste, specializzate e non, ogni tanto appare un articolo sulla trasformazione della lingua italiana, sul suo crescente arricchirsi (o imbarbarirsi, a seconda dei punti di vista) di sinonimi in lingua straniera (killer al posto di sicario, week-end al posto di fine settimana, boxe al posto di pugilato, ecc.), di inflessioni dialettali romanesche e non (tabacchino anzichè tabaccaio, accellerato anzichè accelerato) imposte da ignoranti mezzibusti TV, di espressioni talora indecenti, tal'altra incomprensibili ai più ma sempre pittoresche, del gergo giovanile (airbag per indicare una ragazza di seno abbondante, figo o figa per indicare un bel ragazzo o una bella ragazza, sbianco per descrivere un sentimento di vergogna), di terminologie mediate dal mondo dell'informatica (cliccare il sedere, formattare un panino, interfacciare, ecc.).
Ancora più raramente appare ogni tanto il lamento di un professore o di un semplice nostalgico per piangere la scomparsa del congiuntivo (cosa vuoi che faccio anzichè cosa vuoi che faccia, e simili) o la notizia della crescente ignoranza della lingua italiana da parte di un numero sempre maggiore di diplomati e laureati italiani, tale da indurre la Zanichelli ad aggiungere per la prima volta al suo celebre vocabolario italiano Zingarelli un'intera appendice dedicata agli errori più comuni dell'italiano parlato e scritto.
In questo clima non stupisce più di tanto che si parli ancor meno del dialetto, tranne nei casi in cui lo si voglia usare per tentare di nobilitarlo al rango di lingua nazionale, in contrapposizione alla lingua ufficiale italiana parallelamente retrocessa al rango di lingua di uno "stato straniero".
Noi pensiamo che il ruolo della lingua italiana vada difeso strenuamente e con tutti i mezzi sia all'interno che all'esterno dei confini nazionali che restano, per intenderci, dalle Alpi a Lampedusa. Ma come si può difendere qualcosa per la quale pochissimi mostrano di provare interesse?
Ecco spiegato il motivo di questa impalpabile, ma inesorabile erosione della lingua italiana, che va ben al di là del normale processo di trasformazione, di adattamento e di evoluzione naturale di ogni lingua.

LE RESPONSABILITA' DEL GOVERNO CENTRALE

Non hanno dimostrato e non dimostrano interesse i governi che si sono succeduti da alcuni decenni, che hanno praticamente ostacolato nel modo più protervo la diffusione dell'affezionamento alla lingua italiana all'interno e all'esterno di questo Paese: all'interno non incentivando nè la produzione letteraria (tutt'ora in mano a pochi "baroni"), nè quella giornalistica (lacci, lacciuoli, permessi, albi ...), nè quella radiofonica e televisiva (c'è voluta una dura battaglia, vinta solo recentemente, per poter avere radio e TV private come già esistevano nei Paesi vicini!).
Certo non si dimentica la meritevole serie di "Non è mai troppo tardi" che, insieme a migliaia di corsi di "Alfabetizzazione per adulti" ridusse la percentuale di analfabeti italiani da numeri a due cifre all'attuale 2,3 (1.200.000 circa tutt'ora !), ma non si deve dimenticare neppure che in quello stesso periodo in Italia perdurò il più "bulgaro" monopolio radiotelevisivo, che il linguaggio sia dell'informazione scritta che di quella su onde hertziane restò a lungo per "iniziati", e che troppo spesso i "comunicatori", cioè quelli che decretano il gradimento, il miglioramento di una lingua (a parte la breve parentesi di "annunciatrici" e "annunciatori" professionali, dalla dizione impeccabile), vennero scelti col metodo della lottizzazione più che della capacità di incisiva comunicazione.
All'esterno dei confini, rimasti ultimi col bianco e nero mentre tutti avevano la TV a colori, restiamo ultimi per quanto riguarda la diffusione di programmi in lingua italiana via satellite. Così mentre il cittadino europeo può scegliere tra decine di canali tedeschi, francesi, inglesi o multilingui, l'emigrato italiano in Belgio o in Germania può solo ricevere tre o quattro canali in italiano, a differenza dell'emigrato turco che ne riceve quasi dieci!

LE RESPONSABILITA' DELLA SCUOLA

Certamente, a parte rarissimi casi di famiglie emerite, la fidelizzazione al "consumo" della lingua spetta in primo luogo alla scuola: è della scuola il maggior merito per i milioni di italiani (pochissimi) che parlano correttamente, amano leggere e talora scrivere in buon italiano, ma è sempre della scuola il maggior demerito per la stragrande maggioranza di italiani che barlano gome De Mida o come il Siùr Persichetti o il nipote televisivo della Dandini, e che non leggono libri e giornali (il minor numero di lettori tra i Paesi più evoluti).
Perchè la scuola abbia fallito sostanzialmente questo suo compito sarà forse motivo di un futuro approfondimento; certo è che da insegnanti demotivati e socialmente sempre più esautorati come quelli italiani, forse non ci si può aspettare molto di più. Ciò non sminuisce, anzi aggrava, la responsabilità dell'istituzione scuola nei confronti del declino della lingua nazionale. E se ciò avviene per la lingua nazionale, cosa si può preconizzare per i molti dialetti italiani ?
Le antologie con qualche brano in dialetto sono rarissime, quindi l'insegnante, ammesso che sia bravo, non demotivato e così "fesso" da accollarsi volontariamente un onere non impostogli da nessuno, che volesse accostare ai dialetti, o almeno al dialetto locale i propri alunni dovrebbe innanzi tutto cercarsi i testi, poi farli comprare agli alunni (ma spesso è difficile averli e comunque sono un esborso ulteriore) oppure violare la legge fotocopiandoli, ciò non senza aver prima motivato per iscritto tale sua follia e aver ricevuto l'assenso da parte del collegio dei docenti.
Ma a chi frega del dialetto? A che serve il dialetto?

LE RESPONSABILITA' DI CIASCUNO

A chi frega e a che serve: sono i due principali "Valori" di questa società. Forse non erano più adeguati "Dio" "Patria" "Famiglia" della società ottocentesca, forse in nome di Dio e della Patria sono morti in troppi, e non pochi sono quelli che in nome della Famiglia sono ancora vivi, ma morti dentro. Ma forse per questi valori valeva anche il rischio di morire, o di vivere una vita che valesse la pena di essere vissuta, comunque. Vita che non vale la pena di vivere se a nessuno frega e a nessuno serve. Perchè oggi le azioni, i pensieri, le cose valgono solo se fregano a qualcuno, nel senso che portano vantaggio di potere o economico a qualcuno, o fregano qualcuno, nel senso che lo atterrano proditoriamente, giovandosi non tanto di una maggiore intelligenza, ma della sorpresa, dell'imboscata; o servono a qualcosa di materiale, fisico, concreto.
Tutto ciò che non rientra in queste nuove categorie dello spirito non merita attenzione. Ecco perchè si inzuppa di benzina e si brucia il mendicante o l'extracomunitario. Ecco perchè si uccide a sassate sui cavalcavia. Ecco perchè si decreta la morte del dialetto: perchè "Nun ce ne pò fregà dde meno !" Non serve: non lo puoi usare per parlare d'amore (ma serve ancora parlare d'amore?), non lo puoi usare al market, dove tutti dicono "un etto abbondantino" piuttosto che "minzu quartu", non lo vuoi usare con gli unici che lo parlano ancora, i vecchi, perchè: a che servono i vecchi ?
E qui non è colpa del governo o della scuola o di altri se molti si vergognano di usare il dialetto, proibiscono ai figli di usarlo e quando il solito insegnante "fesso" ne propone lo studio in seno ai consigli di classe, insorgono peggio che contro una bestemmia. Perchè per molti il dialetto è stato il marchio di terrone DOC che si sono portati dietro a Turin o a Charleroi, perchè il dialetto è stata la lingua in cui si profferiva il "voscenza bbanadica" dinanzi al parvenu che pur parlando anche il dialetto, ostentava l' "aria du continenti" proprio con chi non era in grado di intenderlo.
Ma il dialetto è anche questo, cioè la nostra storia: e se lo cancelli resti senza radici, senza padre e medre, come i figli d'emigrati che vagano in qualche Alexanderplatz, o place de la Victoire, senza sentirsi tedeschi o belgi, ma nemmeno italiani e tanto meno siciliani o veneti o calabresi.

COS'E' IL DIALETTO

Il dialetto è la ricchezza di una lingua, è il manicaretto preparato con antichi profumi rispetto al fast-food d'ogni giorno, è la conchiglia che porta all'orecchio e al cuore il ricordo di un mare lontano e, per noi siciliani, è anche la lingua di un periodo di gloria che anticipò quello che per il nord d'Italia sarebbero state le Signorie e che, se re Manfredi non fosse stato sfortunato, avrebbe potuto divenire la lingua nazionale italiana.
Qui non si vuole discettare su primogeniture o su quarti di nobiltà per il dialetto siciliano a cui pressocchè tutti i critici letterari riconoscono qualità e caratteristiche tali da definirlo scientificamente LINGUA e non dialetto, si vuole solo inaugurare questa "terza pagina" focalizzando l'attenzione del lettore sull'importanza, non secondaria, di conoscere il modo di parlare dei nostri avi. Di scoprire che con tale linguaggio è bello ancor oggi parlare d'amore ed è importantissimo per ritrovare la propria dignità per stare, alla pari, seduti in Prlamento o ad Alexanderplatz.
Questa poesia che Ignazio Buttitta ha scritto in lingua siciliana non può lasciare insensibile chi ha avuto l'avventura di nascere in Sicilia, o chi qui sia venuto ad ammirarne i fasti del passato e le molte bellezze del presente, ma analogo sentimento di riscatto e d'orgoglio penso induca anche in altre latitudini, in Tibet per esempio, o nel cuore della foresta brasiliana o dovunque ci sia un popolo sopraffatto o che rischi di esserlo: che non lo sarà mai finchè manterrà uso e memoria della lingua degli avi.
Per fortuna la nostra situazione è migliore di quella dei tibetani costretti con la violenza ad imparare e parlare solo il cinese, o degli ultimi indios amazzonici sempre più circondati e stremati dall' "avanzare della civiltà" (!), ma se non vogliamo che la poesia di Buttitta sia tra le ultime scritte in siciliano e che solo a Radio Margherita si sentano ancora canzoni in italiano (perchè ormai se non canti in inglese, anche pessimo, non ti ascolta nessuno!) dobbiamo dare ciascuno il nostro contributo di interesse e di amore per tutte le nostre lingue (italiana, siciliana, napoletana, sarda ...): perchè una non distrugga le altre e insieme portino ne mondo nuovi contributi d'arte e di civiltà.


 

Massime
(Se non è citato espressamente l'autore, vuol dire che sono mie)

 

La civiltà
2011

La civiltà è inversamente proporzionale al numero dei suoi lucchetti.

 

Passato e futuro
16 febbraio 2010

Spesso nel passato si trovano le chiavi più segrete per aprire il presente e ... sbirciare il futuro.

 

L'umanità - Definizione da me concepita prima dei miei 18 anni, che mi convince tutt'ora ...
21 settembre 2018

L'umanità è costituita
da pochissimi uomini,
rarissime donne,
innumerevoli bestie.

 

La mia stella polare

Credo che ciascuno di noi,
come ogni navigante,
debba avere sempre certezza della propria stella polare,
qualunque sia la rotta.

La stella polare che ho fatto mia,
e che consiglio a tutti,
é questa splendida poesia di Kipling.

Non importa
se
la mia rotta non punti sempre verso di essa,
anche perché a volte
le bufere o le nebbie della vita
possono occultarmela,
ciò che importa é che io sappia costantemente che quella é la mia direzione,
il mio proposito,
la mia certezza.


Se
riesci riesci a non perdere la testa
quando tutti intorno a te la perdono
e ti mettono sotto accusa

Se
riesci ad avere fiducia in te stesso
quando tutti dubitano di te,
ma tenere nel giusto conto il loro dubitare.

Se
riesci ad aspettare,
senza stancarti di aspettare,
o essendo calunniato,
a non rispondere alle calunnie,
o essendo odiato,
a non abbandonarti all'odio,
pur non mostrandoti troppo buono,
né parlando troppo da saggio.

Se
riesci a sognare
senza fare dei sogni i tuoi padroni.

Se
riesci a pensare
senza fare dei tuoi pensieri il tuo fine.

Se
riesci, incontrando il trionfo e la rovina,
a trattare questi due impostori allo stesso modo.

Se
riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto
distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,
o vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e umiliarti, e ricostruirle con i tuoi attrezzi ormai logori.

Se
riesci a far un solo fagotto delle tue vittorie,
e rischiarle in un sol colpo, a testa o croce,
e perdere, e ricominciare da dove iniziasti,
senza dire mai una parola su quello che hai perduto.

Se
riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi,
a sorreggerti anche dopo molto tempo che non li senti più,
ed a resistere anche quando ormai in te non c'è più niente,
tranne la tua volontà che ripete: resisti.

Se
riesci a parlare con la canaglia
senza perdere la tua onestà,
o a passeggiare con i Re
senza perdere il senso comune.

Se
tanto nemici che amici non possono ferirti.

Se
tutti gli uomini per te contano,
ma nessuno troppo.

Se
riesci a riempire l'inesorabile minuto,
con un momento fatto di sessanta secondi,
tua è la Terra, e tutto ciò che è in essa.

E quel che più conta:
sarai un uomo, figlio mio.

Rudyard Kipling


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